TORINO - L’avvio di stagione da brividi, con tre reti incassate nella prima mezz’ora del nuovo campionato, è ormai alle spalle. La Next Gen aveva sfiorato la rimonta già contro l’Audace Cerignola, nello storico esordio casalingo a Biella, quindi ancora in rimonta ha superato la Casertana in trasferta. Montero, insomma, si appresta a ospitare il Catania (domani, ore 18.30) con un rinnovato entusiasmo e con una rinnovata rosa. Non soltanto negli interpreti, come fisiologico ogni anno per la seconda squadra. Ma, in qualche modo, anche nell’anima.
Juve Next Gen, spazio all'esperienza
L’esperienza della passata stagione, in fondo, deve aver lasciato il segno a Vinovo. All’ultima Next Gen, come testimoniato dalla repentina escalation dei vari Savona, Mbangula e Rouhi, il talento certo non faceva difetto. Eppure quella squadra, poi protagonista di una brillante cavalcata ai playoff, fino a gennaio annaspava in fondo alla classifica. Galeotto qualche azzardo di troppo nella costruzione dell’organico, secondo le analisi a bocce ferme filtrate dalla Continassa. Azzardo che il club, in contumacia dell’ancor più esigente contesto in cui la Next Gen si trova a sguazzare nella stagione corrente, leggi alla voce Girone C, non ha voluto ripetere. E quindi, tra i necessari fuori quota e i sempre presenti talenti in erba, spazio a un po’ d’esperienza in più. Come già intravisto a gennaio, con il rientro anticipato alla base di Sekulov che aveva inciso non poco sulla risalita dei bianconeri in graduatoria.