Inter e Milan, sui social la protesta dei tifosi: #SaveSanSiro

Le due squadre vorrebbero lasciare la Scala del Calcio, ma il sindaco Sala dichiara: «La ristrutturazione sarebbe la soluzione migliore». Sandro Mazzola aggiunge: «Demolire lo stadio? Solo sentirlo mi fa venire il mal di testa»

MILANO – La storia dello stadio Giuseppe Meazza potrebbe finire a breve: entro un mese Inter e Milan consegneranno il progetto del nuovo stadio. Oltre alla riqualificazione dell'impianto di San Siro, l'altra ipotesi sarebbe quella di costruire un impianto del tutto nuovo. Questa è l'idea che piace maggiormente alle due società e che potrebbe essere la più concreta. Il problema, però, arriva dai tifosi e dai politici: nasce il 'Comitato no demolizione San Siro' e sui social impazza l'hashtag #SaveSanSiro.

PROGETTO IN GRANDE – Chi lavora al dossier non ha dubbi: sarà lo stadio migliore d’Europa. Rispetto a San Siro la capienza sarebbe ridotta da 80mila a non più di 60mila posti, mentre sarebbe ampliata la zona dedicata all’hospitality. L'Inter di Suning è favorevole al nuovo stadio, così come il fondo d'investimento proprietario del Milan, Elliott, che lo considera come un asset fondamentale e così punterebbe a rivendere il club fra qualche anno. Ivan GazidisAD rossonero, segue in prima persona il progetto. Il problema, a quanto pare, è che non sembra esserci un modello di riferimento per il nuovo impianto milanese, che potrebbe essere pronto fra il 2022 e il 2024. Inoltre, altre problematiche potrebbero essere legate all’eventualità che i tempi del cantiere si allunghino e questo sposta gli equilibri. 

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SCENDONO IN CAMPO I POLITICI – Intanto prende vita il 'Comitato no demolizione San Siro', promosso dai consiglieri comunali del centrodestra e da Marco Bestetti, il presidente del Municipio 7. Altre adesioni arrivano dalla maggioranza, con il consigliere comunale della lista civica del sindaco Giuseppe Sala, Enrico Marcora, che ha tenuto a battesimo il neonato comitato nel corso della conferenza stampa nella sede del Comune. Lo stadio Giuseppe Meazza è uno dei simboli della città e va salvaguardato: non è una battaglia dei partiti, bensì un movimento per salvaguardare un bene pubblico. “San Siro è stato costruito nel 1925 – dichiara Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia al Comune di Milano -, ha più di 70 anni che è il limite per avere la dichiarazione di interesse culturale. Il problema si risolverà presto con un vincolo che è doveroso”. Il Comune, per concedere l’impianto, incassa circa 10 milioni di euro all'anno e non vuole rimetterci, ma non è riuscito a convincere i club a ristrutturare lo stadio. Roberta Guaineriassessore allo sport, ha ammesso: "Non si può bloccare il progresso se è possibile creare realtà più belle, innovative e affascinanti". 

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LE REAZIONI – Le polemiche non si fermano. Uno dei primi a commentare la vicenda è stato uno che a San Siro è diventato leggenda, Sandro Mazzola: "Abbattere San Siro? Mi viene mal di testa solo a sentirlo, forse vale la pena mettere a posto qualcosa ogni anno e tenere l'attuale impianto". Dello stesso avviso anche Giovanni Lodetti, che ha sfidato Mazzola in un’infinità di derby: rimetterlo a posto sì, demolirlo no. Poi, se le squadre vogliono fare un nuovo stadio per loro conto, hanno la libertà di farlo. Anche l’ex sindaco Gabriele Albertini si è espresso a riguardo: "Non sono tanto d'accordo sul fatto di demolire San Siro, una struttura che ha tanta storia e ha ancora una funzione”. 

E IL SINDACO? – C'è ancora da attendere la consegna del dossier, cosa che sarà fondamentale, soprattutto per Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, il quale aspetta di vedere tutti gli aspetti relativi all’opera. Inoltre, il primo cittadino dichiara: "Bisognerà trovare una formula perché sia di proprietà del Comune, con una concessione a lunghissimo termine. È chiaro che noi non possiamo perdere la proprietà dello stadio". Inoltre aggiunge: “Sulla questione stadio ho detto più volte, ai due club e agli organi di stampa, che a mio parere San Siro è la storia del calcio e che quindi considero la sua ristrutturazione la soluzione migliore. Se poi Milan e Inter preferiranno proporre un nuovo impianto, come Comune di Milano avremo il dovere di sederci intorno a un tavolo e ascoltare le loro ragioni, oltre, ovviamente, far valere le nostre". 

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