Pagina 2 | Brasile, Ronaldo incorona Neymar: "Non abbiamo un altro giocatore come lui". E su Ancelotti...

"Richiama Neymar in nazionale": è la richiesta che Ronaldo il Fenomeno fa a Carlo Ancelotti, ct italiano della Selecao che nelle sue quattro partite alla guida del Brasile non ha mai convocato il 33enne giocatore del Santos. Neymar è il miglior marcatore della storia del Brasile con 79 reti in 128 partite ma non gioca con la maglia verdeoro da ottobre 2023, quando subì un grave infortunio al ginocchio. È tornato in patria al Santos dopo l'esperienza araba con l'Al Hilal, ma per ora Ancelotti non lo ha preso in considerazione. "È decisivo per la Seleçao brasiliana. Non abbiamo un altro giocatore come NeymarLa gente spera al 100% che vada ai Mondiali perché se ci sarà, avremo sicuramente risultati migliori rispetto a quel che sarebbe senza di lui", ha detto Ronaldo durante il Mercado Livre Experiente, un evento a San Paolo in cui hanno partecipato sia lui che O Ney.

Le parole su Ancelotti

A settembre, Ancelotti non aveva chiuso del tutto le porte a un ritorno di Neymar: "Deve rimettersi in forma per aiutare la nazionale e dare il meglio di sé ai Mondiali". Chissà che dopo il consiglio di Ronaldo non possa cambiare idea. Il Fenomeno ha speso parole al miele per il ct dei verdeoro: "Ancelotti è un grande allenatore. L'ho conosciuto al Milan ed è un grande amico che ho nel mondo del calcio. È una persona che ha già portato stabilità alla nazionale brasiliana. Ho molta fiducia che possa raggiungere grandi obiettivi". L'ex attaccante brasiliano è stato allenato da Ancelotti nella sua esperienza in rossonero, con 9 gol in 20 partite di Serie A nella stagione 2007-08.

Il ricordo del 2002

La situazione attuale di Neymar ha fatto tornare in mente a Ronaldo quello che lui ha vissuto nel 2002, quando, dopo una serie di gravi infortuni ai tempi dell'Inter, fu il grande protagonista del Brasile che vinse il Mondiale in Corea del Sud e Giappone: "Una minoranza crede che lui stia trascurando la sua riabilitazione fisica: è un'esagerazione. Chi ha vissuto nel mondo del calcio capisce perfettamente quanto sia difficile tornare da un infortunio e ritrovare il ritmo e la fiducia. Lui sta seguendo i tempi giusti. L'altro giorno stavo giocando a tennis con Luisa Stefani, campionessa del San Paolo Open di doppio, e lei, nello stesso periodo di Neymar, ha subito un infortunio al legamento crociato. Ancora oggi prova dolore. È un processo che deve avvenire gradualmente", ha dichiarato il Fenomeno.

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Gli investimenti nei club: dal Valladolid al Cruzeiro

L'anno scorso Ronaldo ha lasciato la sua posizione di socio di maggioranza del Cruzeiro, quest'anno ha fatto altrettanto con il Real Valladolid. In merito alla decisione di non investire più nei club, ha spiegato: "Sono state due esperienze molto diverse. Il Valladolid, con un campionato ben organizzato, una lega consolidata, criteri stabiliti e fair play finanziario, è stata un'operazione molto più tranquilla, nonostante il cambiamento culturale che abbiamo apportato. Il Cruzeiro è stata una sfida molto più grande. Abbiamo preso tutto ciò che avevamo imparato dal Valladolid e lo abbiamo trasferito al Cruzeiro con l'idea che quello fosse il modo giusto di gestirlo, soprattutto perché veniva da gestioni terribili che avevano affondato il club sia finanziariamente che nella categoria dell'élite del calcio. È stato molto bello cambiare tutta la cultura, ma altrettanto difficile trasmettere questo ai tifosi". Ha inciso molto anche la violenza nel mondo del calcio: "I tifosi si sentono in diritto di invadere il centro di allenamento, rompere le auto dei giocatori, distruggere lo stadio, imbrattare i muri. Questo è un enorme segno di mancanza di educazione. Ed è una cosa culturale in Brasile. Penso che dovremmo cambiare questa cultura", ha concluso Ronaldo.

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Gli investimenti nei club: dal Valladolid al Cruzeiro

L'anno scorso Ronaldo ha lasciato la sua posizione di socio di maggioranza del Cruzeiro, quest'anno ha fatto altrettanto con il Real Valladolid. In merito alla decisione di non investire più nei club, ha spiegato: "Sono state due esperienze molto diverse. Il Valladolid, con un campionato ben organizzato, una lega consolidata, criteri stabiliti e fair play finanziario, è stata un'operazione molto più tranquilla, nonostante il cambiamento culturale che abbiamo apportato. Il Cruzeiro è stata una sfida molto più grande. Abbiamo preso tutto ciò che avevamo imparato dal Valladolid e lo abbiamo trasferito al Cruzeiro con l'idea che quello fosse il modo giusto di gestirlo, soprattutto perché veniva da gestioni terribili che avevano affondato il club sia finanziariamente che nella categoria dell'élite del calcio. È stato molto bello cambiare tutta la cultura, ma altrettanto difficile trasmettere questo ai tifosi". Ha inciso molto anche la violenza nel mondo del calcio: "I tifosi si sentono in diritto di invadere il centro di allenamento, rompere le auto dei giocatori, distruggere lo stadio, imbrattare i muri. Questo è un enorme segno di mancanza di educazione. Ed è una cosa culturale in Brasile. Penso che dovremmo cambiare questa cultura", ha concluso Ronaldo.

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