Milan, Gattuso: «Per Allegri parlano numeri, storia e trofei»

Così il tecnico alla vigilia del match col Frosinone: «Dobbiamo pensare a noi. La Juventus ha dimostrato sul campo la mentalità che ha»
Milan, Gattuso: «Per Allegri parlano numeri, storia e trofei»© Marco Canoniero

MILANO - "Pensiamo solo a noi o ai risultati degli altri? Noi pensiamo solo a noi e al nostro orgoglio perché mancano due giornate e siamo ancora a giocarci il nostro obiettivo. Sembra che siamo ottavi, noni, decimi. Invece abbiamo dei valori e l'abbiamo dimostrato". Gennaro Gattuso in conferenza prima di Milan-Frosinone parla della gara di San Siro di domani esprimendosi con termini importanti per analizzare questa gara delicata, soffermandosi anche sui singoli e la possibilità che per Abate sia l'ultima gara in rossonero: "Piatek? Deve mettersi a disposizione della squadra e non pensare al suo orticello. E in questo senso l'ho visto molto concentrato. Biglia è a disposizione, domani verrà in panchina. Potrebbe essere l'ultima partita di Abate a San Siro? E' arrivato da ragazzino, ogni giorno lo battezzavo a schiaffoni. Mi dispiace, è stato un valore aggiunto in questo spogliatoio. Ci ha dato tanto. Suso? Un giocatore importante. Dicevate che dovevo lasciarlo fuori e che non si reggeva in piedi. Da dieci anni il Milan non aveva un giocatore che faceva dieci assist in campionato. Poi è normale che ci siano altri e bassi".

FUTURO - Un Gattuso stizzito lo si vede solo per le domande sul futuro e su Leonardo. Il tecnico calabrese risponde come sempre in modo schietto e sincero: "Futuro? Sia io che la società abbiamo messo da parte le nostre chiacchiere per raggiungere il nostro obiettivo. Ci sarà tempo per parlare del futuro. Il rapporto con Leonardo? Non fatemi arrabbiare. Avete scritto tutto voi, io con lui non ho nessun problema. Vi inventate tutto voi. A livello umano c'è grande rispetto, punto e basta". Giustamente concentrato sull'obiettivo Gattuso non vuole parlare di futuro, ma solo del presente e della partita di domani. Inoltre, il tecnico rossonero parla anche dell'orario della gara contro il Frosinone e dell'eventuale fallimento arrivando al quinto posto: "L'orario di Milan-Frosinone e Juve-Atalanta? Non ho fatto calcoli, sto pensando a mettere la squadra migliore in campo. Credo alla buona fede. Tutte le squadre stanno mettendo grandissimo impegno, noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita". Poi continua: "Il quinto posto sarebbe un fallimento? Assolutamente no. Non perché voglio meriti io. Allora la Lazio che deve dire? La Roma? C'è rammarico perché per due mesi abbiamo avuto il destino nelle nostre mani e abbiamo perso tanti punti, ma non è un fallimento. Dobbiamo dare il massimo e fare più punti possibile, poi vedremo".

SU DE ROSSI E ALLEGRI - Non può mancare un commento sugli addii che hanno sconvolto il calcio italiano in questa settimana: da De Rossi alla Roma ad Allegri con la Juventus: "De Rossi? La cosa che mi è piaciuta di più di lui in questi anni, al di là dei miglioramenti tecnico-tattici che ha fatto è che è cresciuto ogni anno a livello umano. Ogni volta che ha sbagliato ha chiesto scusa con la sua faccia. Ragiona già da allenatore, dice le cose come stanno. Gli auguro il meglio. La Roma se ne accorgerà quando non ci sarà più nello spogliatoio". Su Allegri, invece, Gattuso si esprime così: "Allegri? Parlano i numeri, i trofei che ha vinto, parla la sua storia. Il rapporto che ho con lui... tanti abbracci, tante litigate e tante risate. E' uno vero, merita il meglio e domani giocatori e tifosi lo saluteranno con affetto. Noi dobbiamo pensare a fare il nostro. La Juventus ha dimostrato sul campo che squadra è e la mentalità che ha".

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