Serie A, Juve-Inter 2-0: Ramsey e Dybala show, Sarri torna in vetta

I bianconeri superano i nerazzurri all'Allianz Stadium grazie ai gol del gallese e dell'argentino nella ripresa. Con questo successo i campioni d'Italia superano la Lazio e tornano al comando della classifica
Serie A, Juve-Inter 2-0: Ramsey e Dybala show, Sarri torna in vetta© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Il derby d'Italia con vista sullo scudetto l'ha vinto Paulo Dybala. Minuto 67: la Joya, entrata da otto minuti al posto di Douglas Costa, riceve un lancio d'esterno di Bentancur e dalla fascia destra parte in slalom come il leggendario Alberto Tomba di Calgary '88, combina con Ramsey e si prende gioco del povero Young, già beffato in occasione dello stop stellare in avvio di azione. Il sinistro incantato del 10 juventino è qualcosa che solitamente si ammira su altri lidi, per esempio nel cielo della città in cui svetta la Sagrada Familia. Handanovic s'inchina e addio sogni di gloria tricolore per l'Inter. Verrebbe da pensare che effetto avrebbe fatto la magia di Dybala in uno Stadium già infervorato di suo per il ritorno di Conte nella casa che per tre anni da favola fu sua. Si può solamente immaginare, viste le porte chiuse per l'emergenza coronavirus, mentre il sorpasso dei bianconeri in classifica sulla Lazio è tutt'altro che fittizio. Il tabellone sentenzia: 2-0 per una Juve che la vince di forza, velocizzando il giro palla e assecondando la fame dei suoi campioni. Ramsey e la Joya illuminano il tabellino marcatori, con tanti cari saluti a chi pensava che la parabola dei campioni d'Italia dominanti si fosse conclusa a Lione.

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DOPPIA FASE - Sarri dimostra un certo coraggio nel ribaltare l'undici titolare alla sua maniera, a partire dal tridente d'attacco: giocano Douglas Costa e Higuain accanto a Cristiano Ronaldo, con Dybala in panchina. Bentancur fa il Pjanic e Ramsey giostra da mezzala destra, mentre Cuadrado sostituisce Danilo. Conte se la gioca con i titolarissimi, incluso il giovane Bastoni che andrà presto in difficoltà contro i saltatori bianconeri. L'Inter va subito in pressione alta sui portatori di palla avversari, ma i pericoli si registrano sull'altra sponda: Handanovic ha i riflessi giusti su una capocciata di De Ligt e su un sinistro secco di Matuidi. Di Lukaku e Lautaro Martinez nessuna traccia al momento dello sparo, è anzi Candreva a provare invano il tiro a lunga distanza. L'impressione di metà tempo è che la doppia fase della Juventus funzioni bene malgrado Cuadrado e Douglas Costa non sembrino esattamente sul pezzo, mentre i nerazzurri cercano la giocata con gli inserimenti degli interni (Vecino su tutti) oppure sui calci di fermo: non per niente, con 11 gol in campionato, l'Inter è la squadra che segna più gol di testa. A sensazione, Candreva e Young possono fare male, tanto che nella seconda metà del primo tempo gli ospiti prendono leggermente più campo. Brozovic impegna Szczesny in una respinta bassa, il resto è una collezione di duelli a centrocampo con pochissimi sbocchi e Higuain impegnato in un costante lavoro di sacrificio che oscura in parte la missione che gli compete: riempire l'area. Ronaldo va a caccia della 12ª partita consecutiva di campionato griffata da un suo gol: sarebbe da record assoluto per lui e CR7 fa di tutto per tagliare l'ennesimo traguardo di una carriera infinita.

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CHE ENTUSIASMO - Servirebbe un lampo per infiammare la sfida e cancellare l'equilibrio. Eccolo servito al 9', quando Matuidi indossa i panni di Douglas Costa e dalla linea di fondo confeziona l'assist perfetto per Ramsey (Ronaldo è di spalle e non può concludere) che scarica subito in porta e grazie a una deviazione di de Vrij inganna Handanovic. L'1-0 del gallese, che bissa il guizzo di Ferrara, non provoca reazioni particolari nell'Inter. La Juve è in controllo, governa il pallone e fa correre gli avversari a vuoto. Nel frattempo Dybala prende il posto di Douglas Costa, Conte risponde osando Eriksen in luogo di Barella. Poi il bis già raccontato di Dybala, seguito dagli inutili innesti di Gagliardini per Candreva e di Sanchez per Lukaku. De Sciglio rimpiazza Alex Sandro e subito s'ingegna in un liscio gialappesco che per fortuna della Juve non ha conseguenze sul doppio vantaggio. Bernardeschi fa tirare il fiato a un Higuain comunque generoso, mentre i minuti scorrono e Ronaldo sfiora per due volte il 3-0 nel recupero. Poco male, senza tifosi la Juve fa festa lo stesso: l'urlo della panchina è il sottofondo ideale, nel silenzio dello Stadium i bianconeri tengono la Lazio a -1 e allungano a +9 sull'Inter di un Conte più triste che mai.

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TORINO - Il derby d'Italia con vista sullo scudetto l'ha vinto Paulo Dybala. Minuto 67: la Joya, entrata da otto minuti al posto di Douglas Costa, riceve un lancio d'esterno di Bentancur e dalla fascia destra parte in slalom come il leggendario Alberto Tomba di Calgary '88, combina con Ramsey e si prende gioco del povero Young, già beffato in occasione dello stop stellare in avvio di azione. Il sinistro incantato del 10 juventino è qualcosa che solitamente si ammira su altri lidi, per esempio nel cielo della città in cui svetta la Sagrada Familia. Handanovic s'inchina e addio sogni di gloria tricolore per l'Inter. Verrebbe da pensare che effetto avrebbe fatto la magia di Dybala in uno Stadium già infervorato di suo per il ritorno di Conte nella casa che per tre anni da favola fu sua. Si può solamente immaginare, viste le porte chiuse per l'emergenza coronavirus, mentre il sorpasso dei bianconeri in classifica sulla Lazio è tutt'altro che fittizio. Il tabellone sentenzia: 2-0 per una Juve che la vince di forza, velocizzando il giro palla e assecondando la fame dei suoi campioni. Ramsey e la Joya illuminano il tabellino marcatori, con tanti cari saluti a chi pensava che la parabola dei campioni d'Italia dominanti si fosse conclusa a Lione.

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