Mondiali 2014 Italia, Prandelli felice «Darmian sta conquistando tutti»

Il ct azzurro: «L'esterno del Toro? Sono felice di aver fatto queste scelte. Abbiamo ringiovanito la squadra, ma siamo al Mondiale ed è giusto così. Fluminense? Ci serve uno choc. Abbiamo programmato questa partita proprio perché sono sei giorni prima della gara ufficiale per avere subito un impatto con il Paese. L'anno scorso con Haiti abbiamo fatto una brutta figura e probabilmente lo rifaremo anche quest'anno. Cambio modulo? Se non avete capito è un buon segno»
MANGARATIBA (BRASILE) - Cesare Prandelli parla dal Brasile. Ecco la conferenza in tempo reale del ct.

Cesare, le prime impressioni
"Campo di allenamento ottimo. La struttura anche, ci sono tutte le condizioni ideali per iniziare la preparazione di questo Mondiale. Inizia da oggi la vera e propria preparazione. il mio stato d'animo è sempre riferito a quello che si è fatto e quello che si può fare. Dopo una partita c'è sempre un momento di riflessione, si analizzano gli errori e quando si capisce cosa si può migliorare, lo stato d'animo d'incanto diventa meraviglioso".

Come giocheremo questo Mondiale?
"Se non avete capito è un buon segno. Stiamo provando un giocatore in più a centrocampo e verificando questa eventualità. Ma non abbiamo ancora deciso"

Questa opportunità l'ha data Verratti?
"Tutti devono essere delle risorse, ma Marco sta diventando quello che gli avevamo richiesto. Quello che non dà punti di riferimento e aumenta la qualità del gioco. Non voglio entrare troppo nello specifico. Tutti noi dobbiamo abituarci a vedere una squadra in grado di cambiare e osare qualcosa d diverso. Non siamo una squadra che può fare una partita basandoci sulle individualità, dobbiamo diventare squadra".

Domenica giocate contro la Fluminense: per loro sarà partita vera, stadio pieno e campionato ottimo per loro?
"Abbiamo programmato questa partita proprio perché sono sei giorni prima della gara ufficiale per avere subito un impatto con il Paese. L'anno scorso con Haiti abbiamo fatto una brutta figura e probabilmente lo rifaremo anche quest'anno. Abbiamo bisogno di uno choc, anche perché nelle difficoltà si capisce ancora di più dove e come cambiare la squadra".

Dirà a Balotelli che questo deve essere il suo Mondiale, che deve consacrarsi?
"Da Mario mi aspetto la continuità che sta avendo in questi giorni. Si è presentato con una concentrazione massimale, ha una grande attenzione in tutti i particolari. Se tutti i giocatori avessero questa continuità nel complesso saremmo ancora più forti. Nessuno deve pensare di essere un protagonista, lui non deve pensare di doversi caricare i problemi della Nazionale sulle spalle, ma fare il suo. E se lo fa con determinazione e convinzione, allora tutto fila liscio".

Com'è il mix fra giovani ed esperti?
"I giovani danno entusiasmo ed esuberanza. Li abbiamo scelti per questo e perché hanno le qualità, ma ci piace la loro incoscienza. Non deve essere tutto preordinato, ma deve avere l'ottimismo, l'esuberanza, la fantasia del ragazzo. Faccio un nome su tutti: Darmian, è arrivato in sordina e sta conquistando tutti. Sono felice di aver fatto queste scelte. Abbiamo ringiovanito la squadra, ma siamo al Mondiale ed è giusto così".

L'Italia storicamente è una nazionale che cresce nel corso del torneo: sta impostando il Mondiale in questo modo?
"La storia insegna che la squadra ha sempre dato risposte caratteriali importanti nei momenti di difficoltà. Se questo ci può portare qualcosa in più, negli ultimi giorni siamo sulla buona strada".

Perché c'è ottimismo?
"Primo motivo: ho rivisto la partita e ho visto eseguire la traccia che avevo dato alla squadra. Non abbiamo subito ripartente, non abbiamo avuto difficoltà a recuperare palla in alto, abbiamo creato quattro palle gol nitide e poi con Antonio abbiamo migliorato la fase offensiva anche se eravamo un po' sbilanciati. A volte ci si fa prendere troppo dalla critica, ma poi la realtà dei fatti conferma che le cose che avevamo chiesto sono state fatte".

