Il Toro si squaglia subito e la Roma vince per 4-1

Dzeko raggiunge Higuain in vetta alla classifica. A segno anche Salah, Paredes, Maxi Lopez e Nainggolan
Il Toro si squaglia subito e la Roma vince per 4-1© LaPresse

ROMA - La partita dura 10 minuti. A dir tanto, 17’. Il tempo per Dzeko di segnare e raggiungere Higuain a quota 19 gol. E per Salah di raddoppiare, tutto solo in area, con un missile. La Roma vince senza nemmeno faticare troppo (nella ripresa, in surplace, il 3 a 0 di Paredes, prima del gol per i granata di Maxi Lopez, il primo per lui in questo campionato, e del sigillo conclusivo di Nainggolan). La verità è che il Toro entra in campo solo quando i giallorossi tirano il fiato: troppo poco. E troppo demotivati, spenti, smarriti appaiono tanti granata: da Baselli a Ljajic, in primo luogo. Con Belotti semi-abbandonato là davanti, per lunghi tratti. Spalletti (al comando di una Roma in questo momento tirata a lucido) non perde terreno rispetto ad Allegri, seppur le distanze siano sempre siderali. E tiene a bada pure il Napoli, vittorioso a Verona. Per Mihajlovic e la sua squadra, nessun particolare scatto d’orgoglio. Il brodino col Pescara di 7 giorni fa è già dimenticato. Pure lo spirito è rimasto a lungo chiuso nell’infermeria della crisi. E lunedì prossimo si materializzerà la trasferta a Firenze: altro impegno improbo, per una squadra ormai povera di motivazioni, di personalità.

2 GOL E UN PALO IN 20’ - La cronaca, ora. Al 4’, da azione d’angolo, Juan Jesus in spaccata a momenti la butta già dentro. Roma subito pericolosa, dunque, ma all’inizio la partita sembra pure abbastanza equilibrata e il Toro per un po’ riesce anche a mascherare le grandi problematiche difensive, con De Silvestri spostato per forza centrale, al fianco di Moretti (Ajeti, non al meglio, è in panca; Castan, Rossettini e Carlao sono infortunati). Però è una pia illusione che dura solo 10 minuti: Nainggolan innesca Dzeko sul limite, il bosniaco liquida con uno scatto sia Baselli sia Lukic, uno più leggerino dell’altro, si accentra e poi scarica in porta un fendente che frega Hart, non esattamente ben piazzato. Per il centravanti di Spalletti è la rete numero 19 in campionato: raggiunto Higuain al vertice della classifica marcatori (29° gol stagionale). Da questo momento inizia quasi una mattanza. Il Toro sparisce progressivamente, i giallorossi decollano sull’onda dell’entusiasmo, sfiorano subito il 2 con Nainggolan (tiro parato), poi al 17’ Salah sfrutta al meglio un pallone vagante in area: missile e raddoppio per la squadra di Spalletti. La qualità tecnica e lo stato di forma psicofisico eccelso della Roma sono macigni sulle spalle dei granata, oltretutto privi anche del play Valdifiori. Al 20’ Salah da lontano centra un palo con una botta a giro, ma in generale Paredes, Strootman e il mobilissimo tridente giallorosso fanno girare la palla come una trottola, con una buona dose di mal di testa per la squadra di Miha: priva di peso e di personalità, e incapace di reagire. Anzi: persino in tilt per lunghi tratti dell’incontro, con generali limiti non solo in fase di fraseggio, ma anche di contenimento. Solo verso la mezz’ora, con la Roma che prende a rifiatare, ad… allenarsi, reduce anche dal giovedì di Coppa, il Toro comincia a far capolino sulla trequarti, ma senza riuscire a incidere (eccezion fatta per un tiro al volo da fuori al 40’ di Lukic, di poco a lato: è tra i più volenterosi il giovane serbo). Ma anche l’orgoglio di squadra è annacquato, globalmente, pur se nel finale di tempo pure Benassi si rende pericoloso (salvataggio in extremis di Peres).

ROMA-TORINO 4-1, TABELLINO E STATISTICHE

HART STECCHITO - Si riparte. Roma di nuovo viva e vegeta, e sveglia. L’intervallo ha dato i suoi frutti. I giallorossi vogliono fugare il rischio di subire brutti scherzi, strada facendo. Al 6’ e all’8’ Dzeko la spara alto da buona posizione, mentre Spalletti da bordocampo ordina il pressing. Miha cambia, per provare a invertire il trend: fuori Iago, dentro Iturbe, fischiati entrambi dai loro ex tifosi. Ma la mossa serve a poco, la Roma controlla e opera per trequarti di campo. Al 19’, all’improvviso, il primo tiro in porta del Toro, di Belotti, da lontano, parato facilmente. Al 20’, in compenso, arriva il 3 a 0: sventola dai 20 metri di Paredes, con Hart immobile: nemmeno lui è in vena, a questo giro. Esce anche Benassi, per Boyé: tanto per cambiare, il Toro si sbilancia tatticamente, in cerca di chissà cosa, rasentando un 4-2-3-1. Mentre Spalletti inserisce Vermaelen per Manolas. La Roma sfiora ancora il gol con Salah e Dzeko, mentre in un frangente Moretti si arrabbia con Iturbe per come si disinteressa della fase difensiva: e sono segnali anche questi. Altro cambio: Maxi Lopez per Ljajic, pure lui fischiatissimo. L’argentino spreca subito con un tiretto insulso un contropiede, intanto la Roma continua ad avere buon gioco, nel dominio del prato. Passerella finale per Totti (al posto di Strootman). Il mondo della Lupa trabocca di sorrisi. Quello del Toro, invece, è una valle sperduta, oggi come oggi. Anche se a 5’ dalla fine torna a segnare Maxi Lopez, con un diagonale (in campionato non segnava dal 10 aprile, contro l’Atalanta), dopo che la difesa della Roma, già in vacanza, si era, per l’appunto, dimenticata dei granata. Ma c’è ancora tempo per vedere il 4 a 1 di Nainggolan, al 47’, con l’ennesima spingardata da fuori. Grande Roma. E povero Toro. Tutto bene, lassù dalle parti della società granata?

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