Rabiot, il Mondiale da dominare, la Juve e il futuro: dove andrà Adrien

Il centrocampista bianconero si carica in palestra: lavoro e fatica per prendersi il Qatar. E guadagnarsi una vetrina per l'estate 2023: c'è la Premier, ma non solo
Rabiot, il Mondiale da dominare, la Juve e il futuro: dove andrà Adrien

In questa Francia a caccia di punti fermi, e magari anche di un po’ di serenità dopo la sfilza di infortunati che rischia di condizionare la sua “credibilità” per il successo finale (vedi il fresco ko del Pallone d’Oro Karim Benzema), spunta il profilo di Adrien Rabiot. Cavallo Pazzo, Duca, Poupou (perché somigliante a Carles Puyol per via della criniera folta e riccia), chiamatelo come volete: comunque sia, Qatar 2022, dopo aver mancato Russia 2018 per i noti motivi, per lui è traguardo per cui perdere il sonno. E aspettando il debutto, perché non twittare un bel «Non pensare che qui siamo disoccupati, noi a mezzogiorno lavoriamo»? Nel senso che i Bleus faticano nelle ore più calde, non insopportabili, però comunque tali da dare un segnale, a sé e alla concorrenza. Si allenano i muscoli in palestra, per mettere su massa e forza da sfogare poi sul campo contro Australia, Danimarca e Tunisia, le avversarie del girone dei campioni del mondo.

Questione di cifre

Rabiot è lo stesso che non più tardi di qualche giorno prima aveva parlato del Mondiale come una grande occasione, perché - diceva - «può aiutarmi per il futuro», cioè per il nuovo contratto che il ragazzo dovrà sottoscrivere se vorrà continuare a svolgere il mestiere di sempre. Già, il 30 giugno il legame quadriennale con la Juventus sarà roba vecchia, da consegnare agli archivi, a meno che all’improvviso madame Véronique, la madre-agente di Adrien, non trovi un accordo con la dirigenza bianconera. Si dice che il centrocampista abbia intenzione di chiedere ben più dei 7 milioni netti più bonus percepiti sinora, e si dice altresì che alla Continassa abbiano fatto due conti e si stiano interrogando su cosa fare, fermo restando che la volontà è quella di contenere le spese.

Intrecci con i Blues

E allora va da sé che Rabiot continui a guardarsi intorno, perché poi le sirene d’Oltremanica a volte si mettono a suonare anche per giocatori meno “pubblicizzati” e meno caldi, ma che in Premier d’un tratto diventano stelle. Lui, Adrien da Saint-Maurice (Île-de-France, regione di Parigi), non saprebbe resistere alle avance di un Chelsea che ad ogni scadenza del calendario viene accostato all’ex Paris Saint-Germain. Massimiliano Allegri, pur stimando fortemente il calciatore, si farebbe una ragione dell’eventuale divorzio nell’ottica di un centrocampo juventino in cui, a parte l’innesto di un Paul Pogba evidentemente in condizione, si vocifera di altri protagonisti, soprattutto (ma non solo) in uscita dai Blues, sul taccuino di Federico Cherubini per implementare un reparto che nelle ultime stagioni ha sofferto troppo e poco ha prodotto in termini realizzativi. Quindi come finirà? Può darsi che Rabiot rinnovi per poi finire sul mercato e assicurare così alla Juve una ricca plusvalenza, visto che nel 2019 il ragazzo arrivò a Torino a costo zero. Blues a parte, sembra davvero la Premier la destinazione ideale di un giocatore che ha ancora margini per diventare grande. Il Manchester United? Il treno difficilmente ripasserà, ma chissà…

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