© Ansa
FIRENZE - Cesare Prandelli torna a casa con sensazioni positive dopo i primi giorni di Coverciano. Un cambiamento palpabile e visibile rispetto alle parole dettate in Spagna a inizio marzo, quando l’Italia era stata sconfitta in amichevole. Allora il ct era parso parecchio preoccupato, non tanto per il gioco quanto, piuttosto, per la condizione degli azzurri: stanchi più del lecito, imbarazzati più del previsto a fronte del palleggio avversario. Una situazione migliorata dallo stage di aprile, in cui gli esiti dei test fisico-atletici erano stati confortanti, e che ora sembra volgere al bello, una volta ritrovati i giocatori nel Centro tecnico. In questa prima fase il ct ha lavorato su corpo e mente: niente pallone, ma tanta attenzione alla preparazione atletica, e punti fissati per quanto riguarda comportamenti e atteggiamenti, a cominciare dall’uso dei social network. Confronti che hanno trovato recettiva la squadra, con verifica anche nell’immediato: basti vedere l’atteggiamento composto tenuto da Mario Balotelli ieri mattina, quando è stato preso di mira dall’insulto razzista di un singolo imbecille appostato fuori della recinzione di Coverciano.
SCELTE - Dopo pranzo si è conclusa la prima fase del ritiro, gli azzurri si ritroveranno domenica entro le 19. Qualcuno con situazioni personali mutate (Montolivo si sposa oggi, Immobile lo farà domani), tutti determinati a convincere Prandelli a portarli in Brasile. Il ct dovrà depennare sette nomi e consegnare la lista dei 23 alla Fifa il 2 giugno. Nessuno si è tirato indietro, come si è visto: serietà negli atteggiamenti, concentrazione estrema, voglia di mettersi in mostra. Soltanto i tre portieri sono sicuri del posto (Buffon, Sirigu e Perin), negli altri reparti i giochi sono aperti, in maniera più o meno ampia. I dubbi risiedono soprattutto in attacco, dove Prandelli ha voluto cambiare rispetto al passato, privilegiando la freschezza atletica. Balotelli e Cerci gli unici sicuri, rimangono tre nomi da assegnare. Rossi rappresenta il grande punto interrogativo, dopo l’ennesimo problema al ginocchio e l’ennesima rieducazione. Con la Fiorentina si è ripresentato con gol e assist, occorre verificare condizione atletica e solidità nei contrasti. Prandelli lo aspetterà fino all’ultimo, ma oggi Rossi pare partire in posizione di rincalzo rispetto alla concorrenza: Destro e, soprattutto, Immobile hanno dalla loro fisicità, forma e voglia di emergere. Cassano ha scelto un profilo basso, ma si fa forte di un ottimo campionato e della possibilità di dare al ct una variante tattica, come centravanti di manovra (come avvenuto nel Parma con Donadoni). Insigne resta alla finestra, parebbe destinato al taglio: ma Prandelli ne ha parlato anche come alternativa a Candreva e allora, sotto sotto, spera anche lui.
© RIPRODUZIONE RISERVATASCELTE - Dopo pranzo si è conclusa la prima fase del ritiro, gli azzurri si ritroveranno domenica entro le 19. Qualcuno con situazioni personali mutate (Montolivo si sposa oggi, Immobile lo farà domani), tutti determinati a convincere Prandelli a portarli in Brasile. Il ct dovrà depennare sette nomi e consegnare la lista dei 23 alla Fifa il 2 giugno. Nessuno si è tirato indietro, come si è visto: serietà negli atteggiamenti, concentrazione estrema, voglia di mettersi in mostra. Soltanto i tre portieri sono sicuri del posto (Buffon, Sirigu e Perin), negli altri reparti i giochi sono aperti, in maniera più o meno ampia. I dubbi risiedono soprattutto in attacco, dove Prandelli ha voluto cambiare rispetto al passato, privilegiando la freschezza atletica. Balotelli e Cerci gli unici sicuri, rimangono tre nomi da assegnare. Rossi rappresenta il grande punto interrogativo, dopo l’ennesimo problema al ginocchio e l’ennesima rieducazione. Con la Fiorentina si è ripresentato con gol e assist, occorre verificare condizione atletica e solidità nei contrasti. Prandelli lo aspetterà fino all’ultimo, ma oggi Rossi pare partire in posizione di rincalzo rispetto alla concorrenza: Destro e, soprattutto, Immobile hanno dalla loro fisicità, forma e voglia di emergere. Cassano ha scelto un profilo basso, ma si fa forte di un ottimo campionato e della possibilità di dare al ct una variante tattica, come centravanti di manovra (come avvenuto nel Parma con Donadoni). Insigne resta alla finestra, parebbe destinato al taglio: ma Prandelli ne ha parlato anche come alternativa a Candreva e allora, sotto sotto, spera anche lui.