Next Gen, rivoluzione Juve dalle fondamenta per la Serie C del Sud

Il sorteggio ha reso delicata la nuova stagione e cambiato il mercato: oltre alla crescita dei giovani iniziano ad esserci elementi anche più affermati

TORINO - L’avvio di stagione da brividi, con tre reti incassate nella prima mezz’ora del nuovo campionato, è ormai alle spalle. La Next Gen aveva sfiorato la rimonta già contro l’Audace Cerignola, nello storico esordio casalingo a Biella, quindi ancora in rimonta ha superato la Casertana in trasferta. Montero, insomma, si appresta a ospitare il Catania (domani, ore 18.30) con un rinnovato entusiasmo e con una rinnovata rosa. Non soltanto negli interpreti, come fisiologico ogni anno per la seconda squadra. Ma, in qualche modo, anche nell’anima.

Juve Next Gen, spazio all'esperienza

L’esperienza della passata stagione, in fondo, deve aver lasciato il segno a Vinovo. All’ultima Next Gen, come testimoniato dalla repentina escalation dei vari Savona, Mbangula e Rouhi, il talento certo non faceva difetto. Eppure quella squadra, poi protagonista di una brillante cavalcata ai playoff, fino a gennaio annaspava in fondo alla classifica. Galeotto qualche azzardo di troppo nella costruzione dell’organico, secondo le analisi a bocce ferme filtrate dalla Continassa. Azzardo che il club, in contumacia dell’ancor più esigente contesto in cui la Next Gen si trova a sguazzare nella stagione corrente, leggi alla voce Girone C, non ha voluto ripetere. E quindi, tra i necessari fuori quota e i sempre presenti talenti in erba, spazio a un po’ d’esperienza in più. Come già intravisto a gennaio, con il rientro anticipato alla base di Sekulov che aveva inciso non poco sulla risalita dei bianconeri in graduatoria.

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Il mercato della Juve Next Gen

Le scelte, questa volta, sono state compiute sin dalle fondamenta, in estate. Per dire: Mulazzi ha inaugurato nelle scorse settimane la terza stagione in Next Gen, Palumbo e Da Graca addirittura la quarta. E sarà il quarto anno nella categoria anche per Cudrig, passato nel frattempo anche attraverso un prestito. Una simile tipologia di giocatori, fino a un anno fa, faticava a trovare spazio in seconda squadra. Ma l’esperienza ha consigliato al club di conservare in casa maggior… esperienza. Conservarla o prelevarla, a dire il vero. Perché il mercato, negli ultimi giorni, si è accordato sulle medesime tonalità delle scelte interne: a Vinovo, così, sono approdati Afena-Gyan, 40 presenze in Serie A tra Roma e Cremonese, ma anche anche Semedo, 23 gettoni in Championship con il Sunderland nella passata annata, e Faticanti, arrivato direttamente da un’esperienza in Serie B.

Giocatori di talento, da lanciare o da rilanciare. Giocatori, per certi versi, già più vicini alla prima squadra di Thiago Motta. Ma un po’ più distanti, nel concreto, rispetto al concetto di Next Gen elaborato nelle ultime stagioni. Voltando lo sguardo alle spalle, infatti, la seconda squadra ha rappresentato con più continuità il trampolino di lancio per giovanissimi promossi dal vivaio da sotto età, come era successo a Huijsen e Yildiz, come sta capitando ora ad Anghelè. L’attaccante, classe 2005, è una delle stelline della Next Gen seguite con più attenzione da Thiago Motta, in vista di un possibile, graduale, inserimento in prima squadra. Discorso che potrà a breve coinvolgere anche altri “under 20”: da Pedro Felipe a Comenencia, passando per il volto nuovo Papadopoulos, tutti 2004, per arrivare fino a Puczka, l’ultimo 2005 ghermito sul mercato dallo scouting bianconero.

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TORINO - L’avvio di stagione da brividi, con tre reti incassate nella prima mezz’ora del nuovo campionato, è ormai alle spalle. La Next Gen aveva sfiorato la rimonta già contro l’Audace Cerignola, nello storico esordio casalingo a Biella, quindi ancora in rimonta ha superato la Casertana in trasferta. Montero, insomma, si appresta a ospitare il Catania (domani, ore 18.30) con un rinnovato entusiasmo e con una rinnovata rosa. Non soltanto negli interpreti, come fisiologico ogni anno per la seconda squadra. Ma, in qualche modo, anche nell’anima.

Juve Next Gen, spazio all'esperienza

L’esperienza della passata stagione, in fondo, deve aver lasciato il segno a Vinovo. All’ultima Next Gen, come testimoniato dalla repentina escalation dei vari Savona, Mbangula e Rouhi, il talento certo non faceva difetto. Eppure quella squadra, poi protagonista di una brillante cavalcata ai playoff, fino a gennaio annaspava in fondo alla classifica. Galeotto qualche azzardo di troppo nella costruzione dell’organico, secondo le analisi a bocce ferme filtrate dalla Continassa. Azzardo che il club, in contumacia dell’ancor più esigente contesto in cui la Next Gen si trova a sguazzare nella stagione corrente, leggi alla voce Girone C, non ha voluto ripetere. E quindi, tra i necessari fuori quota e i sempre presenti talenti in erba, spazio a un po’ d’esperienza in più. Come già intravisto a gennaio, con il rientro anticipato alla base di Sekulov che aveva inciso non poco sulla risalita dei bianconeri in graduatoria.

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