Maradona, parla l'ex compagna: "Non aveva nemmeno il bagno in casa"

Secondo il Clarin, Verónica Ojeda sarebbe stata interrogata per oltre 5 ore dalla magistratura argentina per acquisire ulteriori dettagli sulla degenza del Pibe de Oro nell'abitazione di Tigre
Maradona, parla l'ex compagna: "Non aveva nemmeno il bagno in casa"© EPA

BUENOS AIRES (ARGENTINA) -  Nonostante sia passata ormai quasi una settimana, in Argentina, e non solo, si continua a parlare di Diego Armando Maradona. Tanti i misteri che si celano dietro la scomparsa del Pibe de Oro. Secondo quanto riferisce il quotidiano argentino Clarin, la magistratura argentina avrebbe interrogato l'ex compagna Verónica Ojeda, la madre di Dieguito Maradona, per acquisire ulteriori dettagli sulla degenza del camoione argentino nell'abitazione di Tigre, dove è morto. Un lungo colloqui durato oltre cinque ore, al termine del quale, Mario Baudry, avvocato della donna, ha svelato: "La casa in cui si trovava era molto semplice, senza bagno. C'era un letto e un wc chimico. Diego non meritava di passare i suoi ultimi giorni così". Per Baudry, Maradona non avrebbe perso la vita "se fosse stato in un centro medico".

Maradona, quanti misteri dopo la morte

L'avvocato di Veronica Ojeda ha segnalato che nei prossimi giorni "verranno svolti rilievi informatici, sulle telecamere di ingresso e su tutta la documentazione con le relative perizie. I responsabili sono quelli che hanno firmato le dimissioni dalla clinica, ma dare la colpa ai figli non è corretto", ha dichiarato ancora. E proprio sulle ore e i giorni precedenti il decesso, la Nacion pubblica i messaggi che i figli si sarebbero scambiati nella chat di famiglia da cui emergerebbe la preoccupazione di Dalma, Gianinna e Diego Jr sul modo in cui il padre era assistito. Nella chat era presente anche la psichiatra di Maradona Agustina Cosachov. Sempre la Nacion pubblica anche il documento con cui l'ex numero 10 del Napoli è stato dimesso dalla Clínica Olivos, dove era stato operato per un "ematoma subdurale". Nel documento si raccomandava come necessario stabilire una continuità delle cure dopo aver lasciato il centro medico. Il documento è firmato dal dottore Leopoldo Luque, dalle figlie Gianinna e Jana Maradona e da un rappresentante della clinica.

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