Pagina 2 | Le uova di Luis Enrique, il ‘coraggio’ di Infantino e il profeta Gary Neville

Breel Embolo 10

Non è facile ammettere a se stessi che il tuo primo gol in un Mondiale sia anche il più doloroso della tua carriera. L'attaccante della Svizzera ha, infatti, segnato la rete che ha messo ko il suo Camerun. Alla vigilia aveva fatto capire che sentiva che sarebbe successo: «Non esulterò e una volta finita la partita sarò di nuovo il primo tifoso» dei leoni indomabili che lui stesso, però, ha domato.

Olivier Giroud 9

Dopo aver eguagliato il record di Henry, segnando la sua cinquantunesima rete in nazionale, il centravanti del Milan ha ricevuto l'endorsement più atteso. Quello di un re: «Chi sarà il miglior giocatore? Giroud. Chi sarà il miglior attaccante? Giroud. Chi ci sorprenderà? Il mio amico Giroud. Chi sarà il più grande talento del torneo? Giroud perché è ancora giovane, e se dico che è giovane, lo sono anch'io». Parola di Zlatan Ibrahimovic (intervistato dai colleghi di 4-3-3).

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Luis Enrique 6

Come le uova di cui si nutre, ogni giorno, il commissario tecnico della Spagna: «Tre fritte e tre sode. Alcuni giorni ne mangio anche di più». Ci vuole fegato e, soprattutto, stomaco.

Gary Neville 3

L'ex red devil, opinionista di Sky Sports UK è uomo di una sola parola. Anche davanti all'evidenza: «Non ho molta fiducia nella Spagna, gli manca il gol», aveva assicurato prima del 7-0 rifilato dalla Roja alla Costa Rica. Novanta minuti più tardi, invece di darsi per malato, ha rincarato la dose: «Questa partita non conta, voglio vederli contro la Germania». Domenica sera, in caso di goleada, il minimo che potrebbe fare è presentare le dimissioni.

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Eden Hazard 2

Mai silenzio sarebbe stato più opportuno. E, invece, no: il capitano del Belgio ha deciso di dire la sua sul gesto della Germania: «Si sono tappati la bocca e hanno perso. Avrebbero fatto meglio a non tapparsela e a vincere la partita». Ora, si può anche essere completamente fuori dal mondo e ostentare il più assoluto disinteresse nei confronti dei temi che preoccupano l'opinione pubblica, come già successo, del resto, a Galtier e Mbappé. Eppure se il ministro degli Esteri del Paese che rappresenti si presenta in tribuna d'onore e si siede accanto a Gianni Infantino, con la fascia 'One Love' al braccio, il minimo che dovresti fare è capire le ragioni di quel gesto. O, quantomeno, provarci.

Gianni Infantino 0

Eccoci all’immancabile momento Infantino. Lo zero di giornata se l’è meritato per aver diffuso con orgoglio i dati audience: «È il mondiale più visto e popolare della storia». Ci vuole coraggio.

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Luis Enrique 6

Come le uova di cui si nutre, ogni giorno, il commissario tecnico della Spagna: «Tre fritte e tre sode. Alcuni giorni ne mangio anche di più». Ci vuole fegato e, soprattutto, stomaco.

Gary Neville 3

L'ex red devil, opinionista di Sky Sports UK è uomo di una sola parola. Anche davanti all'evidenza: «Non ho molta fiducia nella Spagna, gli manca il gol», aveva assicurato prima del 7-0 rifilato dalla Roja alla Costa Rica. Novanta minuti più tardi, invece di darsi per malato, ha rincarato la dose: «Questa partita non conta, voglio vederli contro la Germania». Domenica sera, in caso di goleada, il minimo che potrebbe fare è presentare le dimissioni.

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