Inter-Torino 4-2: beffa granata a San Siro, Lukaku trascina Conte in rimonta

In vantaggio con Zaza e Ansaldi, la squadra di Giampaolo crolla nell'ultima mezzora subendo quattro gol
Inter-Torino 4-2: beffa granata a San Siro, Lukaku trascina Conte in rimonta© LAPRESSE

Una pellicola con finale amaro che nel Toro non riescono a smettere di dare in visione: altra brillante prova per un’ora di gioco contro un’Inter tecnicamente più forte, e due gol di vantaggio dilapidati con un crollo repentino e senza fine. Prima si rifà sotto Sanchez, poi pareggia Lukaku che segna anche su rigore e infine è la volta del subentrato Martinez. La gara perfetta per infondere autostima agli attaccanti di Conte.

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Iniziale sorpresa in negativo delle molte che riserva il pomeriggio al Toro quando al centro del campo non si presenta Belotti, fermato da un problema al ginocchio destro ereditato dalla gara contro la Lazio. Un’assenza che rilancia Zaza. Dentro quasi per caso, ma con la voglia di prendersi la ribalta, a San Siro. Così è: Verdi per il centravanti lucano che prende l’esterno della rete al volo di destro (9’), quindi è Rincon che giocando un pallone perso malamente da Ranocchia mette Zaza davanti ad Handanovic (21’): il piede è quello buono, il sinistro, ma a far difetto è la convinzione al tiro. Quella che servirà all’attaccante per sbloccare la partita. E’ il secondo minuto di recupero del primo tempo, quando Sanchez smarrisce la bussola consentendo ai granata di disegnare la ragnatela perfetta per invischiare Handanovic: Linetty vede Bonazzoli che tocca per Meité, geniale nel liberare di tacco Zaza che brucia il portiere sloveno. Nel mezzo ancora più Toro che Inter, almeno guardando al tiro pericoloso per quanto centrale di Ansaldi al (13’), cui fa da contraltare un Inter che, a conti fatti, si ferma alla conclusione fuori di Young al 3’. Granata meritatamente in vantaggio allo scadere, anzi nulla ci sarebbe stato da dire se le reti di distanza fossero almeno state due: Vidal gira a vuoto, Lukaku quando scappa è perché lasciato in fuorigioco, mentre in ripartenza i granata trovano metri per entrare in verticale, e ampiezza per sorprendere i nerazzurri in orizzontale. Ancora una volta tra i primi della classe Singo. E tra le molte note liete dei primi 45’ va inserito anche Verdi, almeno finché non deve dare forfait aggiungendosi a Belotti nella lista degli indisponibili (all’uscita, minuto 41’, l’attaccante si tiene la borsa del ghiaccio sulla coscia destra). Tutta una illusione, per quanto si vedrà nel secondo tempo.

E dire che il primo quarto d’ora della ripresa si apre con il Toro che continua a ripartire senza paura, finché su un lancio di Linetty tocca a Singo (non casualmente) vestire i panni del protagonista: l’ivoriano taglia fuori Young che gli rifila un calcio in pancia. Rigore che Ansaldi calcia sotto la traversa. Il demerito di una squadra fin lì pressoché perfetta è di avere quell’attimo di incertezza nel quale l’Inter sa infilarsi perfidamente: terribile l’uno due firmato da Sanchez, che ribatte in rete dopo una traversa colpita da Lukaku, e dallo stesso fuoriclasse belga che approfitta di un assist del cileno. In tre minuti, tra il 19’ e il 22’ del secondo tempo, i granata si sono fatti recuparare. E subito, ad esempio nelle giocate fin lì pulite di Meité ora più incerte, riemergono fantasmi di un recente passato. Al 26’ i timori tornano anche in Sirigu, che corre un grosso pericolo su deviazione aerea di Ranocchia (cross di Sanchez), avendo colpa di non uscire nell’area piccola. Solo in apparenza clamoroso, e tutt’altro che una eccezione nella stagione del Torino (già scottato a Reggio Emilia col Sassuolo, in casa contro la Lazio…), arriva il sorpasso: stoppando di petto Nkoulou rimette in gioco Hakimi, sul quale lo stesso difensore centrale commette poi fallo nella propria area. Rigore del quale si occupa Lukaku che spiazza Sirigu per la rete da tre punti. Un punteggio al 90’ arrotondato da Martinez: l’Inter insegue la Juve a una lunghezza, per il Toro quinta sconfitta in 8 partite e passo da retrocessione.

INTER-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE

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