"Oggi il numero 10 della Juventus è un calciatore che fino a dicembre dello scorso anno, quindi fino a 9 mesi fa, era il numero 10 della Next Gen" - ha spiegato Claudio Chiellini, Head of Next Gen Area, riferendosi alla crescita di Yildiz e alla bontà del progetto della seconda squadra. Il dirigente ha poi approfondito tante tematiche, come le difficoltà nel girone C: "Sarà problematico fare queste lunghe trasferte, siamo precursori anche in questo". Poi ha discusso anche dell'attaccamento alla formazione di Montero da parte dei giocatori promossi in Prima squadra, del nuovo stadio e di alcune riforme: "Sono contrario a quanto fatto in Primavera"
Juve Next Gen, Chiellini: "La logista sarà un problema"
Claudio Chiellini ha iniziato la lunga intervista parlando della partenza della Juve Next Gen in C: «Abbiamo cominciato sulla falsariga della scorsa stagione, con una sconfitta iniziale che ci ha fatto subito capire le difficoltà del campionato. La rosa è quasi completamente nuova, con solo 13 giocatori rimasti dallo scorso anno: è normale per una squadra come la nostra cambiare tanto e amalgamare tutti in un gruppo non è qualcosa che succede in poco tempo. Nonostante questo, dalla prima alla seconda gara si è già visto qualcosa di diverso, vuol dire che il lavoro di Paolo Montero sta già cominciando a fare il suo effetto». Poi ha proseguito parlando del girone C e delle lunghe trasferte che dovranno fare: «Sarà sicuramente un percorso lungo, come quello dell’anno scorso, con tante difficoltà. Dovremo essere bravi e intelligenti a superarle, perché quest’anno le problematiche non saranno solo tecniche e di campo, ma anche logistiche: siamo infatti precursori anche nel calendario, perché per la prima volta da quando esiste questo criterio di suddivisione dei gironi di Serie C una squadra del nord è inserita nel raggruppamento del sud.
Il girone C sarà sicuramente affascinante, ma anche impegnativo, così come lo era il Girone B, che ci portava a fare delle trasferte molto lunghe, in bus. Quest’anno invece dovremo viaggiare in aereo restando fuori più giorni, con tutte le problematiche che poi si riflettono sull'organizzazione della settimana di lavoro. Anche questo però fa parte di un percorso di crescita e penso che alla fine i ragazzi durante la stagione si renderanno conto che superando le difficoltà, le sconfitte e gli errori, miglioreranno».