Anche per Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic il Mondiale è rimandato a marzo

Anche per Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic il Mondiale è rimandato a marzo© Marco Canoniero

Qualcuno rischia sempre di lasciarci le penne, nonostante tutte le “cautele” che Fifa e Uefa disseminano tra le righe dei regolamenti delle qualificazioni. Stavolta, con all’orizzonte il primo e unico Mondiale invernale nella storia del calcio, è rimasto attardato il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Il primo posto del girone se l’è preso la Serbia, nazionale giovane e talentuosa comandata a bacchetta dal talento di un Dusan Tadic da applausi, che è riuscita lì dove nessuno aveva arrischiato il pronostico, cioè vincere al Da Luz di Lisbona.

I lusitani sono affondati, persi dietro alle solite certezze che, però, con il passare del tempo non sono più una garanzia, vedi CR7, Moutinho e Pepe, assente domenica per squalifica. E la linea verde, vedi i nostri Golden Boy Renato Sanches e Joao Felix, non hanno ancora mostrato quella autorevolezza per candidarsi a eredi dei campioni che li hanno accuditi finora. Le lacrime di Cristiano Ronaldo al fischio finale lasciano intuire una sentenza che però non è stata ancora emessa. Il Portogallo, insieme ad altre 11 nazionali europee, rinvia solo di qualche mese le proprie speranze di approdare in Qatar, almeno fino a marzo quando il verdetto sarà definitivo. E tra “coloro che sono sospesi” c’è anche Zlatan Ibrahimovic e una Svezia che è naufragata clamorosamente proprio sul traguardo con le sconfitte maturate in Georgia e in Spagna. Sicuramente Ibra non si aspettava di accomunare la propria aurea vincente ad un tracollo così clamoroso e inatteso. C’è comunque l’esame di riparazione di marzo che si compirà in due atti: semifinale e finale con l’etichetta di testa di serie che anestetizza i pericoli, almeno per il Portogallo. Resta ancora vivo lo spazio per l’ultima recita di CR7 e Ibra, l’importante è non inciampare ancora.

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