Mbappé è il Jimi Hendrix del calcio. Il Mondiale? Può essere la sua Woodstock

Come il mitico chitarrista, con gli assoli conquista il cuore degli spettatori. Ma se trova il compagno adatto (come Giroud) anche i duetti sono al top
Mbappé è il Jimi Hendrix del calcio. Il Mondiale? Può essere la sua Woodstock© LAPRESSE

I muscoli e la tecnica come il volume e gli assoli, lo stesso genio, la stessa imprevedibilità, la stessa irresistibile energia: Kylian Mbappé è il Jimi Hendrix del calcio e questo Mondiale può essere la sua Woodstock. Il suo è un calcio rock, sincopato come i riff del geniale chitarrista afroamericano, in grado di strappare il fiato al pubblico con i suoi assoli, ma perfettamente a suo agio nell’amalgama con i compagni. Giroud e Theo Hernandez, come Noel Redding e Mitch Mitchel, basso e batteria della Francia di cui Mbappé è l’artista, il tonante campione, il vulcanico trascinatore. E come Hendrix, sta conquistando il mondo dannatamente giovane. Nove gol contro i sette di Pelé, Mbappé dà l’impressione di essere sempre vispo e in grado di accendere la miccia. Anche se spesso lo fa partendo da sinistra, posizione che nella Francia gli è riservata, mentre non è lo stesso nel Paris Saint Germain. Capace di andare in gol già cinque volte, superando così il suo precedente record di quattro nell’edizione vincente del 2018, l’enfant prodige di tutta la Francia ne è già diventato sovrano. A volte stizzito da alcune giocate che non gli riescono, e spesso poco incline a correre all’indietro, Mbappé è altresì capace di togliere il muso dal suo viso con delle giocate straordinarie, degne di un campione vero.

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Mbappé ha lavorato tanto sulla tecnica

Consapevole di non dover dipendere solamente dalle sue superbe doti atletiche, il numero 10 dei Bleus ha lavorato tantissimo sull’aspetto tecnico, e l’assist di prima a Giroud per il gol del vantaggio sulla Polonia ne è la testimonianza. L’impatto del suo rendimento, esplosivo dal punto di vista sportivo, potrebbe avere la stessa potenza anche in ambito economico, arrivando a inflazionare nuovamente il mercato. Per quanto dimostrato finora, è chiaro che il suo valore è in continuo aumento, e nonostante i prezzi pagati proprio da Nasser Al-Khelaifi per lo stesso Mbappé (180 milioni) e Neymar (222) siano ormai teoricamente fuori mercato, l’impressione è che oggi il ragazzo di Bondy valga quasi il doppio di quanto fu sborsato al Monaco nell’estate del 2017. Sebbene a leggere una cifra intorno ai 300 milioni chiunque potrebbe strabuzzare gli occhi, va anche detto che il ragazzo sta per compiere 24 anni, il che apre a un possibile periodo di dominio di circa un decennio. Ciò significherebbe un ammortamento importante dell’acquisto nel lungo termine.

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Il prezzo del cartellino

È anche vero, però, che la fine del suo contratto prevista nel giugno del 2025 dovrebbe abbassare leggermente il prezzo del suo cartellino, soprattutto a partire dall’estate del 2024, quando la sua sarà la presenza più scintillante alle Olimpiadi parigine. Di certo c’è che solo pochi club potrebbero permettersi di elargire una somma così elevata per ottenerne i servizi. Tra questi potrebbe esserci sempre il Real Madrid, nel caso in cui Florentino Perez dimentichi l’affronto subito nel maggio scorso, quando dopo che per giorni sembrava tutto fatto, il francese fece dietrofront. Altre opzioni, almeno per ora, non sono da contemplare, visto che il Psg lo ha scelto come simbolo assoluto, anche prima di Messi e Neymar. Adesso, tuttavia, il fenomeno francese si concentra sull’evento per il quale, secondo le sue stesse parole, ha concentrato l’intera preparazione. Ad aiutarlo ci sarà Olivier Giroud, fresco recordman di gol in nazionale dopo l’acuto contro i polacchi e già partner perfetto nel trionfo in Russia quattro anni e mezzo fa. È a loro due che Didier Deschamps fa affidamento per conquistare un bis che sarebbe storico e glorioso.

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I muscoli e la tecnica come il volume e gli assoli, lo stesso genio, la stessa imprevedibilità, la stessa irresistibile energia: Kylian Mbappé è il Jimi Hendrix del calcio e questo Mondiale può essere la sua Woodstock. Il suo è un calcio rock, sincopato come i riff del geniale chitarrista afroamericano, in grado di strappare il fiato al pubblico con i suoi assoli, ma perfettamente a suo agio nell’amalgama con i compagni. Giroud e Theo Hernandez, come Noel Redding e Mitch Mitchel, basso e batteria della Francia di cui Mbappé è l’artista, il tonante campione, il vulcanico trascinatore. E come Hendrix, sta conquistando il mondo dannatamente giovane. Nove gol contro i sette di Pelé, Mbappé dà l’impressione di essere sempre vispo e in grado di accendere la miccia. Anche se spesso lo fa partendo da sinistra, posizione che nella Francia gli è riservata, mentre non è lo stesso nel Paris Saint Germain. Capace di andare in gol già cinque volte, superando così il suo precedente record di quattro nell’edizione vincente del 2018, l’enfant prodige di tutta la Francia ne è già diventato sovrano. A volte stizzito da alcune giocate che non gli riescono, e spesso poco incline a correre all’indietro, Mbappé è altresì capace di togliere il muso dal suo viso con delle giocate straordinarie, degne di un campione vero.

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