Serie A, le linee guida per ripartire: no ai campi neutri e stadi divisi in zone

Ecco i punti principali del documento elaborato dalla Lega

Un lavoro complesso e dettagliato che, non a caso, ha ottenuto il plauso unanime di tutti i presidenti della Serie A: è quello che è servito a redigere le “linee guida per la ripresa in sicurezza delle competizioni”. Un documento di 50 pagine a cui ha lavorato un team della Lega di A. Le linee guida “prescindono” dagli aspetti medici e sanitari che verranno ovviamente recepiti totalmente dal protocollo che la Figc spera di ridefinire al più presto con il Governo, ma si occupano della complessa macchina logistica necessaria per portare a conclusione in sicurezza le 124 partite che ancora mancano alla fine del campionato. A cominciare dalle trasferte (su bus, treni e aerei sanificati e riservati) per arrivare al grande tema degli stadi. Per quanto riguarda gli stadi, le linee guida prevedono che siano divisi in tre “zone” e che per ognuna vi sia stata una pianificazione “statico/dinamica” del percorso in modo che tanto le squadre quanto gli arbitri e i vari operatori possano arrivare in sicurezza a spogliatoi e terreno di gioco.

Ovviamente vi saranno protocolli molto rigidi per le interviste pre e post gara (sospese, in questa fase, le zone miste e non contemplato l’accesso dei giornalisti allo stadio) e per ripresa delle gare per la trasmissione in in tv. Le linee guida non trascurano neppure il ruolo dei “match analysts” e dei fotografi. Per poter far giocare le partite in sicurezza dovranno essere adottati degli accorgimenti particolari per la sanificazione e l’utilizzo degli spogliatoi di squadre e arbitri. Non viene lasciata al caso neppure la procedura da seguire nel pregara, durante l’intervallo e alla fine della partita. La Lega non ha preso in considerazione l’ipotesi che si giochi solo in alcune area geografiche ricorrendo, quindi, ai campi neutri: sia per evitare i disagi a club che altrimenti sarebbero continuamente in viaggio, sia perché ritiene che le linee guida sui viaggi garantiscano la massima sicurezza alle squadre in trasferta. Un capitolo è dedicato alle “novità arbitrali” nel caso in cui non si riuscisse ad applicare il var (ma questa eventualità pare scongiurata dal fatto che dovrebbero essere garantite le sanificazioni delle postazioni var), ma anche per quanto riguarda l’ipotesi molto più concreta che possano essere designati arbitri provenienti da zone limitrofe.

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