Ventura: «Buffon? Al Mondiale solo se al top»

Il ct dell'Italia stimola il capitano: «Ha questo obiettivo e meriterebbe di partecipare: ma in Russia ci sarà solo se in condizione»
Ventura: «Buffon? Al Mondiale solo se al top»© Marco Canoniero

TORINO - Giampiero Ventura non ha programmi, ma solo auspici per il 2018. «Bonucci, Barzagli e Chiellini titolari? Spero solo che arrivino in forma e in ottima salute, così come Gigi: lui vuole giocare il Mondiale, ma sa che deve arrivare in condizione se vuole essere presente. Si è fissato un obiettivo, se lo meriterebbe». Il ct dell'Italia ha parlato così della difesa juventina a Sky Sport24. E' stata anche l'occasione per fare un bilancio dei suoi primi mesi in azzurro.

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L'AVVENTURA AZZURRA - «Non sono cambiato da quando guido la Nazionale, sono un allenatore consapevole delle difficoltà, ma impregnato di entusiasmo - dice . Abbiamo iniziato un percorso importante, non solo per qualificarsi al Mondiale, ma per creare i presupposti perché diventi importante».

IL FANTASMA DI CONTE - «Chiunque fosse arrivato dopo un ottimo Europeo, ma non straordinario perché non hai vinto, avrebbe dovuto scontrarsi con la figura che c'era prima e che aveva fatto un ottimo lavoro. Era normale che succedesse, non era normale invece che ogni domanda iniziava con il solito "Conte diceva..." - continua Ventura - I paragoni non sono mai simpatici ma nel calcio ci stanno, però in quel caso ho detto basta perché non si faceva altro che parlare di questo e poi la cosa che mi ha reso perplesso è che si paragonasse la qualificazione dell'Europeo, figlia di 40 giorni di preparazione, alle qualificazioni Mondiali, dove si lavora solo due-tre giorni insieme»

VIDEO VENTURA: LAVORO PER L'ITALIA E GLI ITALIANI

FACCIO ANCHE IL LAVORO DI LIPPI - «La qualificazione al Mondiale? Se avessi avuto dubbi o incertezze non avrei nemmeno accettato l'incarico. Sono soddisfatto di quanto fatto finora. E ancora più giovane è la squadra andata in campo contro la Germania, non dimentichiamo che l'ultima amichevole contro i tedeschi era finita 4-1 per loro. A Milano non abbiamo concesso niente. Credo che ogni allenatore debba essere se stesso, io ho questo legame indiretto con Conte, che risale dai tempi di Bari: c'è un filo conduttore. Che mi stia seguendo Abramovich? - scherza il ct, che fa suo anche il ruolo di direttore tecnico, posizione che avrebbe dovuto occupare Lippi -. Se l'allenatore non ha idee proprie, e non trasmette concretezza di idee, viene scoperto dopo cinque minuti. Io credo che la figura e il lavoro che deve essere fatto bisognava farlo; nel momento in cui non è arrivato Lippi, mi sono accollato oneri e onori. Sono andato a parlare con gli allenatori, ma anche con Galliani per ore. Ho assunto indirettamente il lavoro che avrebbe dovuto fare Lippi. E' una cosa gratificante ma, negli ultimi quattro mesi, sono rimasto a casa solo per quattro giorni. Il risultato quello di avere smosso le acque e di avere trasmesso entusiasmo ai giovani. Speriamo che il percorso vada a buon fine e se ne parli in futuro».

FRANCESCO E MARIO - Chiusura su Totti e Balotelli. Praticabile una 'passerella' per il n.10 campione del Mondo? "Non so se la cosa lo gratificherebbe e non credo che Totti abbia bisogno di passerelle. Totti è Totti, è come dare qualcosa a qualcuno che non ha bisogno". Diverso il discorso su SuperMario: "Non sono io a dover stupire ma lui, ma è lui che deve stupire tutti noi - risponde il ct - facendo quello che le sue potenzialità gli permetterebbero di fare. Il problema di fondo è che nel momento in cui tu non hai la possibilità di selezionare, ma hai l'obbligo di organizzare, è evidente che non c'è più un discorso di un singolo con altri singoli, ma c'è bisogno di un singolo al servizio di una squadra. Questo è uno dei grandi problemi di Balotelli. Il secondo problema esula dall'aspetto calcistico e gli ha creato delle problematiche. Direi che questa è l'ultima volta che parliamo di Balotelli: nessuno ha mai messo in discussione le sue qualità, le capacità tecniche, sarebbe folle. È stato messo in discussione, non da me, ma da tutti, per tutto il resto. Secondo me Balotelli deve confrontarsi con sè stesso, scegliere se iniziare un percorso per prendersi l'onore e la gloria che le sue capacità gli potrebbero portare. Le porte sono aperte per tutti come è normale che sia".

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