LE OPZIONI Il dilemma è caldo. Perché è vero che nel finale della partita di Verona la Juventus s’è presa i tre punti con il 4-3-3, Federico Bernardeschi mezzala e Dybala-Mandzukic in campo contemporaneamente con Ronaldo, ma quella era la classica mossa adottata da Massimiliano Allegri per sparigliare l’ordine delle cose. I collegamenti con CR7, in verità, contro il Verona sono mancati e il tecnico ha già cominciato a valutare le opzioni a disposizione. Meglio la Joya, posizionata alle spalle di Ronaldo che tende a defilarsi a sinistra liberando spazi ai centrocampisti, oppure il croato che pur avendo caratteristiche molto diverse da quelle di Karim Benzema può fungere da boa in stile Real Madrid, capace com’è di far da sponda alle incursioni del Pallone d’Oro? Meglio chi finalizza di più o chi si sacrifica di più? Difficile scegliere, l’importante (verrebbe da dire dopo Chievo-Juve) è che Ronaldo sia servito il più rapidamente possibile: a un tocco, ragionando poco e approfittando del fatto che CR7, al principio dell’azione, abbia già sentito la pistola dello starter. Con Mandzukic in campo, l’ex Real si piazzerebbe a sinistra in partenza, mentre il croato in posizione centrale giocherebbe all’autoscontro con i difensori avversari, proteggerebbe il pallone e così farebbe salire la squadra: a parte la fame di gol, per l’ex Bayern è pane quotidiano. L’impressione è che l’intesa fra Cristiano Ronaldo e la Joya, chiamata a prendersi maggiori responsabilità, necessiti di più tempo: questione (anche) di spazi da occupare senza imbottigliarsi nel traffico della trequarti e di tempi di gioco da rispettare, altrimenti ci si affida al guizzo del singolo e contro squadre blindate può non essere sufficiente.
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