Coronavirus, Gravina: "Si può ripartire il 3 maggio. Danni da 700 milioni"

Il presidente della Figc fa il punto della situazione: "Ipotesi gare a porte chiuse per finire il campionato. Pensiamo a un fondo salva calcio per tutto il sistema"
Coronavirus, Gravina: "Si può ripartire il 3 maggio. Danni da 700 milioni"© www.imagephotoagency.it

ROMA - Gabriele Gravina, presidente della Figc, fa il punto della situazione del calcio italiano ai tempi del Coronavirus ipotizzando scenari possibili per la ripresa dei campionati: “Il ministro Vincenzo Spadafora ha ipotizzato il 3 maggio perché ci stiamo lavorando da diversi giorni con la federazione - le parole del numero uno della Federcalcio - nel momento in cui il campionato Europeo è stato spostato al 2021, ci siamo posti una serie di date per capire quando partire. L'idea è il 3 maggio perché con qualche turno settimanale possiamo finire al 30 giugno, ma non escludiamo 10 e 17 e quindi sforare. Deadline? Facendo qualche calcolo, con 12 giornate, qualche recupero e alcune competizioni internazionali, non è facile calendarizzare tutte le date. Ci lavoreremo e metteremo in moto tutti i meccanismi possibili con i dovuti provvedimenti da parte del governo e tutti gli organi competenti”.

Serie A, ipotesi porte chiuse

La ripartenza del nostro calcio potrebbe però essere senza tifosi negli stadi: “Non escludiamo le porte chiuse – ammette Gravina - l'ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo ed è un augurio che mi faccio”.

Coronavirus, danno da 700 milioni per la Serie A

Il danno economico, per il calcio italiano, è notevole: “Oggi si parla di un danno alla Lega Serie A di circa 700 milioni di euro – spiega Gravina - non possiamo chiedere aiuto al governo quando noi stessi all'interno non possiamo dare compattezza: ci lavoreremo. Fondo di solidarietà? Direi un fondo salva calcio, non solo per le società, ma per tutto il sistema calcio. Vogliamo dare l'idea di un gruppo che ha la capacità di lottare insieme e dare risposte concrete. Mi preoccupa molto il post Covid-19, perché sicuramente grazie alla scienza e tutte i rami che si stanno occupando di quest'emergenza, riusciremo ad uscirne, ma mi preoccupano le macerie che lascerà. Dobbiamo essere bravi a sostenere coloro che porteranno tantissime lacerazioni alla fine dell'emergenza. I diritti televisivi sono l'architrave di tutto il calcio italiano. Sono fondamentali, legati ad importi molto significativi, sono la parte che rappresenta la voce di bilancio più importante per tutto il calcio italiano. Faremo di tutto perché venga salvaguardato il rispetto delle clausole contrattuali previste per far sì che non ci siano problemi che possano avere ripercussioni sulle Leghe”.

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