Qatar 2022: oscurare le libertà è uno spot per le libertà

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Qatar 2022: oscurare le libertà è uno spot per le libertà© EPA

W la Fifa! W il Qatar! Nulla è più utile alla causa della libertà quanto la stupidità di chi la nega. Lo dimostrano proprio questi Mondiali che, da buon supermercato, offrono il 2x1: Coppa del mondo di calcio e Coppa del mondo di imbecillità. Con doverosi cascami di marketing: è diventato il più lungo, riuscito e planetario spot pubblicitario contro le discriminazioni, le censure, le limitazioni alle libertà individuali e sacre, contro la negazione dei diritti umani fondamentali. Tutte, tutti. Ed è pure il più riuscito, giacché un conto è ascoltare le stucchevoli cantate politicamente corrette del blateratore di turno, tutt’altro è vedere cosa succede laddove la libertà non è, sicché vedi pure quant’è bello l’esercizio della censura totalitaria. Quella dell’ineffabile Fifa, la quale evita di riprendere e diffondere i giocatori tedeschi che si tappano la bocca perché la ‘bocca’ gliel’hanno cucita a forza. Una maleodorante coperta di ridicolo, signor (non signore, eh) Infantino. Tragicamente, lo spot non è stato gratis, l’hanno pagato migliaia di operai/schiavi morti per costruire le calcistiche cattedrali nel deserto (ma non scordiamo che quelli muoiono anche da noi, troppo e troppi). Lo spot continuerà, è sicuro: la stupidità non dorme mai. C’è il serio rischio, però, che altri dovranno pagarlo ancora. Penso ai giocatori iraniani e al loro gesto, questo sì, coraggioso. Tommie Smith e John Carlos possono spiegare quando volete. È passato quasi mezzo secolo e siamo ancora lì. Anzi, qui.

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