Paul Pogba ha firmato con il Monaco. Il Polpo, dunque, ci riprova, dopo un periodo di inattività che sostanzialmente è durato tre anni. E in una lunga intervista concessa in Francia, Paul ha parlato di tutto, compreso il suo rapporto con la Juventus finito male dopo la storiaccia del doping. Ha detto Pogba: «Alla Juventus ho chiesto aiuto, come la possibilità di fare dei massaggi oppure di avere un preparatore atletico visto che facevo sempre parte della squadra. Non mi hanno sostenuto, e questo mi ha colpito, non ne ho capito il motivo. Credevo di essere in guerra contro l'antidoping ma non contro la Juventus».
Le parole di Pogba
In una intervista esclusiva all'emittente TF1, Pogba ha parlato del suo ultimo periodo in bianconero, minato dal caos doping: "Non avevo diritto a cure, a un preparatore fisico. Non sono stati troppo gentili con me, è stato un colpo. Mi dissero che avrei smesso con il calcio. Quattro anni in un colpo senza che mi ascoltassero. Ho dovuto lasciare l'Italia, non potevo continuare a portare i miei figli a scuola passando ogni giorno davanti allo stadio e al centro di allenamento". Pogba ha anche parlato del caso di estorsione che ha coinvolto suo fratello: "Sono cose tristi. Hai delle persone care, dei 'fratelli', perché è così che ci chiamiamo tutti quando cresciamo insieme nel quartiere. Questo è ciò che mi rattrista di più, perché non puoi immaginare questo. C'erano delle armi, delle persone incappucciate. Non hai nemmeno il tempo di pensare, dici sì a tutto. Ho chiesto aiuto all'unica persona che poteva aiutarmi: Dio, Allah". Ora il tanto atteso ritorno in campo con la maglia del Monaco: "Sono mentalmente pronto, fisicamente pronto. È solo una questione di tempo".