Inter-Milan, gli assi dalla panchina per spaccare il derby

Conte può pescare tra la qualità di Sensi e la rapidità di Moses, Pioli confida in un Rebic versione... Perisic
Inter-Milan, gli assi dalla panchina per spaccare il derby© © Roberto Garavaglia - ag. Aldo Liverani sas

MILANO - Va bene Lukaku e il recuperato Ibrahimovic, facile pensare a una tiro dalla distanza di Barella o una folata di Theo Hernandez, ma se il derby rimanesse bloccato sul pareggio, chi potrebbero pescare dalle panchine i due allenatori per far propria la partita? Chi possono essere gli “spacca-derby”? Ci sono diversi elementi che Antonio Conte e Stefano Pioli avranno al loro fianco - o meglio, alle loro spalle - in panchina. Giocatori di qualità, attaccanti o esterni rapidi in grado di creare superiorità numerica. Se Lukaku e Ibra non dovessero issarsi a protagonisti, chissà che la palma di sorpresa della partita non tocchi a un subentrante, come successo per esempio a Cutrone nella stracittadina di Coppa Italia del 27 dicembre 2017 (l’ex attaccante rossonero entrò al 75’ e decise il quarto di finale nei supplementari) o Schelotto, che il 24 febbraio 2013 prese il posto di Cambiasso al 23’ della ripresa, pareggiando poi tre minuti dopo di testa il momentaneo vantaggio di El Shaarawy.

Rientra il folletto

Conte sta valutando se cambiare schieramento, passando dal classico 3-5-2 al 3-5-1-1 con Eriksen alle spalle di Lukaku. A quel punto il sacrificato sarebbe Sanchez, favorito per affiancare il gigante belga se l’Inter giocasse col solito sistema, col 3-5-2 sarebbe invece Eriksen a giocarsi una maglia con Vecino. Dunque, uno di questi tre giocatori - Sanchez, Eriksen e Vecino - dovrebbe non partire, ma chi sarà inizialmente in panchina è Stefano Sensi, finalmente recuperato dall’ultimo risentimento al polpaccio sinistro che l’aveva costretto a dare forfait con Fiorentina e Udinese. Il folletto di Urbino è stato senza ombra di dubbio il miglior giocatore dell’Inter fra agosto e settembre - 3 gol e 4 assist nelle prime sei giornate di campionato -, ma dal 6 ottobre è entrato in una spirale di infortuni che non lo ha più lasciato in pace. Conte confida che il peggio sia alle spalle e che ora Sensi possa diventare un jolly prezioso per il suo centrocampo. All’andata la vetrina la presero Brozovic e Lukaku, ma Sensi ispirò la punizione da cui arrivò l’1-0 del centrocampista croato. Sensi, dunque, una carta importante così come potrebbe esserlo la velocità di Moses se alla fine Conte optasse per l'affidabilità di Candreva. Il nigeriano, soprattutto nella ripresa, potrebbe essere un fattore con la sua velocità per costringere Theo Hernandez a rimanere più sulla difensiva. Altre opzioni? Il 17enne Esposito: con l’Udinese ha sbagliato partita, ma il ragazzino ha fatto vedere di non temere gare dal grande impatto emotivo, come ha dimostrato l’eccellente mezzora finale al debutto in Champions contro il Borussia Dortmund.

Sulle orme di Perisic

Anche Pioli ha un dubbio tattico: 4-4-2 o 4-2-3-1. Che giochi in un modo o nell’altro, non dovrebbe trovare spazio dall’inizio Ante Rebic, finora devastante in questo 2020 quando è subentrato dalla panchina: due all’Udinese e uno al Brescia, tutti decisivi per collezionare 6 punti. Il primo derby di Pioli da tecnico dell’Inter, il 20 novembre 2016 terminò 2-2 con una rete nel recupero finale di Perisic, croato come Rebic. Chissà che Pioli non guardi anche alla cabala... L’ex allenatore della Fiorentina potrà pescare dal mazzo anche altre carte, come Paquetà, desideroso di rivincite e di far vedere di essere non solo un talento, ma un titolare della nazionale brasiliana. Se non dovessero giocare dall’inizio attenzione anche a Leao o Bonaventura (4 gol all’Inter, da giocatore dell’Atalanta, però), ma pure agli spunti in velocità del neo acquisto Saelemaekers: col Verona nei venti minuti in campo da terzino destro, il 20enne ex Anderlecht ha messo in mostra una bella personalità.

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