Next Gen, la Juve cerca una soluzione. C'è un nome se Montero lascia

Ancora una sconfitta, un punto in otto partite: la classifica piange ed è tempo di scelte in casa bianconera, la situazione
Next Gen, la Juve cerca una soluzione. C'è un nome se Montero lascia© foto emmanuele mastrodonato-ag a

Un punto in otto partite. O due in nove. Ma anche tre in dieci e quattro in dodici. Bisogna necessariamente partire da questi numeri per capire il momento che sta attraversando la Juventus Next Gen. Che non è neanche più un momento: è proprio un periodaccio, e può farsi pericolosissimo trend. Anche in casa del Foggia, in uno scontro salvezza che avrebbe potuto tirare fuori dalle sabbie mobili i bianconeri, è arrivata una sconfitta da immagine della stagione: 1-0 con gol di Orlando su incertezza di Daffara, uscito per smanacciare un cross e finito per concedere il più facile degli assist. Dalla rete, arrivata al 28', la reazione è stata poca roba. O comunque, non è parsa dettata dalla rabbia che dovrebbe contraddistinguere una squadra in piena lotta per salvare la categoria, e non solo. Così, ieri è arrivata la settima sconfitta nelle otto partite più recenti, la nona nelle quattordici gare disputate finora.

Next Gen, Montero e la crisi

Per il resto, lo score è di quattro pareggi e una sola vittoria, ma era fine agosto e con la Casertana. Un'altra vita. Un altro orizzonte. Soprattutto per Paolo Montero, adesso assediato dalle insicurezze sul suo futuro e in generale da quelle di una squadra incapace di reagire alle difficoltà e agli imprevisti. Tanti, questi ultimi. E pure nelle ultime ore: hanno privato l'allenatore uruguaiano di Faticanti e Afena Gyan, il primo out per gastroenterite, il secondo per un leggero risentimento muscolare. A poco è servito poi l'apporto di Rouhi, di nuovo «giù» dalla prima squadra; ancor meno hanno prodotto i guizzi di Guerra, Anghelé, un ritrovato Semedo. Niente: le poche reazioni come scritte sulla sabbia, il risultato è stato alta marea.

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Next Gen, la classifica è il colpo di grazia

Tra tutto, è comunque la classifica a dare il vero colpo di grazia: la Juve si trova al penultimo posto a 7 punti, dietro solo il Taranto (penalizzato) a 6 lunghezze, atteso questa sera dal posticipo con l'Audace Cerignola. Insomma: rischia di essere un'altra settimana da fanalino di coda. E rischia - eccome - di essere quella delle decisioni più difficili per la dirigenza bianconera, fino a ieri paziente e comunque compatta attorno alla figura di Montero. Non vuol dire che il tecnico non sia ugualmente in discussione, o che la Juve non abbia iniziato a guardarsi attorno. Semplicemente, nessuna decisione sarà presa a cuor leggero o semplicemente «a caldo», dettata cioè dalla frustrazione.

Del resto, la Next Gen è passata da una situazione simile soltanto un anno fa: prima di un girone di ritorno di livello assoluto, l'inizio di Brambilla aveva fatto tremare polsi e panchina. La scelta di tener duro aveva però premiato i bianconeri, che potevano contare certo su una formazione diversa e in un girone differente. Il primo nome, nel caso in cui Montero dovesse salutare, resta proprio quello dell'artefice risalita. E a Brambilla no, non dispiacerebbe tornare sui suoi passi.

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Un punto in otto partite. O due in nove. Ma anche tre in dieci e quattro in dodici. Bisogna necessariamente partire da questi numeri per capire il momento che sta attraversando la Juventus Next Gen. Che non è neanche più un momento: è proprio un periodaccio, e può farsi pericolosissimo trend. Anche in casa del Foggia, in uno scontro salvezza che avrebbe potuto tirare fuori dalle sabbie mobili i bianconeri, è arrivata una sconfitta da immagine della stagione: 1-0 con gol di Orlando su incertezza di Daffara, uscito per smanacciare un cross e finito per concedere il più facile degli assist. Dalla rete, arrivata al 28', la reazione è stata poca roba. O comunque, non è parsa dettata dalla rabbia che dovrebbe contraddistinguere una squadra in piena lotta per salvare la categoria, e non solo. Così, ieri è arrivata la settima sconfitta nelle otto partite più recenti, la nona nelle quattordici gare disputate finora.

Next Gen, Montero e la crisi

Per il resto, lo score è di quattro pareggi e una sola vittoria, ma era fine agosto e con la Casertana. Un'altra vita. Un altro orizzonte. Soprattutto per Paolo Montero, adesso assediato dalle insicurezze sul suo futuro e in generale da quelle di una squadra incapace di reagire alle difficoltà e agli imprevisti. Tanti, questi ultimi. E pure nelle ultime ore: hanno privato l'allenatore uruguaiano di Faticanti e Afena Gyan, il primo out per gastroenterite, il secondo per un leggero risentimento muscolare. A poco è servito poi l'apporto di Rouhi, di nuovo «giù» dalla prima squadra; ancor meno hanno prodotto i guizzi di Guerra, Anghelé, un ritrovato Semedo. Niente: le poche reazioni come scritte sulla sabbia, il risultato è stato alta marea.

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