Soriano dove sei?
“Il rigore più lungo del mondo” è il geniale racconto in cui lo scrittore argentino Osvaldo Soriano immagina una partita interrotta dall’arbitro a una ventina di secondi dalla fine e che, per una serie incredibile di peripezie, verrà ripresa soltanto una settimana dopo, quando finalmente sarà calciato il rigore rimasto in sospeso. Non siamo a questi livelli di fantasia (per chi lo vuole leggere, è uno dei capitoli di “Pensare con i piedi”, Einaudi), ma ieri i ventisette minuti di recupero hanno fatto durare pressoché all’infinito Inghilterra-Iran. Buona parte del pubblico ha esultato per il rigore concesso dall’arbitro all’Iran al 117’, però diciamolo: nessuno che ami veramente il calcio ne poteva più.
Tra vintage e rapper
Se un pregio ha questo Mondiale dell’ipocrisia e dei diritti civili negati, è quello di mettere d’accordo tutti sulle maglie. Nel senso che, come accade quasi sempre con le nazionali, nessuno si azzarda a inventare cose strane e tutte le squadre scendono in campo con divise molto simili - salvo ovviamente qualche ritocchino spesso apprezzabile - a quelle che fanno parte delle rispettive storie. E così la nota per così dire più eccentrica delle prime due giornate è il ct del Senegal, Aliou Cissé, con treccioline, cappellino e tuta e la sua tutt’altro che vaga somiglianza con il rapper Snoop Dogg.