Toro, festa a Cagliari: 3-2 con Belotti a quota 24° gol

Mihajlovic cambia a sorpresa il modulo fin dall’inizio (da 4-3-3 a 4-2-3-1), domina e ribalta con Ljajic, il Gallo e Acquah il rigore iniziale di Borriello. Del nord-coreano Han il 2° gol dei sardi al 95’
BELOTTI 7.5 Mantiene la vetta tra i marcatori con la rete numero 24 (insieme con Dzeko, ieri in gol a Bologna), la decima di testa. Lo stacco aereo mette in luce la potenza, la coordinazione e l'elasticità del Varenne degli attaccanti. Al 41' st sfiora la doppietta, ma conclude sull'esterno© LaPresse

CAGLIARI - Miracolo sull’Isola: Mihajlovic cambia a sorpresa il modulo (dal 4-3-3 al 4-2-3-1) e torna a vincere in trasferta, dopo 140 giorni (l’ultima volta era capitato a Crotone). Terzo successo lontano da Torino in campionato, e 3 a 2 più che meritato, seppur con minimo scarto nel risultato. Perché i granata hanno dominato il Cagliari in lungo e in largo, come si dice, ribaltando l’iniziale 1 a 0 di Borriello su rigore (con il “solito” arbitro Rocchi sotto accusa nel “tribunale” del Toro, per le sue scelte clamorosamente a tinte rossoblù, soprattutto ma non sono nei primi 20 minuti del match). Di Ljajic e Belotti i primi due gol granata, nella parte finale del primo tempo, prima del tris firmato da Acquah, nella ripresa (del nord-coreano Han il 2° gol del Cagliari, al 95’). Bene un po’ tutti, Carlao compreso, all’esordio, e poi sostituito da Ajeti, quando non ne aveva più. Belotti (zuccata vincente) resta capocannoniere (ha segnato anche Dzeko, a Bologna) a quota 24 gol. Il Gallo ha segnato 10 gol di testa in questo campionato, almeno 4 in più di ogni altro giocatore dei 5 maggiori campionati europei. E, non solo per il gol, si è di nuovo visto, come nel finale contro l’Udinese, che Ljajic da trequartista è maggiormente nel vivo del gioco, e può rendere di più. Certo però che un modulo tanto offensivo sarebbe oltremodo un rischio, se utilizzato contro squadre ben più solide del Cagliari, e dotate di maggior qualità in fase di costruzione. Tant’è. Intanto qui ha funzionato. E merita elogi. E adesso passiamo alla cronaca del match.

FOTO: SUPER BELOTTI, IL TORO VINCE A CAGLIARI

LA BUGIA DI MIHA - Ma che bel bugiardone, questo Mihajlovic! “Un cambio di modulo con Ljajic fantasista? No, no. E’ prematuro proporlo dal primo minuto. Magari in qualche altra partita più avanti nel tempo, ma a Cagliari di sicuro no. Al massimo a gara in corso, come contro l’Udinese”. Come no: tanto è vero che Sinisa ha cominciato la partita proprio così, passando dal canonico 4-3-3 al 4-2-3-1! Fuori il regista Lukic, e dentro Iturbe. Con Ljajic trequartista, per l’appunto, per cercare di farlo rendere al meglio. E, sulle corsie esterne, dietro e ai lati di Belotti, il paraguaiano e Iago. Questa l’unica (ma grande) sorpresa rispetto alle parole e alle previsioni della vigilia: il cambio di modulo del Toro già dal 1’. Perché l’esordio di Carlao era invece previsto, e pure annunciato. Sull’altro versante, nessuna novità sostanziale: Rastelli va avanti col 4-3-2-1, l’albero di Natale che ha in Borriello il terminale e in Sau e Joao Pedro gli elementi chiamati a rompere le linee altrui, tatticamente. Si inizia, allora.

