Iran, il rigore di Soriano. C’è Snoop Dogg sulla panchina del Senegal

Iran, il rigore di Soriano. C’è Snoop Dogg sulla panchina del Senegal© EPA

Soriano dove sei?

Il rigore più lungo del mondo” è il geniale racconto in cui lo scrittore argentino Osvaldo Soriano immagina una partita interrotta dall’arbitro a una ventina di secondi dalla fine e che, per una serie incredibile di peripezie, verrà ripresa soltanto una settimana dopo, quando finalmente sarà calciato il rigore rimasto in sospeso. Non siamo a questi livelli di fantasia (per chi lo vuole leggere, è uno dei capitoli di “Pensare con i piedi”, Einaudi), ma ieri i ventisette minuti di recupero hanno fatto durare pressoché all’infinito Inghilterra-Iran. Buona parte del pubblico ha esultato per il rigore concesso dall’arbitro all’Iran al 117’, però diciamolo: nessuno che ami veramente il calcio ne poteva più.

Tra vintage e rapper

Se un pregio ha questo Mondiale dell’ipocrisia e dei diritti civili negati, è quello di mettere d’accordo tutti sulle maglie. Nel senso che, come accade quasi sempre con le nazionali, nessuno si azzarda a inventare cose strane e tutte le squadre scendono in campo con divise molto simili - salvo ovviamente qualche ritocchino spesso apprezzabile - a quelle che fanno parte delle rispettive storie. E così la nota per così dire più eccentrica delle prime due giornate è il ct del Senegal, Aliou Cissé, con treccioline, cappellino e tuta e la sua tutt’altro che vaga somiglianza con il rapper Snoop Dogg.

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Milly è sempre Milly

Ieri sera è cominciato il Circolo dei Mondiali, la trasmissione con Alessandra De Stefano, Sara Simeoni (ieri con una coraggiosa gonna formata dalle bandiere delle trentadue nazionali), Yuri Chechi e Diego Antonelli che prova a ripetere il sorprendente successo dell’anno scorso con le Olimpiadi. La squadra è la stessa con qualche new entry (Gianfelice Facchetti e la Signoroni & The MC Band) e una marea di ospiti - si è cominciato con Bobo Vieri - che si alterneranno nelle diverse puntate, in onda ogni sera tranne, naturalmente, sabato, quando nessuna forza al mondo potrebbe scardinare dal palinsesto “Ballando con le stelle”.

Tutta colpa di Freud

La presenza dell’Italia manca a tutti e un pochino di più alla Rai, probabilmente. Anche così si spiega il lapsus di Alessandro Antinelli che in serata ha definito la scelta dei giocatori dell’Iran di non cantare l’inno «il silenzio degli italiani». Italia che, per altro, domenica ha avuto un ascolto inferiore sia alla sciapa cerimonia inaugurale, sia alla altrettanto poco esaltante Qatar-Ecuador

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Soriano dove sei?

Il rigore più lungo del mondo” è il geniale racconto in cui lo scrittore argentino Osvaldo Soriano immagina una partita interrotta dall’arbitro a una ventina di secondi dalla fine e che, per una serie incredibile di peripezie, verrà ripresa soltanto una settimana dopo, quando finalmente sarà calciato il rigore rimasto in sospeso. Non siamo a questi livelli di fantasia (per chi lo vuole leggere, è uno dei capitoli di “Pensare con i piedi”, Einaudi), ma ieri i ventisette minuti di recupero hanno fatto durare pressoché all’infinito Inghilterra-Iran. Buona parte del pubblico ha esultato per il rigore concesso dall’arbitro all’Iran al 117’, però diciamolo: nessuno che ami veramente il calcio ne poteva più.

Tra vintage e rapper

Se un pregio ha questo Mondiale dell’ipocrisia e dei diritti civili negati, è quello di mettere d’accordo tutti sulle maglie. Nel senso che, come accade quasi sempre con le nazionali, nessuno si azzarda a inventare cose strane e tutte le squadre scendono in campo con divise molto simili - salvo ovviamente qualche ritocchino spesso apprezzabile - a quelle che fanno parte delle rispettive storie. E così la nota per così dire più eccentrica delle prime due giornate è il ct del Senegal, Aliou Cissé, con treccioline, cappellino e tuta e la sua tutt’altro che vaga somiglianza con il rapper Snoop Dogg.

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