TORINO - Apple Tv+ è pronta a fare irruzione nel mondo del calcio. Secondo le indiscrezioni riportate dal New York Times, infatti, il colosso di Cupertino sarebbe a un passo soltanto dall’accordo con la Fifa per la trasmissione attraverso il proprio servizio streaming dell’atteso Mondiale per Club 2025. L’inedito matrimonio segnerebbe un importante punto di svolta sotto numerosi aspetti: mai il massimo organismo internazionale del pallone ha affidato a un unico broadcaster su scala mondiale le immagini di un proprio evento, mai l’azienda della mela morsicata aveva messo nel mirino i diritti tv di una manifestazione sportiva. Certo: lo scorso anno Apple ha stipulato un faraonico contratto da 2,5 miliardi di dollari con la Mls, il campionato americano di soccer, ma i contorni dell’ampia partnership commerciale vanno largamente oltre la trasmissione delle singole gare di Messi e compagni.
Le voci di un imminente accordo tra le parti, in realtà, hanno generato una certa apprensione tra le partecipanti alla prima edizione del rinnovato Mondiale per Club, che tra poco più di un anno riunirà negli Stati Uniti le migliori 32 squadre al mondo, almeno secondo gli attuali ranking continentali. L’auspicata torta da 4 miliardi di euro da spartire tra le società coinvolte, infatti, allo stato attuale ammonterebbe a circa 1,2 soltanto. Il lavoro della Fifa nello stipulare accordi di sponsorizzazione non avrebbe (ancora?) generato gli esiti sperati, motivo per cui lo stesso presidente Infantino starebbe spingendo per stipulare l’accordo tv con Apple, in modo da conferire ulteriore lustro alla manifestazione.
Allo stato attuale, però, i club che hanno staccato il pass per l’appuntamento iridato non hanno la certezza di poter incassare i circa 50 milioni di euro preventivati per ogni qualificata: nel budget a disposizione per la prossima annata, anzi, la voce Mondiale per Club includerebbe al momento una cifra intorno ai 15-20 milioni, non di più. Al di là di tutti i riverberi positivi per il brand e per gli sponsor che garantirà la sola partecipazione all’inedito format della competizione. E nella speranza, ovviamente, che la stima risulti in difetto.