Novellino su Toro-Samp: «Baselli-Soriano show per Conte»

Il doppio ex: «Toro-Samp con i talenti italiani protagonisti: finalmente! Sono contento per Cairo e per i tifosi: meritano l’Europa»
Novellino su Toro-Samp: «Baselli-Soriano show per Conte»© LaPresse
TORINO - Fuori i secondi, che sognano di diventare primi. Torino e Sampdoria, domenica pomeriggio all’Olimpico, si sfidano per restare lassù. Un match che racchiude tanti temi, tanti duelli anche in chiave azzurra. Lo giochiamo in anticipo con un allenatore che si è seduto su entrambe le panchine.
 
Walter Novellino, sorpreso da questo inizio spericolato delle cosiddette “piccole” che “piccole” non sono più?
«No, per nulla. E poi non posiamo parlare di Toro e Samp come di due sorprese. Da un paio d’anni stanno facendo bene, programmando, investendo intelligentemente sul mercato».
 
Visto da fuori, com’è il Toro d’alta quota?
«I granata con Ventura hanno svoltato: prima con l’annata della qualificazione alle coppe dopo vent’anni, con Immobile cannoniere e Cerci imprendibile, poi con la stagione da protagonista in Europa League e adesso con questo avvio di campionato e con il +6 sulla Juventus. Sono felicissimo per il club e per tifosi».
 
Il presidente ha giusto festeggiato i suoi primi dieci anni...
«Cairo merita il successo che sta ottenendo, si merita di vivere e gustare questo momento dopo un lungo periodo di sofferenza. Sta rivalutando il suo investimento».
 
In palio domenica c’è tanto. Dove possono arrivare Ventura e Zenga?
«In Europa e forse di più. Quest’anno c’è spazio. In particolare, vedo Quagliarella e compagni adatti alle coppe, ci devono tornare, è un’atmosfera che si addice loro. E poi ho ancora negli occhi l’impresa di San Mames, la gara con lo Zenit, pure sfortunata. Il pubblico, la passione unica. Serve il bis».
 
Il mercato ha portato in auge la linea verde con Baselli, Belotti e Zappacosta. Giovani e italiani, in controtendenza.
«Da applaudire. Poi, ho visto che Baselli si è inserito alla grande. La classe ce l’aveva, e l’aveva pure mostrata con la maglia dell’Atalanta. Ora arrivano anche i gol e questo fa la differenza. Possiede tutto per diventare un beniamino».
 
Ventura è alla quinta stagione, un Ferguson di altri tempi nel campionato italiano. Da non crederci.
«Lui è davvero bravo e ha la fortuna di avere al suo fianco uno che si intende di calcio come il ds Gianluca Petrachi. A me, negli anni passati a Torino, è mancata una figura così».
 
C’è una linea di amarezza nelle sue parole?
«No, di dispiacere profondo. Quello di non aver dato quanto si aspettavano da me al Torino. Sì, mi dispiace tanto. Ma al tempo stesso sono contento per Ventura e per quanto sta ottenendo».
 
Torniamo al presente, andiamo all’attacco. La davanti c’è scelta. Chi preferisce?
«Allora, Quagliarella, Maxi Lopez, Martinez e Belotti. Tanta roba, si potrebbe dire. Io voto per la coppia Quaglia-Maxi, in generale. Sono i più complementari, quelli che si integrano meglio. In termini semplici, i più forti, quelli col potenziale devastante. Ma non vorrei si sottovalutasse uno come Martinez, che ha qualità diverse e mi piace tantissimo: intanto, possiede una velocità fuori dal comune e quindi può risultare devastante in alcuni match, quando la gare si apre. E poi Belotti, un grande investimento del presidente. E’ giovane ma in maglia granata può esplodere, come successo a Immobile. Mi sembra di assistere a un film già visto... Mai il Toro negli ultimi tempi ha avuto un simile quartetto».
 
Non male neppure i blucerchiati Eder e Muriel.
«E difatti i granata dovranno avere occhi davanti e dietro per non perderli un attimo: quei due sanno inventare il gol da un momento all’altro. E sono in formissima».

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