Milan, Boban: "Il segreto del derby è frenare le emozioni"

Il Chief Football Officer della società rossonera ha parlato della partita contro l'Inter. "Una sfida unica al mondo". Poi ricorda: "Il 6-0 fu pazzesco"
Milan, Boban: "Il segreto del derby è frenare le emozioni"© LAPRESSE

MILANO"Cosa significa giocare e vivere un derby? Quando si spiega il calcio si dice spesso che non ci sono parole per descrivere certi momenti e il derby è sicuramente uno di queste occasioni". Nella settimana che porta alla sfida con l'Inter Zvominir Boban, Chief Football Officer del Milan, ricorda le stracittadine vissute da giocatore e racconta le emozioni provate oggi che lo vivrà per la prima volta da dirigente dei rossoneri. "Se non lo hai giocato non lo capisci veramente e, anche se lo hai giocato, non riesci a descrivere la forza, la passione e anche la pressione che accompagna questa partita", ha spiegato al sito del club. "Poi se hai coraggio, se hai personalità, appena tocchi il primo pallone sparisce tutto, come avviene sempre nel calcio. Ma la vigilia del derby è diversa rispetto a tutte le altre partite, in cui tante volte devi cercare le motivazioni extra, giustamente; in questa è quasi l'opposto, devi rilassarti perché sennò rischi di essere travolto dalle emozioni. È un derby unico al mondo tra due società che in fondo si rispettano ma che hanno una rivalità incredibile, storica e bellissima".

Boban e il Milan, il cassetto dei ricordi

Boban ha aperto poi il cassetto dei ricordi: "Il derby del 6-0 è stato pazzesco. C'è stato anche un 5-0 in Coppa Italia ma è diverso. Abbiamo avuto anche delle sconfitte, ma le vittorie ti danno grande emozione, sono quelle che vuoi sempre ricordare. Ricordo un gol abbastanza strano che ho fatto, ma divertente, rubando il tempo a Frey che era il portiere dell'Inter. Sono legato a quel gol - ha proseguito 'Zorro' - perché è stato uno di quelli in cui ho dovuto pensare molto velocemente a come rubare il tempo agli avversari, di esterno". A proposito dei tifosi, "sinceramente non ho mai pensato al mio rapporto con loro durante i derby", ha proseguito il dirigente. "Ho sempre pensato sempre al mio rapporto con la maglia rossonera, che poi ovviamente i tifosi valutano e a quello che potevo dare: e i tifosi valutano anche questo. Quindi - ha aggiunto - non ho mai pensato al mio rapporto coi tifosi. Sta a loro valutare com'ero come persona, come giocatore. Però vedere quelle scritte, quelle creatività, quelle coreografie, soprattutto da parte dei nostri tifosi che sono più creativi, mi divertivano tanto".

Derby, le scaramanzie

Boban ha poi parlato dei rituali e delle scaramanzie adottate prima della stracittadina. "Sì, i miei rituali, come ogni giocatore e ogni allenatore. Non è questione di scaramanzia, è questione di ritmi: quando legavo le scarpe, come le legavo, per quanto tempo ascoltavo la musica con il walkman. Ascoltavo sempre le stesse canzoni, le parole che mi ripetevo prima della partita. C'erano delle cose molto personali che mi davano maggior serenità e forza prima della partita". Si arriva poi al grande appuntamento di sabato, con il primo derby vissuto da Boban come dirigente del Milan. "Sarà un'emozione diversa ma comunque è sempre diversa in ogni derby. Milano è una città che vive il derby in maniera pazzesca, incredibile, anche chi non è interessato al calcio lo vive come se fosse innamorato del calcio sempre e completamente. Da dirigente è diverso, ma - ha concluso - cerco di essere calmo e di vedere le cose con logica calcistica per migliorare tutti insieme".

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