Kolo, il compito Juve ce l'ha... Muani. Conceicao, l'ostacolo cade così

Nelle prossime settimane si decide il futuro dei due attaccanti in rete al debutto al Mondiale per Club. Il francese ribadisce il messaggio: "Spero di restare in bianconero"

Contro l’Al Ain, la Juve ha vinto con il talento che non le appartiene. Ironia della sorte. O forse solo la certificazione di un’urgenza palesatasi nell’ultimo mese e mezzo, quando Igor Tudor, alle prese con un’infermeria dannatamente intasata, è dovuto tornare sui propri passi per promuovere quelli che, di fatto, sembravano ormai due separati in casa. Sì, perché - sulla falsa riga degli ultimi impegni di campionato - a firmare il primo successo della Juventus al Mondiale del Club, sono stati Kolo Muani e Francisco Conceiçao. Poeti in affitto, abituati da mesi a vedere in distinta i rispettivi nomi a matita, e comunque protagonisti di una serata emblematica, condita da 4 gol (due a testa), che hanno inaugurato al meglio il cammino della squadra di Tudor nel torneo iridato e riscritto la mappa emotiva della squadra.

Juve, la realtà è diversa

Da fuori, potrebbe sembrare che questa benaugurante avventura mondiale sia cominciata con uno spiacevole paradosso. Ma la realtà è ben diversa. Le operazioni per i recenti prolungamenti dei prestiti con Psg e Porto, per poter avere i due attaccanti negli States, sono figli di una rinnovata progettualità. Due frecce assortite, scoccate con successo dall’asset dirigenziale che, a Mondiale finito, ha già in programma da tempo di sedersi a un tavolo con le realtà che ne detengono i rispettivi cartellini per rendere definitivo il loro passaggio in bianconero.

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Kolo Muani vuole solo la Juve

Per Kolo la trattativa è viva già da settimane. Il prolungamento del prestito recentemente pattuito, infatti, non preannuncia alcun impasse, anzi conferma il desiderio comune dei club di venirsi incontro. Un espediente trovato in fretta e furia per rimandare il D-day al termine del Mondiale per Club, quando ci sarà tempo a sufficienza per limare gli ultimi dettagli. La Juve gradirebbe chiudere sulla base di un prestito con diritto di riscatto. Dalla sua, il Psg insiste per la formula dell’obbligo, per non correre il rischio di ritrovarsi l’ex Nantes di nuovo in rosa a fine stagione. Luis Enrique, del resto, ha ribadito più volte alla società l’incompatibilità tecnica dell’attaccante francese con il suo gioco. Probabile, dunque, che ci si trovi a metà strada, magari inserendo l’obbligo di riscatto di fronte a uno sconto sul prestito secco.

Per assicurarsi Kolo, la Juve ha già messo in conto che serviranno complessivamente una cinquantina di milioni, la metà dei quali arriveranno dalla sola partecipazione al Mondiale per Club. Se i bianconeri dovessero raggiungere i quarti di finale, il bottino raggiungerebbe quota 48. A Muani, dunque, il compito di trascinare i bianconeri nel torneo americano per “pagarsi autonomamente” il costo del cartellino. "Tudor ha fiducia in me, mi piace giocare per i miei compagni e sacrificarmi - il commento dell’ex Nantes post Al Ain -. Alla Juve sto molto bene, riesco a giocare e segnare, quindi spero di restare".

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Juve, ecco il piano per tenere Conceiçao

Diversa, la situazione di Chico. La Juventus ha deciso di prolungare il suo prestito in via "esplorativa", considerate inoltre le difficoltà avute con Tudor all’inizio della collaborazione. Ed eccoci qui, dopo il finale comunque in crescendo: prima partita del Mondiale e subito chance da titolare al posto di Nico che, fino alla gara con il Venezia, figurava regolarmente nella schiera degli insostituibili. Il Porto - tra i 7 del prestito per la stagione e i 3 per il prolungamento americano - si è già assicurato 10 milioni. La Juve, con ulteriori 20, sarebbe lieta di riscattare Chico, sebbene il Porto ne chieda 30. Insomma, tra offerta e domanda ballano 10 milioni. Un ostacolo più aritmetico che emotivo. E che potrebbe cadere con l’estate avanzata, quando i saluti previsti apriranno spazi, contabili e tecnici, da riempire di futuro.

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Contro l’Al Ain, la Juve ha vinto con il talento che non le appartiene. Ironia della sorte. O forse solo la certificazione di un’urgenza palesatasi nell’ultimo mese e mezzo, quando Igor Tudor, alle prese con un’infermeria dannatamente intasata, è dovuto tornare sui propri passi per promuovere quelli che, di fatto, sembravano ormai due separati in casa. Sì, perché - sulla falsa riga degli ultimi impegni di campionato - a firmare il primo successo della Juventus al Mondiale del Club, sono stati Kolo Muani e Francisco Conceiçao. Poeti in affitto, abituati da mesi a vedere in distinta i rispettivi nomi a matita, e comunque protagonisti di una serata emblematica, condita da 4 gol (due a testa), che hanno inaugurato al meglio il cammino della squadra di Tudor nel torneo iridato e riscritto la mappa emotiva della squadra.

Juve, la realtà è diversa

Da fuori, potrebbe sembrare che questa benaugurante avventura mondiale sia cominciata con uno spiacevole paradosso. Ma la realtà è ben diversa. Le operazioni per i recenti prolungamenti dei prestiti con Psg e Porto, per poter avere i due attaccanti negli States, sono figli di una rinnovata progettualità. Due frecce assortite, scoccate con successo dall’asset dirigenziale che, a Mondiale finito, ha già in programma da tempo di sedersi a un tavolo con le realtà che ne detengono i rispettivi cartellini per rendere definitivo il loro passaggio in bianconero.

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