Juventus-Sassuolo è Bernardeschi-Berardi: una questione di talento

L'attaccante dei neroverdi ha detto no ai bianconeri, l'esterno ex Fiorentina un sì deciso
Juventus-Sassuolo è Bernardeschi-Berardi: una questione di talento

TORINO - Questa è la storia è di un no e di un sì. Il no è quello pronunciato da Domenico Berardi, il sì è di Federico Bernardeschi, posti entrambi davanti alla Juventus. Scelte opposte, pienamente legittime, che hanno determinato la carriera di due talenti riconosciuti del calcio italiano, entrambi del 1994 e separati da una manciata di mesi. Più anziano Bernardeschi, nato il 16 febbraio, mentre Berardi è arrivato il 1° agosto.

La Juventus punta gli occhi su di lui nella stagione in cui il Sassuolo conquista la storica promozione in Serie A. Siamo nel 2013 e Berardi, giovanissimo, contribuisce con 11 gol e prestazioni sempre determinanti. I club trovano un accordo di compartecipazione, lasciando l’attaccante in Emilia. Qui Berardi si conferma, presentandosi con 16 gol (di cui quattro tutti in una volta al Milan, determinando l’esonero di Massimiliano Allegri) e conquistando una salvezza insperata. Numeri che replica l’anno dopo, con 15 reti, convincendo il Sassuolo a risolvere la compartecipazione investendo 10 milioni, con una opzione di riacquisto a favore della Juventus. Questa, però, non viene mai esercitata. Il motivo? Lo avrebbe spiegato lo stesso Berardi in un’intervista: «Il mio non era un no alla Juventus ma un sì al Sassuolo, il sì che alla Juve non avevo mai detto. Eravamo andati in Europa League. Volevo giocarla con i compagni con cui l’avevo presa, volevo crescere un altro anno. Mi piace giocare e poco fare quello che mi dicono di fare. La Juve non mi ha costretto a fare nulla, ma spingeva molto perché andassi: la sentivo come un’imposizione. Poi ho contato i minuti giocati da Zaza in bianconero e ho tirato il freno».

Dubbi che non ha invece avuto Bernardeschi. Il suo sì alla Juventus è stato convintissimo, fino a puntare i piedi quando la Fiorentina frenava sulla sua cessione nell’estate 2017. Ma il club bianconero voleva con decisione questo attaccante esterno, rivelatosi a Crotone in Serie B e cresciuto progressivamente in tre anni in maglia viola: il talento italiano su cui puntare dopo il rifiuto incassato da Berardi. Il resto lo ha fatto il giocatore, determinato come non mai a vestire il bianconero e a trovare quegli spazi che a Berardi apparivano preclusi. La bravura di Bernardeschi è stata quella di saper sfruttare ogni minuto che Allegri gli ha messo a disposizione, rivelandosi decisivo quando occorreva cambiare indirizzo alle partite (vedi la rete della vittoria sul campo del Cagliari).

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