Juve-Torino 2-1: McKennie e Bonucci show, Pirlo vince il derby in rimonta

La squadra di Giampaolo, in vantaggio nel primo tempo con Nkoulou, subisce il ritorno dei bianconeri nel finale
Juve-Torino 2-1: McKennie e Bonucci show, Pirlo vince il derby in rimonta© www.imagephotoagency.it

TORINO - La Juventus senza Morata accende un cero per l'insostituibile Cuadrado e il tempismo della coppia McKennie-Bonucci. L'americano subentrato in corsa e il capitano ribaltano un derby dal profumo di beffa per un Toro che negli ultimi venti minuti non esce mai dalla propria area e alla fine crolla sotto i colpi dei bianconeri. È una sfida tirata, ma bruttina quanto ad emozioni: se lo aggiudicano i campioni d'Italia grazie a due azioni praticamente uguali. Cross del terzino colombiano dalla trequarti, prima McKennie e poi Bonucci eludono il fuorigioco e con due colpi di testa si prendono la stracittadina. Per i granata l'ennesima rimonta subita: non è più un caso, ma da un pezzo.

GOVERNO GRANATA - Pirlo ritrova Cuadrado e Danilo terzini, si fida dell'ottimo Chiesa ammirato contro la Dynamo Kiev e chiede a Bentancur, schierato di fianco a Rabiot, una prova d'orgoglio: sarà accontentato solo in parte. Non c'è Morata e quella dello spagnolo sarà un'assenza particolarmente pesante. Giampaolo va dritto sul 3-5-2 con Singo-Ansaldi esterni e Zaza-Belotti di punta. La Juve poggia gran parte del suo destino sulla voglia di Ronaldo di andare oltre le 750 reti realizzate in carriera, ma anche sulla necessità che Dybala torni a fare il Dybala perché le occasioni smarrite dall'argentino cominciano a essere tante, troppe. Nel primo tempo i bianconeri fanno una fatica bestiale a trovare spazi invitanti. Il Toro copre perfettamente il campo e non lascia alcun pertugio a chi invece è chiamato a disegnare gioco coinvolgendo pesantemente gli esterni. Non succede quasi mai e in più i granata si rendono potenzialmente pericolosi anche nelle ripartenze. Belotti, a caccia del 100° gol in granata, al solito è generoso nell'assecondare le proposte offensive di un Toro che gioca senza paura. La Juve parte subito in pressing, non esagerato ma abbastanza costante. Il primissimo problema, per i campioni d'Italia, è che gli avversari alla prima occasione del derby passano in vantaggio dopo nove minuti: calcio d'angolo di Ansaldi, Meité beffa Bentancur nel contrasto e Nkoulou in totale libertà è rapido e preciso nel battere Szczesny. Quattro minuti e il portiere polacco conferma l'ottimo stato di forma murando Zaza lanciato in verticale. La sensazione è che l'attaccante granata avrebe potuto fare qualcosa di meglio, anche se i riflessi del numero 1 juventino funzionano sul serio.

RISCHI BIANCONERI - La Juve fatica a trovare spazi, anche perché il Toro resta bassissimo, si prende il governo del centrocampo e tra i padroni di casa chi dovrebbe accendere una scintilla gioca spesso spalle alla porta, come l'inconcludente Kulusevski. E quando i granata ripartono in campo aperto sono dolori, con i bianconeri che ringraziano De Ligt bravo a fermare regolarmente Linetty. Nessun tiro in porta né una giocata che prenda il Torino alla sprovvista, nessun bianconero in grado di saltare l'uomo (a parte Cuadrado), solo lanci lunghi e prevedibili. Al 40' Bonucci su punizione di Bentancur la mette alta di testa: Sirigu respira, ma non è che fin lì abbia sofferto più di tanto, anzi si sporca i guantoni unicamente su un sinistro di Dybala dalla distanza. Singo conferma il suo enorme talento, anche nei recuperi su Chiesa che non gli va via quasi mai. E nel recupero la Juventus rischia lo 0-2: superba combinazione Zaza-Ansaldi-Belotti con rovesciata del bomber granata che avrebbe meritato miglior fortuna.

VINCE IL CUORE - Pirlo non cambia nessuno nel secondo tempo e la Juve non cambia registro, anzi. La squadra appare scollata finché Dybala non imbecca Ronaldo, frenato da Lyanco in corner. L'andamento è lentissimo, allora Ramsey dà il cambio a Kulusevski. Manco a dirlo, il derby sembra divampare. Minuto 12: su azione d'angolo battuto da Dybala è Cuadrado a sbloccarsi con un destro dalla distanza, Orsato però va al Var perché Bonucci è davanti a tutti al momento del tiro del colombiano. Gol, dunque, annullato anche perché il difensore s'inserisce sulla traiettoria del tiro e colpisce Lyanco. Il Toro comincia a pagare la pressione juventina, tanto che si chiude come nel primo tempo ma non riparte praticamente mai. Pirlo rinfresca la Juve con Alex Sandro e McKennie per Danilo e Rabiot: mosse decisive. Giampaolo toglie Zaza, tutt'altro che soddisfatto del cambio, e si affida a Lukic che appena entrato si fa ammonire. La prima vera parata di Sirigu al minuto 77: assist di Dybala, tracciante di Chiesa e il portiere respinge. Sull'angolo successivo, Cuadrado dalla trequarti trova la testa di McKennie: difesa Toro inguardabile, Sirigu non esce e l'1-1 è garantito. Il 2-1 è a un passo quando Dybala scarica un sinistro al volo e Ansaldi salva in angolo. Poi il colpo di testa di Bonucci all'89', ancora su cross di Cuadrado e con la difesa granata del tutto fuori posizione. Trionfano i bianconeri, ma questa non è ancora una Juve che dà garanzie. E questo non è un Toro pronto a prendersi il derby.

JUVE-TORINO, TABELLINO E STATISTICHE

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