TORO IN BLU - Granata con la terza maglia, Cagliari con quella storica dello scudetto. Ritmi inaspettatamente blandi, all’inizio. Con, al 9’, la prima occasione, da angolo: un colpo di testa proprio di Carlao, ma nettamente alto (mentre Belotti rivendica comprensibilmente un rigore, per come è stato arpionato in area). Poi, al 17’, il rigore dato per davvero, da punizione-cross di Tachtsidis: presunta strattonata e atterramento di Carlao su Ionita, che vede solo l’arbitro Rocchi, già tante volte in passato protagonista di decisioni clamorosamente sbagliate anti-Toro. Comunque sia, al 19’, dopo mille dubbi interpretativi (anche dei commentatori in tv) e le vibranti proteste dei granata, la trasformazione di Borriello, ma tra brividi (Hart con un mano gli devia il tiro, ma non abbastanza).

ITURBE-BORRIELLO KO - Il momento-no per il Toro prosegue: perché poco dopo Iturbe si fa male da solo al ginocchio sinistro (distorsione) e chiede subito il cambio (al 22’ l’ingresso di Boyé). Mentre Rocchi prosegue la sua direzione colpevole, con un’ammonizione assurda ad Acquah. Ma dal grigiore del Toro, arbitro o non arbitro, esce all’improvviso Ljajic, al 33’, sfruttando proprio la sua posizione tattica: scatto e tiro dai 25 metri, da posizione centrale, e Rafael battuto nettamente. Mentre Rastelli è costretto a sostituire Borriello (stiramento) con Faragò. E il Cagliari, in pratica, finisce qui, nel primo tempo.

IL TORO DOMINA - Al 36’, col Toro rinfrancato e ancora costantemente in avanti, finalmente con raziocinio e qualità, un diagonale di Iago da buona posizione esce di parecchio. E la pressione granata porta presto anche al vantaggio: 39’, cross millimetrico di Zappacosta e testata vincente di Belotti da due passi, angolatissima (24° centro, per il capocannoniere, ancora una volta molto abile a smarcarsi e colpire). Ancora il Gallo pericoloso nei minuti di recupero, ma il suo tiro dal limite è parato da Rafael. Il succo del primo tempo: Toro lento e vacuo, per un quarto d’ora, ma capace di reagire bene (anche a Rocchi…) e di prendere in mano la partita, dopo lo svantaggio, annichilendo un Cagliari modesto e quasi mai insidioso, fino a completare in poco tempo l’uno-due. Il cambio di modulo funziona, anche perché, contro un avversario così debole in fase di costruzione, lo sbilanciamento offensivo del Toro crea vantaggi e quasi nessun rischio esagerato (68% a 32 il possesso palla granata). Baselli e Acquah arginano, in mediana. E, dietro, anche Carlao dimostra di essere all’altezza, quantomeno a questo giro, tra Sau e compagnia.

ANCHE MOLINARO OUT - Problemi al ginocchio anche per Molinaro, che non inizia la ripresa: dentro Barreca. Si ricomincia. Carlao con un intervento alla disperata salva subito un gol in anticipo su Ionita. Persino in crescendo la prova di questo (ex Ufo) brasiliano! E al 9’, col Toro ancora capace di menar le danze, arriva il 3 a 1: apprezzabile azione manovrata iniziata da un buon Baselli ringhiante, Iago alla fine smarca Acquah e il ghanese segna con un bel tiro da fuori che frega un Rafael ancora una volta sorpreso e stecchito malamente sul posto. La partita è ormai segnata. Il Toro comincia a prendere fiato, il Cagliari a tentare una sorta di reazione, ma senza trovare varchi degni di nota. Mentre Barreca, Belotti e soprattutto Iago Falque (traversa con un tiro a giro) nel finale in contropiede per poco non trovano il 4 a 1, prima dell’espulsione di Acquah per doppio giallo. Infine, al 95’, il gol di Han di testa, tutto solo davanti ad Hart, con molti granata già virtualmente negli spogliatoi. Sabato, contro il Crotone, rivedremo un Toro tanto offensivo e spietato? Nell’attesa, dal vivo come davanti alla tv, il tifoso granata può godersi questa più che piacevole e meritata “gita” a Cagliari…

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Serie A, i migliori video