Serie A, Atalanta-Juve 1-3: Higuain e Dybala firmano la rimonta, Gosens non basta

I bianconeri di Sarri conquistano tre punti fondamentali in chiave scudetto a Bergamo grazie alla doppietta del Pipita (74’, 82’) e al gol del fantasista argentino (92’). Ai nerazzurri di Gasperini non basta la rete del tedesco al 56’. Nel primo tempo Barrow sbaglia un rigore
Serie A, Atalanta-Juve 1-3: Higuain e Dybala firmano la rimonta, Gosens non basta© www.imagephotoagency.it

BERGAMO - Non è ancora bella, ma è dannatamente forte la Juventus. Carattere granitico, individualità fenomenali, lucidità calcistica totale: anche se l’Atalanta gioca bene, anzi benissimo e per un lungo tratto della partita anche meglio dei bianconeri, viene poi tritata dalla micidiale determinazione juventina e dalla classe inesauribile del serbatoio di Maurizio Sarri che prima inserisce Ramsey, poi Douglas Costa per aumentare il tasso tecnico e ribaltare la partita nel finale. E’ un risultato importante come la vittoria sul Napoli e quella sull’Inter, perché l’Atalanta è indubbiamente una delle prime quattro forze del campionato e questo era, a tutti gli effetti, uno scontro diretto. E’ un risultato ancora più importante per il modo in cui è stato conseguito, perché viene da chiedersi come e quando perderà questa Juventus, che anche quando è schiacciata non muore, resiste e riemerge sempre e comunque, con una cattiveria agonistica impareggiabile. Piuttosto Sarri rifletterà su certi errori tecnici e su una certa lentezza nel giro palla: se sono problemi contingenti (la forma è condizionata dalla stanchezza dai tanti che non staccano da un po’, Pjanic in primis) si tratta di tenere duro, e alla Juventus riesce benissimo. Se, invece, c’è qualcosa di strutturale, servono contromisure. Nel frattempo si godrà sicuramente l’eccellente prestazione di De Sciglio e De Ligt, che per ragioni diverse erano stati ingiustamente criticati. Il primo è un giocatore solido e affidabile, il secondo il fuoriclasse che tutti acclamavamo l’anno scorso.

TUTTA ATALANTA - La Juventus inizia bene, ma dura pochissimo. Un quarto d’ora al massimo, con un’occasione che vede Higuain protagonista di un affondo che viene stoppato fuori area direttamente da Gollini. Poi basta. Da lì in poi inizia una serie di errori tecnici che spezzettano il palleggio e una voragine che si apre sulla destra dove Cuadrado è svampito, Khedira incapace di reggere le due fasi. Da quella parte Gosens e Gomez imperversano e creano pericoli in continuazione e in particolare al 23’ e al 24’ quando sfiora il vantaggio prima con Pasalic che stacca di testa all’angolo basso, chiamando Szczesny a una parata formidabile, poi con Hateboer che fallisce un facile tiro a porta sguarnita, facendoselo respingere da un miracoloso intervento di De Sciglio. E da quella parte arriva anche il rigore fischiato per l’Atalanta al 16’ per un fallo di mano di Khedira: lo batte Barrow e colpisce la traversa. Nel frattempo si è fatto male Bernardeschi (si teme un guaio muscolare all’addome) ed è entrato Ramsey. La Juventus chiude il tempo con qualche buona combinazione, ma è l’Atalanta che gioca meglio: 14 tiri (12 secondo altri conteggi) la Juventus non li subiva in un solo tempo dal 2014.

LA REAZIONE - L’Atalanta inizia sullo slancio anche la ripresa. Aggressiva a tutto campo, attenta in difesa, pronta a sfruttare gli errori di un evidentemente stanco Pjanic. E al 56’ passa in vantaggio con un colpo di testa di Gosens che incorna un delizioso assist di Barrow, che riscatta l’errore dal dischetto. E’ un vantaggio meritatissimo al quale Sarri reagisce inserendo Douglas Costa al posto di Khedira. E la Juventus viene mossa dall’orgoglio e dai meccanismi tecnici che iniziano a funzionare. L’Atalanta per contro si abbassa e perde un filo di lucidità. Dybala è scatenato e aggredisce i bergamaschi sulla destra, prima sfiora il gol, poi innesca l’azione da cui nasce il pareggio di Higuain: rinvio della difesa atalantina che colpisce Pjanic, pallone controllato in area dal Pipita che si gira e calcia verso la porta, la deviazione di Toloi mette fuori causa Gollini e dà il pareggio ai bianconeri.

LA SECONDA PARTITA - A quel punto inizia un’altra partita. L’Atalanta ha il fiatone, la Juventus prende coraggio e aggredisce. Le combinazioni fra Douglas Costa e Dybala sono fulminanti, Higuain riempie l’area e alla fine è un cross di Cuadrado, ben servito sulla destra di Dybala, che all’82’ offre a HIguain il pallone del 2-1 (l’Atalanta protesta per un fallo di mano di Cuadrado all’inizio dell’azione, ma in verità, non c’è continuità perché i nerazzurri riconquistano il pallone e poi parte una nuova azione). E’ un colpo che stordisce la Dea e spinge ancora di più la Juventus che trova il terzo gol con una meravigliosa conclusione di Dybala (92’) lanciato da un numero di Higuain a centrocampo. E finisce tutto lì.

Serie A, Atalanta-Juve 1-3: tabellino e statistiche

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