Michniewicz, ct della Polonia: "Szczesny è uno dei leader con cui mi confronto"

A poche ore dal debutto al Mondiale contro il Messico, il commissario tecnico polacco presenta la gara e parla del suo rapporto con i calciatori più rappresentativi

TORINO - L'appuntamento è per domani alle 17, la Polonia di Szczesny e Milik si prepara per il suo esordio Mondiale in Qatar contro il Messico. Il commissario tecnico Czeslaw Michniewicz è pronto per questo match, a cui arriva dopo aver studiato a lungo da marzo a questa parte: "Insieme a tutto lo staff abbiamo seguito oltre 400 partite. Internazionali, amichevoli, di campionato, di coppa, delle rappresentative giovanili di varie fasce d'età, di club di quasi in tutti i continenti, esclusa l'Africa. Ci è costato molto tempo ed energia, ma è il nostro lavoro, quindi non voglio farne un problema. Sarebbe come lodare il postino che visita tante case... è per quello che lo pagano".

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Polonia, le parole di Michniewicz

Ovviamente ha studiato il Messico, ed è convinto che i centroamericani abbiano fatto un po' di pretattica in vista di questo match: "Penso che entrambi stiamo mantenendo dei segreti. Noi nell'ultima amichevole prima del Mondiale non abbiamo giocato con la stessa formazione con la quale giocheremo domani. Il Messico ha fatto lo stesso, non si è esibito con la squadra tipo. Loro poi hanno fatto il massimo per avere a disposizione l'attaccante Raul Jimenez e non potranno essere sicuri se sarà pronto al 100%. Non ha giocato per molto tempo. Quindi i messicani hanno qualche problema davanti, ma stiamo guardando tutto. Abbiamo analizzato tutte le loro partite degli ultimi due anni. Sappiamo come gli piace giocare, ma conosciamo anche i limiti del clima del Qatar".

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Il rapporto con Szczesny e Lewandowski

Michniewicz ha poi raccontato il suo rapporto con i senatori all'interno dello spogliatoio: "Cerco di parlare con tutti i giocatori, non solo con Lewandowski. Anche con Glik, Krychowiak e Szcz?sny. Certo, con Robert più a lungo e più spesso, sia quando era a Barcellona che il giorno prima delle convocazioni. Sui temi più importanti, sui quali da capitano ha non solo il diritto, ma anche il dovere di sapere. Perché in primo luogo le critiche ricadranno sempre sull'allenatore, ma in secondo luogo su di lui. Se qualcosa va storto, i critici iniziano rapidamente e volentieri a sparare a zero su Robert. Ma lui ci è abituato". Poi ha aggiunto: "Sento una responsabilità verso la nazione, ma non è che sono particolarmente nervoso o non riesco a dormire la notte. Anzi. Cerco di godermi ogni minuto del torneo. È un grande onore per me. Sto realizzando i miei sogni. Mi sento calmo dentro. Credo nella squadra, nello staff. Mi dà fiducia".

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Messico, parla il ct Martino

"Cercheremo di fare in modo che tutto il Paese sia sintonizzato sullo stesso obiettivo. Non so se quello che succede fuori ci renderà più forti, di sicuro ci dà forza quello che ci dà dentro". Gerardo Martino cerca di isolare il suo Messico dalle critiche che lo hanno accompagnato verso il Mondiale in Qatar. Domani El Tri debutta contro la Polonia: "Sta a noi generare l'entusiasmo dei tifosi. Se vinciamo, inizierà a cambiare qualcosa". Martino non si cura nemmeno del suo futuro: "Da quattro anni vedo come in Messico le situazioni di giocatori e allenatori si ribaltino dopo due partite, la squadra ha iniziato a fare davvero delle belle partite, come contro Paraguay, Svezia e Colombia, anche se i risultati non sono stati dalla nostra parte. Alla fine conta però che la prestazione sia accompagnata dal risultato. In un Mondiale puoi giocare bene quanto vuoi, ma se non vinci le partite sei fuori".

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TORINO - L'appuntamento è per domani alle 17, la Polonia di Szczesny e Milik si prepara per il suo esordio Mondiale in Qatar contro il Messico. Il commissario tecnico Czeslaw Michniewicz è pronto per questo match, a cui arriva dopo aver studiato a lungo da marzo a questa parte: "Insieme a tutto lo staff abbiamo seguito oltre 400 partite. Internazionali, amichevoli, di campionato, di coppa, delle rappresentative giovanili di varie fasce d'età, di club di quasi in tutti i continenti, esclusa l'Africa. Ci è costato molto tempo ed energia, ma è il nostro lavoro, quindi non voglio farne un problema. Sarebbe come lodare il postino che visita tante case... è per quello che lo pagano".

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