Francia-Polonia, è Szczesny l'incubo dei francesi

Deschamps sfida la nazionale del portiere della Juventus che para i rigori, già fatali agli Europei: "Inutile rievocare il passato"
Francia-Polonia, è Szczesny l'incubo dei francesi© EPA

Didier Deschamps non si fida affatto della Polonia. La pessima prova dei biancorossi contro l'Argentina non ha intaccato l'atavica prudenza del commissario tecnico francese, che ha visto troppe partite per poter essere eccessivamente fiducioso, e lo ha fatto intendere in conferenza stampa: «La Polonia ama difendere, ma non solo questo. È una squadra molto competitiva e con alcuni giocatori d'esperienza internazionale come Szczesny, Glik, Lewandowski, Krychowiak, Zielinski, Grosicki... E può contare anche su dei giovani che si sono dimostrati all'altezza. Dobbiamo rispettare i nostri rivali, perché meritano di essere qui». Politicamente corretto o no, uno degli allenatori più conservatori e accorti di tutto il Mondiale non intende affatto dare già per vinto un incontro che sulla carta è tra i più squilibrati, almeno per quanto fatto vedere finora. I polacchi, infatti, sono stati sorretti principalmente dal portiere Szczesny, che è stato l'unico a salire davvero in cattedra. I vari Lewandowski, Krychowiak e Zielinski, giusto per citare quelli con il miglior curriculum, sono apparsi pochissimo e hanno recitato una parte misera contro l'Argentina.

La sconfitta contro la Tunisia, tuttavia, ha suonato come un campanello d'allarme ad alto volume per Deschamps, consapevole di non poter fare a meno dei suoi titolari, i quali saranno tutti presenti oggi. La formazione che dovrebbe scendere in campo, infatti, è praticamente la stessa che ha piegato la Danimarca. La prudenza è assoluta per un motivo particolare: l'anno scorso agli ottavi dell'Euro 2020 arrivò un'inaspettata eliminazione da parte della Svizzera, capace di rimontare da 3-1 a 3-3 e poi di affermarsi ai rigori. Rigori sui quali lo juventino Szczesny è uno specialista... «Parlare del passato, onestamente, non serve, a meno che non serva da lezione ai giocatori che erano presenti in quel momento e adesso non intendono nuovamente rivivere quella brutta esperienza. Il solo punto in comune è che si tratta di un ottavo di finale, ma l'avversario è di verso». Impossibile, almeno per un fatto di educazione, fare enfasi sul fatto che la Polonia attuale non vale la Svizzera che eliminò i Bleus un anno fa e ultimamente ha fatto tremare il Brasile. Eppure, viste le incertezze messe allo scoperto dalla sconfitta contro la Tunisia, sembra meglio partire da una posizione umile che da una boriosa. «Siamo arrivati agli ottavi, e in palio c'è un posto ai quarti. Tutte le squadre che sono arrivate a questo punto l'hanno meritato e il minimo errore può costare carissimo».

Deschamps, Lewandowski e Mbappé

L'allenatore dei Bleus si è soffermato su quello che secondo tutti è il pericolo pubblico numero uno, per non dire l'unico, Robert Lewandowski: «Parliamo di un calciatore con un'efficacia estrema in zona gol, per cui dovremo cercare di limitarne l'influenza nel gioco offensivo. Meno palloni toccherà, meno pericoli potrà creare». Dalla sua parte, però, Deschamps ha un certo Kylian Mbappé, che vuole bissare il successo mondiale a 23 anni, la stessa età nella quale Pelé ha anch'egli conquistato il suo secondo titolo iridato, seppur giocando poco. Il nativo di Bondy, in gol tre volte nelle prime due partite da titolare, ritroverà oggi quello status d'insostituibile, di apriscatole delle retroguardie più serrata. E vista l'indole difensiva della Polonia, sarà lui il primo incaricato di trafiggere gli avversari. Lui, che sui social ha pregato per la salute di un malato Pelé, del quale ha raggiunto il record di 7 gol a un Mondiale a 23 anni, vorrà superare O Rei in questa classifica e portare i suoi ai quarti. Sul fronte polacco, invece, Lewandowski ha provato a caricare così l’ambiente: «Sono fermamente convinto che se giochiamo meglio, non solo in difesa, possiamo fare una partita diversa contro la Francia. Abbiamo l’obbligo di dare del nostro meglio e finire la partita orgogliosi di quanto fatto». Nella sessione di allenamento di ieri, Lewa e compagni si sono soffermati per vari minuti nelle esecuzioni dal dischetto. La speranza, come in ogni antologia delle underdog, sarà dunque quella di portare il match in parità al 120°. Proprio come fatto dalla Svizzera l’anno scorso...

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