Derby, arrestato tifoso della Juve: lanciò la bomba carta

La Digos ha proceduto all'arresto di un 28enne della provincia di Bergamo
Derby, arrestato tifoso della Juve: lanciò la bomba carta© ANSA

TORINO - È stato un ultrà della Juventus di 28 anni, residente nella provincia di Bergamo, a lanciare la bomba carta che durante l'ultimo derby della Mole ferì undici tifosi granata. La Digos di Torino, che nei giorni successivi la partita lo aveva già denunciato, ha provveduto al suo arresto. Era entrato allo stadio sottraendosi ai controlli.

Il giovane ultrà, S.G.E., non è riconducibile ad alcun gruppo organizzato della tifoseria bianconera. Le indagini della Digos del capoluogo piemontese, coordinate dal sostituto procuratore Andrea Padalino, hanno raccolto nei suoi confronti quelli che gli inquirenti definiscono "elementi indiziari di rilevante importanza". L'analisi dei filmati registrati sia dal sistema di videosorveglianza interno allo stadio sia dagli operatori della polizia scientifica, nonché quelli amatoriali acquisiti nei giorni successivi, hanno consentito alla polizia di ricostruire la dinamica del lancio e il luogo di partenza, individuato nella parte mediana del settore occupato dalla tifoseria bianconera. Le successiva analisi investigative hanno inoltre consentito di recuperare numerose immagini in cui l'ultrà bianconero viene immortalato con armi da taglio e con bombe carta del medesimo tipo di quella esplosa in occasione del derby. Il giovane ultrà si trova ora nel carcere torinese Lorusso e Cutugno, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Ulteriori particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, alle ore 11 negli uffici della Digos del capoluogo piemontese.

CANE SCIOLTO - Stava organizzando altre "azioni violente", da realizzare nelle trasferte della Juventus successive al derby di Torino, l'ultrà bianconero arrestato per il lancio della bomba carta che ha ferito undici tifosi del Torino durante la stracittadina dello scorso 26 aprile. È quanto emerso dalle indagini della Digos del capoluogo piemontese. S.G.E., 28 anni, residente nella provincia di Bergamo, si era procurato dei tubi idraulici della lunghezza di tre metri, divisi in bastoni della misura di 70-80 centimetri, che normalmente - spiega la polizia - vengono utilizzati negli scontri tra tifoserie. Dalle indagini è emerso che l'ultrà agiva con alcuni complici in modo autonomo, svincolato dalle logiche proprie della tifoseria organizzata. Per questo motivo è considerato dagli inquirenti "capace di azioni sconsiderate e violente".

LA DIFESA - "Le mie chat sono piene di follie fra me e i miei amici megalomani. Spesso ci esaltiamo per imprese compiute da altri e fingiamo di attribuircele". Aveva detto questo, al pubblico ministero Andrea Padalino che lo stava interrogando lo scorso 30 aprile, il promotore finanziario bergamasco Giorgio Saurgnani, oggi arrestato nell'ambito delle indagini sul lancio di una bomba carta allo stadio di Torino in occasione del derby della Mole. Secondo quanto si apprende era stato lo stesso Saurgnani, che aveva appena subito una perquisizione, a mostrare al pm il proprio smartphone, tentando di spiegare il senso delle frasi che oggi lo vedono coinvolto nelle indagini. Il messaggino 'Fra poco boom', a suo dire, era semplicemente una constatazione: "Dalle coreografie e da tutto il resto era chiaro che stava per succedere qualcosa". Il pm e gli investigatori della Digos, in ogni caso, ritengono che non si tratti di semplici millanterie: a certi episodi descritti nelle chat sarebbero stati trovati riscontri assai precisi. L'ordine di custodia cautelare non chiarisce se sia considerato il vero lanciatore dell'ordigno o se sia uno dei pianificatori del gesto. 

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