Juve Next Gen, Crespi: “Voglio la Coppa Italia e la B. Qui è un altro mondo"

Il portiere bianconero tra passato e futuro: l'idolo Buffon, il passato da attaccante e gli obiettivi
Juve Next Gen, Crespi: “Voglio la Coppa Italia e la B. Qui è un altro mondo"© Juventus FC via Getty Images

Crespi è stato uno degli eroi della semifinale contro il Foggia, parando il rigore nella lotteria dopo i 120 minuti. Il portiere è intervenuto sul canale Twitch della Juventus e ha raccontato tanti aneddoti sulla sua storia, sul suo approdo alla Juventus e su come è nata la passione tra i pali.

Next Gen, Crespi: "La chiamata della Juve? Non ho dormito"

Il portiere, arrivato a gennaio dal Picerno, ha raccontato subito il primo approccio con la dirigenza bianconera: "Dopo la prima chiamata, la notte non ci ho dormito, poi dopo tre o quattro giorni si è tutto concluso. Cosa ha convinto la Juve? Sicuramente sono migliorato tecnicamente, dopo qualche anno di alti e bassi. Ho fatto un salto in avanti a livello mentale. Nei periodi negativi ti fai tante domande se quella che stai intraprendendo è la strada giusta. La testa è fondamentale, adesso sono più tranquillo e cosciente. Da giovane ero spensierato, ora sono cresciuto e capisco tante dinamiche". Crespi ha le idee chiare sui prossimi obiettivi: "Ora voglio vincere la Coppa Italia e salire in Serie B. Contro il Foggia per me è stata una rivincita, dopo la partita con il Picerno che abbiamo perso ai rigori. Sicuramente è stata una delle tre emozioni più grandi della mia vita. Giocare una semifinale con uno stadio così pieno e con tanto tifo è stato emozionante. La partita all'Allianz? Andiamo ad affrontare una squadra esperta e che conosciamo. In campionato la mia prima partita è stata contro di loro. I rigori? Si studiano prima della partita sulle varie piattaforme come Wyscout. In semifinale con il Foggia mi sono portato la borraccia con scritti sopra i nomi dei giocatori e dove avrebbero potuto calciare.

L'idolo Buffon e l'inizio da attaccante

"Buffon è stato un punto di riferimento per me e per tanti altri bambini" - ha poi continuato Crespi, parlando della sua infanzia. Ho iniziato a giocare a calcio a 6-7 anni e facevo l'attaccante. Poi i miei genitori mi hanno regalato per la promozione il City Campus dell'Udinese e lì ho iniziato a fare il portiere. Ho fatto tutta la trafila, poi tanta gavetta fino al Crotone in B. Siamo saliti in A e sono andato a fare il terzo portiere. Poi sono andato a fare minutaggio a Pistoia e ho avuto un periodo di down. Poi a Picerno sono stato bravo a riscattarmi e a mettermi in mostra e adesso è arrivata la Juve Next Gen. Qui sono tutti fenomeni dal lato umano. Il mister Brambilla pretende molto durante l'allenamento, ma allo stesso tempo ci fa stare tranquilli e non ci mette pressioni. I tifosi? Mi piace relazionarmi con loro, per questo rispondo quasi sempre sui social. Crespi ha poi espresso un parare sui migliori portieri in giro per il mondo: "Escludendo i portieri della Juve, tra i pali e nelle uscite mi piace Maignan. In impostazione Ederson. Invece il miglior pararigori per me è Handanovic dei vecchi tempi. Quando mi sono allenato con la prima squadra mi hanno colpito tante cose. Perin è umile e molto tecnico. Stessa cosa anche Szczesny: è fortissimo anche con i piedi. Pinsoglio è l'uomo che sostiene la squadra e lo ammiro molto".

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