È già ‘Lusailazo’. La protagonista indiscussa della prima sorpresa Mondiale è l’Argentina di Leo Messi, superata clamorosamente dall’umiltà dell’Arabia Saudita, in grado di incassare e colpire al momento giusto come il più intelligente dei pugili. Il rigore trasformato dallo stesso Messi e i tre gol annullati dall’arbitro Vincic (che i tifosi di Inter e Barcellona ricorderanno sicuramente) hanno lasciato spazio all’uno-due terribile della nazionale allenata dal bicampione d’Africa Renard, capace all’inizio della ripresa di pareggiare e ribaltare una sfida già diventata iconica nell’arco di soli cinque minuti. Momenti di tensione nel recupero, quando il povero Al-Shahrani ha dovuto lasciare il campo dopo aver ricevuto una botta fortuita in pieno volto dal portiere.
Argentina, l’inizio del Mondiale è shock
Al-Shehri e Al-Dawsari, questi i nomi degli eroi dell’Arabia Saudita. Il primo ha approfittato di un errore di Romero, il secondo ha lasciato partire un tiro a giro sul quale il portiere Martinez non è riuscito ad arrivare. Praticamente nullo l’apporto in mediana di Paredes, rimpiazzato al 59’ da Enzo Fernandez, così come è stata insufficiente la prima di Di Maria, capace di offrire qualche spunto in velocità e poco più. Last dance amarissima per Leo Messi, da oggi l’unico argentino a segnare in quattro edizioni del Mondiale: la partita a scacchi adesso sarà tutta in salita. La prossima è con il Messico, l’ultima del girone con la Polonia di Lewandowski e Milik. O si svolta o si va in vacanza con qualche settimana d’anticipo.