Mondiali e diritti umani: è scontro tra Danimarca e Qatar

Dopo l'ufficialità delle divise di protesta dei danesi è arrivata la risposta del Comitato Supremo del paese ospitante: "Ignorano gli sforzi fatti"
Mondiali e diritti umani: è scontro tra Danimarca e Qatar

"Nero, il colore del lutto, perfetto per la terza maglia della Danimarca per i Mondiali di quest'anno. Anche se sosteniamo la nazionale danese fino in fondo, questo non deve essere confuso con il supporto per un torneo che è costato la vita a migliaia di persone. Desideriamo fare una dichiarazione sulla situazione dei diritti umani del Qatar e sul trattamento riservato ai lavoratori migranti che hanno costruito gli stadi della Coppa del Mondo nel paese". Così sul proprio profilo Instagram la società danese di abbigliamento sportivo Hummelsport che in vista dei Mondiali ha voluto inviare un messaggio di protesta che fa seguito ad una serie di appelli lanciati da gruppi di campagna per i diritti umani contro il trattamento dei lavoratori migranti in Qatar.

"Con le nuove maglie della nazionale danese volevamo lanciare un doppio messaggio. Non sono solo ispirati a Euro 92, rendendo omaggio al più grande successo calcistico della Danimarca, ma anche una protesta contro il Qatar sui diritti umani. Ecco perché abbiamo attenuato tutti i dettagli per le nuove maglie della Danimarca per la Coppa del Mondo, incluso il nostro logo e gli iconici chevron. Non vogliamo essere visibili durante un torneo che è costato la vita a migliaia di persone. Supportiamo fino in fondo la nazionale danese, ma non è lo stesso che sostenere il Qatar come nazione ospitante. Crediamo che lo sport debba unire le persone", ha spiegato la casa di abbigliamento.

La risposta del Qatar: "Ignorano gli sforzi fatti"

il Qatar non ci sta e risponde. "Contestiamo l'affermazione fatta dalla Hummel sul fatto che questo torneo sia costato la vita a migliaia di persone - la replica del Comitato Supremo del Qatar per la delivery e la legacy -. Inoltre rigettiamo la banalizzazione del nostro sincero impegno a proteggere la salute e la sicurezza di 30 mila lavoratori che hanno costruito gli stadi del Mondiale e contribuito ad altri progetti legati al torneo". Da Doha anche l'invito alla Federazione danese a "trasmettere dettagliatamente l'esito della lunga comunicazione e del lavoro svolto assieme al Comitato Supremo alla Hummel e ai suoi partner".

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