Maradona vince la battaglia col fisco italiano: non aveva debiti!

Secondo la sentenza della Cassazione l'argentino ha diritto al condono. L'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino: "È stata una cattiveria non so di chi"
Diego Maradona, 62 gol su punizione© ANSA

NAPOLI - Diego Armando Maradona avrebbe avuto diritto al condono del quale ha beneficiato il Calcio Napoli. È questa la sentenza emanata dalla Cassazione circa il lunghissimo braccio di ferro tra il fisco italiano e il Pibe de Oro. La questione è relativa al pagamento degli stipendi ad altri ex campioni azzurri, Alemao e Careca. È stato messo tutto nero su bianco dalla Corte Suprema di Cassazione, presieduta da Lucio Napolitano. Maradona avrebbe dunque potuto, come gli altri due ex calciatori brasiliani (a Napoli all'epoca del secondo scudetto, 1990) intervenire nel giudizio alla commissione tributaria centrale. Nell'ordinanza della sezione tributaria civile si legge: "Se si negasse a Maradona la possibilità di intervenire nel giudizio dinanzi alla commissione tributaria centrale, per beneficiare del condono cui ha beneficiato la Società, vi sarebbe una palese assenza di tutela effettiva del contribuente, che non avrebbe alcuna altra possibilità di far valere le proprie ragioni in altra sede, con il verificarsi di una vera e propria denegata giustizia". Sulle motivazioni della sentenza: "Sono talmente emozionato che non le ho ancora lette. Sapevamo di essere nel giusto. Il fisco imputava a Maradona una tassa che non esisteva. I giudici già avevano dichiarato che Maradona era estraneo a ogni evazione fiscale. È stato considerato un capro espiatorio

Le parole dell'avvocato Pisani 

Angelo Pisani, avvocato di Maradona, ai microfoni di Radio Punto Nuovo a caldo ha commentato: “Finalmente anche la Cassazione mette la parola fine alla vicenda tra Maradona e il fisco, in cui quest'ultimo esce condannato. Sono veramente felice e credo che Diego dall'alto stia sorridendo: lui sapeva di essere innocente e non intendeva neanche difendersi, poiché non ne sentiva il bisogno. Poi ci siamo difesi e la Cassazione oggi ha riconosciuto la sua innocenza. Diego è l’esempio del bene che vince sul male. Ci sono stati degli ostacoli, ma lui alla fine li ha superati. Diego Armando Maradona è immortale. Sono sicuro che - concluse tutte queste vicende giudiziarie - la verità trionferà. Diego è un uomo di sport".

L'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino: "Una notizia che ci rende felici"

"È stata una cattiveria non so di chi, o forse invidia continuare negli anni con questa storia del fisco contro Maradona, visto che sia Careca che Alemao sono stati assolti tempo fa". Queste le parole dell'ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino, che continua: "Maradona non ha potuto firmare quelle carte perché non era in buone condizioni di salute ed era lontano dall'Italia. È una notizia che può apparire inutile, vista la scomparsa recente di Diego, ma che mi rende felice. Si fa giustizia e si ristabilisce così una situazione che ha fatto molto soffrire Maradona".

Il commento dell'ex compagno Alessandro Renica

Alessandro Renica, compagno di Maradona al Napoli dal 1985 al 1991, quando entrambi lasciarono gli azzurri (il Pibe de Oro si trasferì al Siviglia, mentre Renica andò al Verona), commenta: "Stare ancora dietro dopo 30 anni a queste domande di Maradona legate al fisco non se ne poteva più. Onestamente visto il disinteresse di Diego per il denaro, per tutti noi era innocente a prescindere. Non lo abbiamo mai considerato colpevole. Al massimo avrebbe potuto essere ingenuo, ma chi lo ha conosciuto sa bene che persona onesta era Diego, mai attaccato al denaro. Almeno adesso si tapperanno la bocca le persone cattive che approfittano e hanno approfittato negli anni per parlare male di persone per bene come Maradona".

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