Mondiali, Infantino show: "Io disabile, gay e migrante. Birra? Si vive tre ore senza"

Il numero uno della Fifa ha risposto alle critiche ricevute nei giorni scorsi e lo ha fatto di petto con parole forti
Mondiali, Infantino show: "Io disabile, gay e migrante. Birra? Si vive tre ore senza"© Getty Images

DOHA (Qatar) - Il presidente della Fifa Gianni Infantino passa al contrattacco rispondendo alle critiche ricevute nei giorni scorsi. Nella conferenza stampa della vigilia dell'inizio dei Mondiali Infantino ha usato parole forti ed importanti trattando tutti i temi caldi: "Oggi mi sento del Qatar, mi sento arabo, africano, gay, disabile, un lavoratore migrante. Mi sento come loro e so cosa vuol dire essere vittima di bullismo perchè lo sono stato. Ho pianto e ho cercato di reagire. Sono figlio di lavoratori migranti che hanno vissuto in condizioni molto difficili in Svizzera per come vivevano e i diritti che avevano. Ho visto come veniva trattato chi cercava di entrare nel paese, ma ora la Svizzera è un esempio di tolleranza. Il Qatar ha fatto progressi e ne parleremo, come spero che parleremo anche di calcio. La Fifa è orgogliosa di essere qui, questo sarà il Mondiale più bello per la gente che ama il calcio, ma sono stanco di leggere commenti su persone e su decisioni prese dodici anni fa".

Infantino ed il contributo della Fifa in Qatar

"Siamo in un regno sovrano, la Fifa non può cambiare le leggi così come non può farlo nel Regno Unito o altrove, ma ha erogato un fondo di 350 milioni di dollari per i lavoratori negli ultimi quattro anni. Le aziende occidentali che sono qui, però, non vogliono aumentare i salari di questi lavoratori".

Infantino e i diritti umani

"La cosa triste è che gli europei in questi giorni danno molte lezioni morali. Anche io sono un europeo e penso che dovremmo scusarci per tante cose e per 3mila anni dopo quello che abbiamo fatto. Sono venuto qui sei anni fa e la prima cosa che ho fatto è stata quella di capire quante aziende europee guadagnano qui o in altri paesi dell'area, ma anche quante si sono occupate dei lavoratori. Sapete quanti giornalisti sono venuti a una manifestazione sui disabili due giorni fa? Quattro - aggiunge - Il Qatar ha offerto a molti migranti di guadagnare dieci volte di più che nel loro Paese. In Europa non lo permettiamo, ma se si ha a cuore la sorte di questi migranti, bisognerebbe creare rotte che permettano loro di raggiungere l'Europa, come sta facendo il Qatar. Non possiamo chiudere gli occhi, ci sono cose che non funzionano in Qatar, ma la moralità a senso unico è solo ipocrisia. Questo Mondiale farà aprire gli occhi a tante persone"

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Infantino e le proteste dal mondo LGBT

"Ho parlato molto con i leader di questi movimenti e tutti sono i benvenuti. L'opinione di uno o due non è quella di un intero Paese. Le regole esistono, per cambiarle bisogna passare attraverso un processo come è stato fatto anni fa in altri Paesi come la Svizzera. Le porte iniziano ad aprirsi, ma dobbiamo unirci senza guerre. Qui la gente è felice di avere il Mondiale. La tolleranza inizia con noi. Dobbiamo diffondere comprensione".

Infantino ed il caso della birra vietata

"Tutte le decisioni che vengono prese vengono prese congiuntamente dalla Fifa e dall'organizzazione. Ci sono molti punti in cui si possono bere alcolici e se non si può fare allo stadio penso che si possa stare tre ore senza bere birra, eppure siccome siamo in un paese arabo anche questo sembra un grande problema. In Francia, Spagna e in alcuni altri paesi accade la stessa cosa. Budweiser è uno dei partner della Fifa e continueremo con loro fino al 2026, alla fine spero che tutti i problemi di questo Mondiale siano legati alla birra...Il mondo crede nella Fifa e in quello che abbiamo fatto per ripulire la Federazione. Adesso dobbiamo dare la possibilità alla gente di potersi godere questo Mondiale, cercando di unire e non di creare conflitti".

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DOHA (Qatar) - Il presidente della Fifa Gianni Infantino passa al contrattacco rispondendo alle critiche ricevute nei giorni scorsi. Nella conferenza stampa della vigilia dell'inizio dei Mondiali Infantino ha usato parole forti ed importanti trattando tutti i temi caldi: "Oggi mi sento del Qatar, mi sento arabo, africano, gay, disabile, un lavoratore migrante. Mi sento come loro e so cosa vuol dire essere vittima di bullismo perchè lo sono stato. Ho pianto e ho cercato di reagire. Sono figlio di lavoratori migranti che hanno vissuto in condizioni molto difficili in Svizzera per come vivevano e i diritti che avevano. Ho visto come veniva trattato chi cercava di entrare nel paese, ma ora la Svizzera è un esempio di tolleranza. Il Qatar ha fatto progressi e ne parleremo, come spero che parleremo anche di calcio. La Fifa è orgogliosa di essere qui, questo sarà il Mondiale più bello per la gente che ama il calcio, ma sono stanco di leggere commenti su persone e su decisioni prese dodici anni fa".

Infantino ed il contributo della Fifa in Qatar

"Siamo in un regno sovrano, la Fifa non può cambiare le leggi così come non può farlo nel Regno Unito o altrove, ma ha erogato un fondo di 350 milioni di dollari per i lavoratori negli ultimi quattro anni. Le aziende occidentali che sono qui, però, non vogliono aumentare i salari di questi lavoratori".

Infantino e i diritti umani

"La cosa triste è che gli europei in questi giorni danno molte lezioni morali. Anche io sono un europeo e penso che dovremmo scusarci per tante cose e per 3mila anni dopo quello che abbiamo fatto. Sono venuto qui sei anni fa e la prima cosa che ho fatto è stata quella di capire quante aziende europee guadagnano qui o in altri paesi dell'area, ma anche quante si sono occupate dei lavoratori. Sapete quanti giornalisti sono venuti a una manifestazione sui disabili due giorni fa? Quattro - aggiunge - Il Qatar ha offerto a molti migranti di guadagnare dieci volte di più che nel loro Paese. In Europa non lo permettiamo, ma se si ha a cuore la sorte di questi migranti, bisognerebbe creare rotte che permettano loro di raggiungere l'Europa, come sta facendo il Qatar. Non possiamo chiudere gli occhi, ci sono cose che non funzionano in Qatar, ma la moralità a senso unico è solo ipocrisia. Questo Mondiale farà aprire gli occhi a tante persone"

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