Lazio-Juventus 0-2: Dybala è super

I bianconeri centrano la quinta vittoria consecutiva all'Olimpico grazie all'autogol di Gentiletti e il raddoppio dell'argentino, che segna una rete spettacolare da fuori area

ROMA - Un gol meraviglioso, l’assist decisivo, una lunga serie di giocate spettacolari: Paulo Dybala trasforma Lazio-Juventus in una golosa vetrina di delizie calcistiche e contribuisce in modo particolarmente incisivo ad asfaltare i biancocelesti, annientati ben oltre il risultato dalla squadra di Allegri. E dal primo minuto, perché l’approccio tremendista dei bianconeri sommerge subito la Lazio che affoga nel loro pressing e nella loro cattiveria. Dopo mesi di primi tempi regalati agli avversari, l’Olimpico (semivuoto e contestante Lotito) assiste alla novità di una Juventus che non sciupa minuti e si prende lo sfizio di prendere in giro le statistiche: quelle che fino a qualche tempo fa contavano i tanti (troppi) tiri che servivano ai bianconeri per segnare un gol e che questa sera vedono la Juventus andare in vantaggio senza neppure un tiro in porta (lo 0-1 arriva con il l’autogol di Gentiletti) e chiudere con inedito (per quest’anno) cinismo il primo tempo sul 2-0.

E’ chiaro che è successo qualcosa nel gruppo di Allegri e non è solo una questione tecnico-tattica come l’inserimento dell’eccellente Alex Sandro a sinistra, ma anche psicologico. La Juventus crede nella rimonta: è un’impressione palpabile, riscontrabile nella cattiveria, nell’esuberanza atletica e nella concentrazione. Per una notte i bianconeri si godono l’aggancio alla Roma (che domani pomeriggio affronta il Torino in trasferta) e il distacco ridotto a 4 punti dal Napoli capolista (impegnato domani all’ora di pranzo contro il Bologna). È ancora lunga, ma è chiaro che la Juventus ci ha preso gusto e se dovesse vincere anche contro la Fiorentina e il Carpi, a Natale si potrebbe scartare un distacco ancora più stuzzicante.

FENOMENALE - Se poi Dybala continua il suo processo di crescita con lo stesso ritmo che l’ha portato ai fenomenali livelli di questa sera, Allegri non deve più invidiare Higuain a Sarri, perché un fenomeno adesso ce l’ha pure lui (e ieri si è meritato una standing ovattino). E rispetto al tecnico del Napoli ha una rosa più completa ed affidabile, al punto che l’assenza di Paul Pogba non si è percepita in nessuna fase della gara contro la Lazio. Dybala gioca alla Tevez, ma per i colpi e i movimenti può ricordare Sivori: perché è generoso, va a prendersi il pallone ovunque e si fa trovare ovunque e poi ha i colpi magici e irridenti come quello con cui ha segnato il secondo gol, controllando e colpendo al volo da limite dell’area. E prima era stato decisivo nel costruire il primo gol: mettendo in mezzo un pallone per Mandzukic, anticipato però da Gentiletti per il più classico degli autogol.



MAGIC SANDRO - Ma in quell’azione, il protagonista era stato Alex Sandro che ha crossato in mezzo dopo 43 metri di discesa palla al piede. Un altro cross decisivo per il brasiliano e un’altra prestazione di sostanza e qualità (finita, per altro, da mezzala, quando è entrato Evra). A questo punto diventa difficile per Allegri pensare di fare a meno del terzino sinistro acquistato dal Porto in estate, strappandolo al City con un’offerta da 27 milioni di euro. Alex Sandro è una pedina fondamentale nella nuova Juve.


SENZA STORIA - La partita è quasi senza storia. La Lazio riemerge nella ripresa, quando la Juventus pensa alla Champions e controlla con serenità. Tanto più che gli ottimi Marchisio e Asamoah hanno strangolato il gioco biancoceleste con lo spietato pressing su Biglia e alla Lazio restano giocate estemporanee per sporcare i guanti di Buffon. Nel finale, come al solito, entra Morata: scuro in volto e non è difficile intuire il perché, ma stasera è davvero l’unico juventino non esaltato dalla serata.
 

 

LAZIO-JUVENTUS 0-2: STATISTICHE E TABELLINO

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