Calendario: via libera tesissimo. Solo l’Inter ha detto no: oggi la ratifica ufficiale

Si inizia con il recupero delle gare della 26ª, probabilmente a porte chiuse. Oggi l’assemblea può saltare, in molti la ritengono inutile. Ma a Roma ci sarà un Consiglio
Calendario: via libera tesissimo. Solo l’Inter ha detto no: oggi la ratifica ufficiale© Marco Canoniero

MILANO - Via libera alla proposta di nuovo calendario elaborata dal Consiglio di Lega di A tenutosi due giorni fa: è stato approvato da diciannove club con altrettante mail Pec inviate all’indirizzo della Lega Serie A. È stato il Napoli l’ultimo club in ordine di tempo a dare il suo assenso. Unico no, come prevedibile, quello dell’Inter, il club che si considera più danneggiato dalla modifica decisa da Paolo Dal Pino sabato mattina che ha disposto i rinvii delle partite a porte chiuse. Ma adesso è esattamente quello che potrebbe succedere per trenta giorni in tutta Italia, quando sarà recepita dal governo la proposta elaborata ieri dal comitato tecnico-scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che consiglia di evitare manifestazione sportive dove non è possibile rispettare la distanza di sicurezza stabilita in un metro. Quindi porte chiuse ovunque per un mese dall'inserimento di questa proposta in un decreto governativo (l’ufficialità dovrebbe registrarsi già oggi), mettendosi nella scia di quello che sta accadendo anche in altri Paesi europei.

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Resta da affrontare il nodo della contrarietà dell'Inter

ASSEMBLEA SUPERFLUA - L’approvazione quasi unanime del nuovo calendario a questo punto ha reso del tutto superflua l’assemblea che era stata convocata per oggi a Roma nel salone del Coni. L’appuntamento resta formalmente in scaletta, ma è probabile che molti club non si presentino, facendo così venire meno il numero legale. Ci sarà invece sicuramente il Consiglio di Lega, che era stato fissato prima dell’assemblea. Resta da affrontare il nodo della forte contrarietà dell’Inter, formalizzato ieri da una lettera molto decisa inviata in Via Rosellini e nella quale il club nerazzurro minaccia azioni legali con richieste di danni, perché il nuovo calendario non rispetterebbe le regole dell’ordinamento federale, visto che determina di fatto un’inversione delle giornate e non prevede una collocazione per Inter-Sampdoria. A questo punto si dovrà giocare senza alcuna possibilità di rinvii, anche a porte chiuse. Va in questa direzione il quadro generale europeo con le richieste del ministro della Salute spagnolo di disputare senza spettatori le sfide di Champions ed Europa League contro le squadre italiane. E adesso si aggiunge anche la posizione del nostro governo. Una situazione che rende ancora più friabile la retromarcia del presidente di Lega, Dal Pino, che aveva soprattutto lo scopo di garantire la presenza del pubblico all'Allianz Stadium per Juventus-Inter per esigenze di immagine dell’Italia del mondo (esigenze che evidentemente gli altri Paesi europei non avvertono in modo così stringente).

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MILANO - Via libera alla proposta di nuovo calendario elaborata dal Consiglio di Lega di A tenutosi due giorni fa: è stato approvato da diciannove club con altrettante mail Pec inviate all’indirizzo della Lega Serie A. È stato il Napoli l’ultimo club in ordine di tempo a dare il suo assenso. Unico no, come prevedibile, quello dell’Inter, il club che si considera più danneggiato dalla modifica decisa da Paolo Dal Pino sabato mattina che ha disposto i rinvii delle partite a porte chiuse. Ma adesso è esattamente quello che potrebbe succedere per trenta giorni in tutta Italia, quando sarà recepita dal governo la proposta elaborata ieri dal comitato tecnico-scientifico voluto dal premier Giuseppe Conte, che consiglia di evitare manifestazione sportive dove non è possibile rispettare la distanza di sicurezza stabilita in un metro. Quindi porte chiuse ovunque per un mese dall'inserimento di questa proposta in un decreto governativo (l’ufficialità dovrebbe registrarsi già oggi), mettendosi nella scia di quello che sta accadendo anche in altri Paesi europei.

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