L'Inter guida la rivolta: "Così non ci alleniamo". Napoli, Roma e altri d'accordo

Rivolta contro il protocollo. Bocciato l'obbligo dei ritiri e i giocatori chiedono certezze sui tempi
L'Inter guida la rivolta: "Così non ci alleniamo". Napoli, Roma e altri d'accordo© ANSA

Una bocciatura in piena regola quella che i club di Serie A hanno sancito nei confronti del protocollo stilato dalla Figc ma che, di fatto, è diretta emanazione del Comitato tecnico scientifico governativo. E, anche se nel comunicato emesso in serata la Lega mantiene un linguaggio il più possibile diluito nel politichese, si tratta di una vera propria ribellione a due giorni dalla ripartenza degli allenamenti collettivi. Le società sono talmente convinte delle loro posizioni che intendono perfino rinunciarvi e, comunque, hanno deciso di giocare in prima linea accanto alla Figc per ridiscutere il protocollo con il Cts. Senza trascurare l’apporto dei Medici sportivi e di quelli dei club. In attesa, come potere leggere a pagina 2, dell’auspicata apertura da parte del Governo.

Il gran rifiuto

All’indomani della decisione di fissare al 13 giugno la data della possibile ripartenza della Serie A, dunque tutto torna nuovamente nebuloso. Nel corso di una videoconferenza tra le società della massima divisione, Beppe Marotta ha aperto il fronte di chi ritiene impossibile rispettare le prescrizioni del protocollo sui ritiri blindati di 14 giorni, che dovrebbero partire da lunedì. Molti dirigenti hanno condiviso la posizione dell’amministratore delegato dell’Inter. Il nodo principale è questo: quasi nessun club di A può ospitare tutto il “gruppo squadra”, formato da circa 50 persone, all’interno del proprio centro sportivo. L’Inter, ad esempio, ha 26 camere ad Appiano Gentile. Quindi metà della comitiva dovrebbe alloggiare in un hotel fuori dai cancelli della Pinetina. Un controsenso per una misura voluta per ridurre i rischi di contagio. Marotta ha parlato di condizioni di forza maggiore che rendono impossibile organizzare un ritiro simile. Per questo l’Inter dal 18 maggio non partirà con gli allenamenti collettivi, ma proseguirà con le sedute individuali dei suoi giocatori, uno per ogni metà campo sui campi di Appiano Gentile. Quasi metà delle squadre sono sulla stessa posizione. Il discorso di Marotta è stato appoggiato da Napoli, Roma, Fiorentina, Verona, Bologna, Sampdoria, Brescia e Genoa.

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