Serie A, Lecce-Juve 1-1: Mancosu risponde a Dybala

Nell'anticipo della nona giornata i bianconeri sbloccano il risultato al 50’ con un rigore trasformato dalla Joya, poi 6’ dopo arriva il pareggio del centrocampista dei giallorossi, sempre dagli 11 metri. Nella ripresa infortunio muscolare per Pjanic
Serie A, Lecce-Juve 1-1: Mancosu risponde a Dybala© Getty Images

LECCE - I gol bisogna farli. E Maurizio Sarri lo dice da tempo, perché tutte le occasioni sprecate dalla Juventus in questa prima parte della stagione lo preoccupavano molto di più delle distrazioni difensive. Il pareggio contro il Lecce certifica il suo pensiero: in una delle partite più brillantemente sarriane della Juventus, infatti, arriva lo stop. Immeritato per quanto visto in campo, ma implacabile condanna dell’imprecisione bianconera. Con almeno una dozzina di occasione create nel corso dei novanta minuti, averla messa dentro solo una volta, su rigore, non è un problema. Un problema meno grave rispetto alla mancanza della occasioni stesse, ma un problema che costa due punti. Si dirà: mica può andare sempre così. Ed è vero, perché il risultato di Lecce è un paradosso rispetto all’andamento della gara. Ma la scarsa concretezza juventina è reiterata, quindi colpevole.

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Buone e cattive notizie

Restano buone notizie per la Juventus: un Dybala formidabile, un Higuain efficace, un Alex Sandro ficcante, un Danilo recuperato, un Bentancur maturo e, più in generale, un gioco che cresce e si fa divertente, brioso e sempre più sicuro. Le cattive sono il pareggio che può costare il controsorpasso dell’Inter, tutti quei gol sbagliati e l’infortunio di Pjanic, le cui condizioni vanno verificate fra stasera e domani, ma che in questo momento rappresenta il fulcro della nuova Juventus e anche ieri è stato fra i migliori, forse il migliore.

Sarriball

Brilla il diamante di passaggi della Juventus, che nel primo tempo fa segnare il 70% di possesso palla. La pressione alta del Lecce è facilmente superabile grazie all’asse Pjanic-Dybala che a tratti non è solo efficace ma perfino spettacolare. Tranne un tiro di Majer, violento ma centrale, al secondo minuto, il Lecce non costruisce nulla in fase offensiva e finisce per rinculare, schiacciandosi sotto il martellante gioco offensivo della Juventus. in questo quadro, la squadra di Sarri snocciola 8 occasioni da gol nel solo primo tempo. Quattro di Dybala, due di Higuain, una di Danilo e una di Bernardeschi, forse la più clamorosa, visto che l’azzurro ha ‘opportunità di tirare un rigore in movimento. Due gli episodi da moviola: il rigore su Emre Can, colpito da Tachtsidis sul piede d’appoggio (si può dare) e il gol di Higuain annullato dal Var per fuorigioco (netto, di quasi un metro).

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Rigori

La ripresa vede una Juventus meno intensa (i 27° del Salento iniziano a farsi sentire), ma sempre in attacco e sempre in possesso palla piuttosto costante. E dopo cinque minuti della ripresa, Petriccione colpisce Pjanic in area: è un contatto non clamoroso, ma è indubbio che la scivolata del leccese è improvvida per quanto tenga le gambe molto vicine al terreno. Valeri si fa aiutare dal Var, ma non per valutare il fallo (lo aveva comunque assegnato come punizione del limite) ma per verificare che fosse in area (e su questo ci sono solo certezze). Va sul dischetto Dybala, che batte in modo impeccabile. Sembra il coronamento di un dominio incontrastato, ma dopo neppure cinque minuti, l’arbitro concede un penalty anche al Lecce: l’ormai solito fallo di mano di Del Ligt che tocca con il gomito un corner leccese. Batte Mancosu con freddezza e fa 1-1.

Finale

La Juventus non perde la calma e riprende ad attaccare. E’ meno frizzante rispetto al primo tempo, ma crea lo stesso parecchie occasioni e al 62’ Bernardeschi prende un palo al termine di un’azione che nasce da lancio di Alex Sandro perfettamente controllato dall’italiano, poi sfortunato nella conclusione. Dibatta continua a essere il più operativo dalla trequarti in su, Higuain si dà molto da fare, Cuadrado, entrato al posto dell’ottimamente recuperato Danilo, aumenta la velocità. Purtroppo per la Juventus si fa male Pjanic (coscia destra, da verificare l’entità), entra Khedira e un ottimo Bentancur passa in regia. La sceneggiatura è sempre la stessa: Juventus in attacco, Lecce che in qualche modo si salva.

Serie A, Lecce-Juve 1-1: tabellino e statistiche

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LECCE - I gol bisogna farli. E Maurizio Sarri lo dice da tempo, perché tutte le occasioni sprecate dalla Juventus in questa prima parte della stagione lo preoccupavano molto di più delle distrazioni difensive. Il pareggio contro il Lecce certifica il suo pensiero: in una delle partite più brillantemente sarriane della Juventus, infatti, arriva lo stop. Immeritato per quanto visto in campo, ma implacabile condanna dell’imprecisione bianconera. Con almeno una dozzina di occasione create nel corso dei novanta minuti, averla messa dentro solo una volta, su rigore, non è un problema. Un problema meno grave rispetto alla mancanza della occasioni stesse, ma un problema che costa due punti. Si dirà: mica può andare sempre così. Ed è vero, perché il risultato di Lecce è un paradosso rispetto all’andamento della gara. Ma la scarsa concretezza juventina è reiterata, quindi colpevole.

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