L'attacco Juve dopo David: radar Osimhen, grana Vlahovic e volontà Kolo Muani

Le situazioni inerenti al futuro del reparto avanzato di Tudor: dalle condizioni richieste per Osimhen alla certezza del Psg sul francese

Dieci giorni: è quel che resta. Ma non sarà quel che basta, o almeno non c’è nulla che faccia pensare a una rapidità d’esecuzione. Tutt’altro: la situazione Osimhen è ancora un grattacapo e pure diffuso. Il Napoli aspetta una proposta - da Castelvolturno, l’unica richiesta è stata di comprendere la direzione sul futuro entro il 14 luglio, giorno prima della scadenza della clausola -, gli agenti lavorano senza sosta, il calciatore è (nuovamente) insoddisfatto del mercato che esiste e resiste attorno a lui. Ossia la gran chiamata dell’Al Hilal, pronto all’ennesimo rilancio, e quella del Galatasaray, che non molla la presa e anzi vorrebbe approfittare della fase di stallo per riproporgli il calore della passata stagione con rinnovate ambizioni su obiettivi ed eventualmente risultati.

Sul piatto, inevitabilmente, una pioggia di milioni inavvicinabile per la Juventus: si parla, per entrambe le pretendenti, di una proposta da 15 milioni di ingaggio su contratto pluriennale - e almeno quadriennale - più la clausola rescissoria da pagare a De Laurentiis, 75 milioni per i club esteri.

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Osimhen nei radar, Kolo Muani...

Così, su due piedi e con un paio di conti, ci sarebbe da impegnarsi per un minimo di 200 milioni di euro, da sistemarsi certamente l’attacco, ma con un vincolo per nulla banale. E poco replicabile. Specialmente a Torino, dove Osi resta assolutamente nei radar, ma con cifre che sarebbero ben diverse. Per il nigeriano si partirebbe infatti da 9 milioni di euro netti all’anno, con l’aiuto determinante del Decreto Crescita per abbassare i numeri totali, altrimenti fuori giri e nettamente al di là della portata bianconera, con inoltre da risolvere la grana Vlahovic e l’attesa per segnali di apertura dal Psg sul fronte Kolo Muani. No, non è scontato il ritorno dell’attaccante francese: il Paris è convinto di poter cedere Randal, sul quale si segnalano diversi movimenti dall’Inghilterra, il Chelsea più di tutti.

La volontà Juve

A Kolo piacerebbe tanto restare alla Juve ma la partita si gioca tra i due club, con la richiesta bianconera bloccata su un prestito con diritto di riscatto - senza alcun tipo di impegno, dunque - e la risposta dei campioni d’Europa tutto sommato coerente con l’idea iniziale. Muani è chiaramente destinato a partire, tuttavia lo farà solo a titolo definitivo, o al limite con un obbligo di riscatto da associare all’accordo a titolo temporaneo. Insomma: niente regali. E non se li aspetta la Juventus, per cui la ricerca di un’altra punta resta ugualmente prioritaria, a prescindere dall’arrivo ieri di Jonathan David e dalle tante altre caselle da riempire con il supporto del mercato. Sì, sarà una lunga estate, e con molti più colpi dei due o tre pronosticati da Igor Tudor. Il giro di giostra dei nuovi volti è appena partito e la sensazione è che il colpo grosso possa arrivare comunque prima del raduno della Continassa, datato 24 luglio. Se in 10 giorni si capirà il destino di Victor Osimhen, in altrettanto tempo si potrà capire molto di più sul fronte Kolo Muani. Vietato distrarsi.

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Dieci giorni: è quel che resta. Ma non sarà quel che basta, o almeno non c’è nulla che faccia pensare a una rapidità d’esecuzione. Tutt’altro: la situazione Osimhen è ancora un grattacapo e pure diffuso. Il Napoli aspetta una proposta - da Castelvolturno, l’unica richiesta è stata di comprendere la direzione sul futuro entro il 14 luglio, giorno prima della scadenza della clausola -, gli agenti lavorano senza sosta, il calciatore è (nuovamente) insoddisfatto del mercato che esiste e resiste attorno a lui. Ossia la gran chiamata dell’Al Hilal, pronto all’ennesimo rilancio, e quella del Galatasaray, che non molla la presa e anzi vorrebbe approfittare della fase di stallo per riproporgli il calore della passata stagione con rinnovate ambizioni su obiettivi ed eventualmente risultati.

Sul piatto, inevitabilmente, una pioggia di milioni inavvicinabile per la Juventus: si parla, per entrambe le pretendenti, di una proposta da 15 milioni di ingaggio su contratto pluriennale - e almeno quadriennale - più la clausola rescissoria da pagare a De Laurentiis, 75 milioni per i club esteri.

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