Calhanoglu e non solo: Inter, il tesoretto da 100 milioni per la rivoluzione

Per sostituire il turco, oltre alla sua cessione, serviranno altre partenze eccellenti. Se la manovra avrà successo possibile l’assalto a Ederson o Stiller e Leoni

MILANO - Nessuna fra le big del nostro calcio, complice il Mondiale per club, ha già acquistato tre giocatori: Sucic (già a febbraio), Luis Henrique e Bonny. L’Inter si è mossa in anticipo e, considerando anche il riscatto di Zalewski dalla Roma, ha già investito quasi 70 milioni (67.5), bonus esclusi. Tre giocatori... e mezzo nuovi, più Pio Esposito che tornerà dal prestito allo Spezia e Valentin Carboni, al momento in organico, anche se destinato probabilmente ad andare a giocare (il Genoa è in pressing).

Cosa serve a Chivu

La campagna rafforzamento nerazzurra non è ancora terminata, però per completare gli ultimi colpi in entrata, Marotta, Ausilio e Baccin dovranno iniziare a cedere. Per ora l’Inter ha salutato Arnautovic e Correa in scadenza, alleggerendo il monte ingaggi, senza però ottenere denaro. Adesso bisogna passare alla cassa, tirare su il cosiddetto tesoretto per rimpinguare i conti, resi comunque forti dai bonus ottenuti da Fifa e Uefa - che ieri ha confermato come il club nerazzurro abbia rispettato gli obiettivi per il Fair Play Finanziario - per i percorsi nel Mondiale per club e in Champions, e avere il budget per andare a prendere le pedine mancanti. Principalmente, l’Inter cerca ancora due-tre giocatori. Un difensore centrale giovane, che inizi a prendere gradualmente il posto di Acerbi (se resterà) e De Vrij. Quindi un quinto attaccante con caratteristiche diverse da quelle dei quattro in rosa, dunque una seconda punta-trequartista, da ingaggiare anche nella parte finale del mercato (sempre che Chivu non decida di tenersi Carboni). E poi, ovviamente, un centrocampista centrale perché a meno di sorprese arriverà la separazione con Calhanoglu.

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Calhanoglu e non solo

Il turco è il primo giocatore della lista utile a formare il tesoretto. L’Inter parte da una valutazione di 30 milioni, il Galatasaray per ora non affonda e pensa a un’offerta da 15-20 milioni: a 25 si potrebbe chiudere. L'Inter potrebbe arrivare a un'ipotetico "bottino" da 100 milioni o più, qualora vendesse tutti quei giocatori che oggi possono essere considerati cedibili. Frattesi - che per ora non ha richiesto di andare via, aspettando di capire quanto spazio gli darà Chivu - è nel mirino di Atletico Madrid e Manchester United e l'Inter lo valuta intorno ai 35 milioni. La stessa cifra, forse qualcosa di più (35-40), il club nerazzurro si aspetta di incassarla da qualche club inglese per Bisseck, la cui partenza aprirebbe le danze per l'acquisto di un giovane difensore con Leoni (Parma; sul taccuino anche di Milan e Juventus in Italia) e De Winter (Genoa; magari nei discorsi per Carboni) primi obiettivi.

Tesoretto Inter

A far lievitare il tesoretto, poi, le uscite "minori", quelle di Sebastiano Esposito, cercato soprattutto dalla Fiorentina (l'Inter conta di prendere almeno 10 milioni, anche se la viola parte da una proposta intorno ai 7 considerando il contratto in scadenza nel 2026), Aleksander Stankovic, destinato al Bruges per 10 milioni, e Taremi. L'iraniano - arrivato a zero - è bloccato in Iran, l'Inter confida che arrivi qualche offerta anche da 5-6 milioni per lasciarlo andare. Non è incedibile neanche Asllani, valutato intorno ai 15 milioni. In Viale della Liberazione hanno comunque già ricevuto un paio di milioni negli ultimi giorni dal Panathinaikos che ha saldato il valore della percentuale sulla futura rivendita che l'Inter aveva mantenuto sul cartellino dell'esterno greco Vagiannidis. Con alcune di queste uscite, unite ovviamente a quella di Calhanoglu, gli uomini mercato nerazzurri avranno così i fondi per tentare l'assalto a Ederson, oggi il nome in prima fila per rimpiazzare in rosa il turco. L'Atalanta per il brasiliano chiede 60 milioni, forse trattabili, ma comunque tantissimi (come i 50 per Stiller dello Stoccarda). Serve dunque incassare tanto, altrimenti si andrà su Rios del Palmeiras o Frendrup del Genoa, il cui costo comunque si aggira sui 30 milioni.

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MILANO - Nessuna fra le big del nostro calcio, complice il Mondiale per club, ha già acquistato tre giocatori: Sucic (già a febbraio), Luis Henrique e Bonny. L’Inter si è mossa in anticipo e, considerando anche il riscatto di Zalewski dalla Roma, ha già investito quasi 70 milioni (67.5), bonus esclusi. Tre giocatori... e mezzo nuovi, più Pio Esposito che tornerà dal prestito allo Spezia e Valentin Carboni, al momento in organico, anche se destinato probabilmente ad andare a giocare (il Genoa è in pressing).

Cosa serve a Chivu

La campagna rafforzamento nerazzurra non è ancora terminata, però per completare gli ultimi colpi in entrata, Marotta, Ausilio e Baccin dovranno iniziare a cedere. Per ora l’Inter ha salutato Arnautovic e Correa in scadenza, alleggerendo il monte ingaggi, senza però ottenere denaro. Adesso bisogna passare alla cassa, tirare su il cosiddetto tesoretto per rimpinguare i conti, resi comunque forti dai bonus ottenuti da Fifa e Uefa - che ieri ha confermato come il club nerazzurro abbia rispettato gli obiettivi per il Fair Play Finanziario - per i percorsi nel Mondiale per club e in Champions, e avere il budget per andare a prendere le pedine mancanti. Principalmente, l’Inter cerca ancora due-tre giocatori. Un difensore centrale giovane, che inizi a prendere gradualmente il posto di Acerbi (se resterà) e De Vrij. Quindi un quinto attaccante con caratteristiche diverse da quelle dei quattro in rosa, dunque una seconda punta-trequartista, da ingaggiare anche nella parte finale del mercato (sempre che Chivu non decida di tenersi Carboni). E poi, ovviamente, un centrocampista centrale perché a meno di sorprese arriverà la separazione con Calhanoglu.

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