Dieci giorni: è quel che resta. Ma non sarà quel che basta, o almeno non c’è nulla che faccia pensare a una rapidità d’esecuzione. Tutt’altro: la situazione Osimhen è ancora un grattacapo e pure diffuso. Il Napoli aspetta una proposta - da Castelvolturno, l’unica richiesta è stata di comprendere la direzione sul futuro entro il 14 luglio, giorno prima della scadenza della clausola -, gli agenti lavorano senza sosta, il calciatore è (nuovamente) insoddisfatto del mercato che esiste e resiste attorno a lui. Ossia la gran chiamata dell’Al Hilal, pronto all’ennesimo rilancio, e quella del Galatasaray, che non molla la presa e anzi vorrebbe approfittare della fase di stallo per riproporgli il calore della passata stagione con rinnovate ambizioni su obiettivi ed eventualmente risultati.
Sul piatto, inevitabilmente, una pioggia di milioni inavvicinabile per la Juventus: si parla, per entrambe le pretendenti, di una proposta da 15 milioni di ingaggio su contratto pluriennale - e almeno quadriennale - più la clausola rescissoria da pagare a De Laurentiis, 75 milioni per i club esteri.