Hai l'impressione che la gente sia scettica?
"Non lo so. Per quanto ci riguarda quello che abbiamo fatto per due motivi per fare riavvicinare la gente alla Nazionale e creare entusiasmo per la maglia azzurra. Poi è chiaro che l'impatto forte del Mondiale richiede risultati. Forse in Italia accomunano la Nazionale a qualcosa che può migliorare nel nostro Paese, quindi abbiamo una responsabilità in più. Dobbiamo rendere orgogliosi gli italiani di essere italiani, di lottare su ogni pallone, di fare capire che l'italiano anche nella difficoltà fa squadra e vede qualcosa da realizzare, che siamo una squadra… Noi stiamo lavorando per questo".

E' sicuro che i suoi giocatori siano anche "atleti" per affrontare il clima pazzesco?
"Non è che in questo anno, dalla Confederation in poi abbiamo cambiato idea sugli uomini per il clima, ma abbiamo studiato e cercato di capire. Per esempio ho notato che molti mi chiedevano il cambio: ecco perché a Coverciano abbiamo lavorato molto sulla parte atletica per arrivare pronti ed essere in grado per il recupero delle energie fisiche".

Sai come stanno Paletta, Sirigu e Barzagli?
"Sappiamo chi sta bene, soprattutto i nuovi. I quattro centrali difensivi hanno qualche problemino, ma tutti risolvibili. Ecco perché portiamo Ranocchia. Mirante l'abbiamo portato perché l'infortunio di Sirigu poteva creare dei problemi. L'aspetto generale è di una squadra che ha lavorato tanto, che ha bisogno di lavorare sulla reattività, dopo la partita di domenica andremo a lavorare su questo. Contro la Fluminense affronteremo delle critiche e delle difficoltà, non abbiamo paura delle figuracce, ma vogliamo capire delle cose".

Cerci, Candreva, Insigne portano a un progetto in cui Balotelli è il perno centrale dell'attacco, messo nelle migliori condizioni possibili?
"Le scelte sono dettate per individuare le caratteristiche dei singoli perché ognuno si trovi nella posizione ideale per dare il meglio. Non solo Balotelli".

Mourinho ha detto: l'Italia è da finale. Cosa ne pensa?
"Lunga vita a Mourinho! Il primo obiettivo è passare il turno, poi vediamo. Abbiamo detto che abbiamo programmato tutto, che vuol dire essere pronti. E noi dobbiamo farci trovare pronti".

Buffon, Pirlo, De Rossi: loro hanno già vinto, che contributo possono dare?
"Mi piace ascoltare i protagonisti di storiche vittorie. Abbiamo ascoltato Lippi che ci raccontava i momenti significativi. Gigi racconta storie diverse, Andrea altre ancora. Ci sono tante energie, tante positività che vanno nella stessa direzione. Fortunati? La fortuna devi andare a cercarla. Perché c'è predisposizione mentale per andare oltre. Una squadra è vincente quando non si pone limiti mentali, quando si prepara mentalmente a raggiungere i massimi obiettivi".

E' preoccupato per il contorno brasiliano del Mondiale?
"Ci auguriamo che sia una festa per tutti. Se tutti noi protagonisti regaleremo delle emozioni, tutti potranno attingere al Mondiale per un momento di gioia. Qui il calcio è allegria e spontaneità, speriamo di regalare emozioni anche a chi sta peggio".

La prossima settimana sarà l'anniversario del titolo del 1934. Cosa ricordate di quei titoli, raccontato magari dai vostri genitori o nonni?
"Dovremmo studiare meglio la nostra storia, ci può fare capire che siamo una nazionale che da un secolo è protagonista. Quei mondiali sono quelli che hanno fatto amare il nostro sport in Italia. Le poche immagini ci restituiscono dei giocatori che erano consapevoli che si trattava di un gioco, andavano in campo per divertirsi".

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