E il Governo scoprì il medico del calcio

A rimorchio di Johnson e Merkel, l’esecutivo finalmente si muove. Ma non ha mai chiamato in causa i primi che avrebbe dovuto consultare
E il Governo scoprì il medico del calcio© ANSA

A rimorchio di Angela Merkel e Boris Johnson, dopo giorni e giorni di incertezza, confusione, un passo avanti e due indietro, il governo ha dato il via libera agli allenamenti collettivi dal 18 maggio. Naturalmente, per pararsi le spalle non bastava il parere del Comitato tecnico-scientifico (Cts) e così i paletti conficcati sui terreni di gioco da Spa & Spe (Spadafora & Speranza) sono infidi. Cito le parole del ministro per lo Sport: «Il Comitato tecnico-scientifico chiede modifiche vincolanti al protocollo della Figc, per esempio di garantire che se durante gli allenamenti dovesse emergere un positivo, la squadra e tutto lo staff tecnico restino in quarantena senza nessun contatto esterno. Oppure che siano i medici delle società ad assumersi tutte le responsabilità dell’attuazione del protocollo. Un’altra cosa importante è che i numerosi test molecolari previsti per i calciatori non vengano fatti a discapito di tutti gli altri cittadini. Se la Figc accetterà tutte queste indicazioni, gli allenamenti potranno riprendere sicuramente il prossimo 18 maggio».

Punto 1) è assodato che la Figc accetti queste indicazioni, avendo avuto più pazienza di Giobbe. 2) Era risaputo che i test molecolari non sarebbero stati fatti a scapito di tutti gli altri cittadini. Nella prima riunione del comitato scientifico della Federazione, il prof. Pino Capua ha proposto di offrire gratuitamente all’azienda socio-saniaria locale un numero di tamponi equivalente a quelli effettuati sui tesserati. Proposta accettata. 3) Spadafora dixit: «Siano i medici delle società ad assumersi tutte le responsabilità dell’attuazione del protocollo». Bella scoperta: chi dovrebbe farlo al posto loro: forse il magazziniere o il massaggiatore? Per fortuna, i club della A dispongono di eccellenti équipe sanitarie e di specialisti altrettanto eccellenti. Ma perché ai lunghi tavoli di discussione apparecchiati in videoconferenze, mai una volta i medici del calcio sono stati invitati? Eppure, se c’è una figura indispensabile nella gestione quotidiana della tutela della loro salute, questa è la figura del medico sociale.

Eppure, l’associazione di categoria è presieduta dal professor Enrico Castellacci, già capo dello staff medico della Nazionale campione del mondo nel 2006 con l’Italia di Lippi; chirurgo ortopedico di fama internazionale, professore della Clinica Ortopedica dell’Università di Pisa, direttore emerito del Dipartimento di Ortopedia-Traumatologia dello Sport dell’ospedale di Lucca, responsabile del centro ricerche e chirurgia di ingegneria tissutale dell’Ospedale di Lucca. Nei battaglioni di centinaia di esperti chiamati a formare le task force governative, a molto si è pensato, salvo coinvolgere i medici del calcio. Per fortuna non scioperano.

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