Quarantasette miliardi di dollari. Un impatto che vale una miniera d'oro, tutto prodotto dalla Fifa e dalle due grandi competizioni che occuperanno gli stadi più belli degli Stati Uniti: manca sempre meno alla Club World Cup, manca poco più di un anno al Mondiale tra nazioni. Secondo due studi pubblicati dalla stessa Fifa e dal Segretariato dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), l'impatto dei tornei dal punto di vista socioeconomico è già straordinario: per l'edizione 2026 della Coppa del Mondo, il giro toccherà ben 6,5 milioni di persone. Per OpenEconomics, organismo indipendente che supporta le istituzioni e le aziende nell'elaborazione di politiche e progetti di investimento, la rassegna arriverà a contribuire fino a 40,9 miliardi di dollari di Prodotto Interno Lordo (Pil), con 8,28 miliardi di dollari di supporti sociali.
C'è poi il tema della cosiddetta manodopera, che strizza l'occhio a questioni meno di campo e più politiche: saranno 824.000 i posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE) a livello globale; negli stessi States, un vero e proprio boom: l'OE prevede infatti che potrebbero essere creati 185.000 posti di lavoro FTE, con 30,5 miliardi di produzione lorda e 17,2 miliardi di dollari di Pil. Insomma: un micro universo a parte, che funziona, che genera ricchezza, che dà una mano sostanziale e sostanziosa al luogo in cui si celebra la più grande realtà calcistica di tutto il pianeta.