Infantino difende l'indifendibile: le pagelle alla conferenza

Il presidente della Fifa ha provato a ribaltare una partita nella quale il Mondiale era andato sotto di parecchio, senza riuscirci
Infantino difende l'indifendibile: le pagelle alla conferenza

Difendere quello che sembra indifendibile è sempre una sfida retorica di grande fascino. E se interpretata bene offre a chi ascolta una rivoluzione del punto di vista, un cambio di angolazione che può anche aiutare il dibattito a crescere e arricchirsi. Gianni Infantino oggi ha provato a ribaltare una partita nella quale il Mondiale era andato sotto di parecchio, schiacciato dall'indignazione di una buona parte della critica mondiale. Proviamo un giochino: cerchiamo di capire dichiarazione per dichiarazione se è riuscito a rimettere in equilibrio il match dialettico.

Ipocrisia

«Quello che sta accadendo in questo momento è profondamente, ingiusto. Le critiche al Mondiale sono ipocrite. Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia».
No, non ci siamo: il benaltrismo storico non può funzionare. Con questo tipo di ragionamento nessuno potrebbe dare lezioni morali a nessuno per i prossimi 3000 anni. Un tedesco del 2022 non può parlare di diritti civili perché i suoi bisnonni sono stati nazisti? Andiamo su. Questo tiro non è neanche nello specchio. Avrebbe potuto aggiustare la mira dicendo che non solo in Qatar, ma anche in Paesi considerati molto più "moderni" ci sono diritti civili in pericolo. Un saggio palestinese duemila anni era uscito da una situazione spinosa con un espediente più efficace, perché il «Chi è senza peccato scagli la prima pietra» funziona benissimo anche oggi, ma resterebbe il fatto che a dare lezioni morali al Qatar c'è la carta dei diritti dell'uomo, non uomini ipocriti. Voto 5

Discriminazione

«So cosa significa essere discriminati, essere vittima di bullismo. Da bambino venivo preso di mira perché avevo i capelli rossi e le lentiggini, inoltre ero italiano, quindi immaginate». Mmmmm... mettere sullo stesso piano una presa in giro per i capelli rossi e, per dire, il divieto di amare un'altra persona è un tentativo un po' spericolato. Un tiro da metà campo nella speranza di sorprendere il portiere. E comunque, a maggior ragione, se il presidente della Fifa sa cosa significa essere discriminati, perché accetta di giocare il Mondiale in un posto dove si discrimina in modo sistematico e legale?  Voto 4.5

Passi avanti

«Fra le grandi aziende che guadagnano miliardi in Qatar, quante hanno risolto la questione del destino dei lavoratori migranti? Nessuna, perché un cambio di legislazione equivale a minori profitti. Ma noi l'abbiamo fatto. Perché nessuno riconosce questo progresso?». Diagonale insidioso e gol. Qui Infantino accorcia le distanze. Il Qatar, proprio perché il Mondiale ha portato la lente di ingrandimento del mondo sul Paese, ha compiuti progressi. Ignorarli è effettivamente ipocrita. Certo, si dirà, non sono sufficienti, ma da qualche parte si deve incominciare e se dopo il Mondiale, qualche riflettore rimanesse acceso (e non ipocritamente spegnersi), si potrebbe verificare se la Coppa è stata la scintilla per il progresso civile. Gol di Infantino. Voto 6.5

Birra

«Personalmente penso che i tifosi possono sopravvivere senza bere birra per tre ore. In Francia come Spagna o in Scozia». Tiro alto sulla traversa. Certo che si può stare senza birra per tre ore (e in generale il consumo di alcol non andrebbe incentivato), ma non lo decide un altro per i tifosi e, soprattutto, non lo decide, con un colpo di mano, a poche ore dall'inizio della competizione, dando l'impressione che il Mondiale sia del Qatar e non della Fifa, cioè di tutti. Il problema non è la birra, caro Infantino, è la libertà. Voto 4

Immigrati

«A causa della politica europea sull'immigrazione, dal 2015 sono morti 25.000 migranti. Quindi, se facciamo qualche passo indietro, perché nessuno chiede un risarcimento per questi migranti? Le loro vite non valgono lo stesso?». Altro tiro fuori. Anzi, questo guizzo di benaltrismo è come calciare la palla in tribuna. Il tema dell'immigrazione mondiale, di straordinaria attualità, è un bel tentativo di rimpicciolire i temi legati agli oltre 6000 immigrati morti per costruire gli stadi, ma in una conferenza stampa di inaugurazione del Mondiale si parla del Mondiale non dei problemi mondiali. E questo Mondiale ha causato molti morti. Così la si butta in caciara, ma non si gioca. Adani non apprezzerebbe. Voto 5

Disabili

«C'è un miliardo di persone disabili nel mondo e nessuno si preoccupa per loro». No, non ci siamo ancora un tiraccio a liberare l'area dal pressing avversario. Il fatto che il mondo faccia schifo non è l'autorizzare a compiere qualche piccola schifezza perché tanto c'è chi fa di peggio. Voto 4

Alla fine

No, Infantino non riesce a rimettere in equilibrio la partita nonostante un gol e qualche buon tentativo. Non ha convinto la parte di mondo che esprime perplessità sugli aspetti politici del mondiale in Qatar. Ma di una cosa gli va dato atto: l'ipocrisia condisce, senza dubbio, il massiccio attacco al suo Mondiale in queste settimane. Il che non fa perdere sostanza alle accuse, per carità, ma fa riflettere su come il Qatar sia un bersaglio fin troppo facile, un cattivo perfetto al quale cucire addosso il vestito più indegno per farlo apparire ancora più cattivo. Una visione davvero globale gioverebbe a tutti, un cambio di punto di vista consentirebbe di passare dalla retorica alla pratica e, magari, provare a risolvere qualche problema invece di parlarne e basta.

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